Inchiesta su Inter e Milan: arresti e perquisizioni nelle curve

Inchiesta della procura di Milano: "Accertate infiltrazioni criminali in direttivi ultrà". 16 persone in carcere

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Un terremoto ha scosso il mondo delle curve calcistiche di Milano: 19 persone sono finite nell’occhio del ciclone. Sedici di loro si trovano già dietro le sbarre, mentre tre sono agli arresti domiciliari. La procura di Milano, guidata dal magistrato Marcello Viola, ha messo a segno un duro colpo contro i gruppi organizzati di tifosi di Inter e Milan. Secondo l’accusa, i cosiddetti “direttivi” delle due principali tifoserie milanesi avrebbero subito infiltrazioni criminali, intrecciando le proprie attività con esponenti della criminalità organizzata.

I capi d’imputazione

L’ordinanza riguarda circa 40 persone indagate, accusate a vario titolo di reati che spaziano dall’associazione per delinquere con l’aggravante mafiosa a estorsioni, fabbricazione e uso di documenti falsi, oltre a risse, lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e accessi abusivi a sistemi informatici. Nessun dirigente delle società sportive coinvolte, però, risulta indagato.

Il pubblico ministero Paolo Storari, insieme ai colleghi Alessandra Dolci e Sara Ombra, ha chiarito che le società calcistiche sono considerate “soggetti danneggiati” e che, nonostante i “profili di criticità” nel loro modo di interagire con le tifoserie, è certa la loro piena collaborazione. Il pm non ha esitato a sottolineare una “sudditanza” delle due società nei confronti dei gruppi ultrà.

L’ombra della ‘ndrangheta e l’indagine della Procura Federale

Giuseppe Chinè, Procuratore Federale della Federcalcio, ha chiesto alla procura milanese di acquisire l’ordinanza e gli atti d’indagine per valutare se vi siano condotte rilevanti per l’ordinamento sportivo. Nell’ordinanza si delinea un patto di “non belligeranza” tra le tifoserie rivali, apparentemente finalizzato alla gestione serena della vita dello stadio, ma in realtà volto a garantire un comune interesse economico legato a biglietti e parcheggi.

L’indagine ha subìto un’accelerazione a settembre con l’omicidio di Antonio Bellocco per mano di Andrea Beretta. Questo episodio ha gettato luce su un quadro complesso, rivelando come la ‘ndrangheta abbia iniziato a mettere radici nel mondo delle tifoserie organizzate, trasformando la passione sportiva in un business illecito.

Un contesto di violenza e affari illeciti

Le intercettazioni e le prove raccolte dipingono una realtà inquietante, fatta di violenza, affari illeciti e connessioni con il mondo dello spettacolo. La Curva Nord dell’Inter e la Curva Sud del Milan sembrano essere gestite come vere e proprie organizzazioni, dove le aggressioni non sono solo riservate a questioni legate al tifo, ma servono anche a dirimere controversie economiche. I reati legati alle curve non si limitano alla vendita illegale di biglietti e parcheggi, ma comprendono anche l’uso della forza e delle minacce per ottenere profitti.

I protagonisti dell’inchiesta

Tra gli arrestati della Curva Nord figurano nomi di spicco come Andrea Beretta, già in carcere per l’omicidio Bellocco, il vicecapo Marco Ferdico e il nuovo reggente della curva, Renato Bosetti. Sul fronte rossonero, invece, spiccano Luca Lucci, noto per una foto con Matteo Salvini, e Christian Rosiello, bodyguard del rapper Fedez (estraneo ai fatti) accusato di aver pestato un personal trainer in discoteca.

Il ruolo delle società e l’influenza dei gruppi ultrà

La posizione dell’Inter risulta particolarmente delicata. L’ordinanza descrive una situazione di “sudditanza” della società nei confronti dei capi della Curva Nord, costretta a concedere loro favori con riluttanza. Le indagini, che coprono il periodo dal 2019 al 2020, mostrano come il quadro non sia cambiato, se non peggiorato. La gestione occulta degli ingressi e la rivendita di biglietti sono solo alcune delle pratiche illecite emerse.

Un’operazione su vasta scala

Coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Milano, l’operazione ha coinvolto Polizia di Stato e Guardia di Finanza, che hanno eseguito numerosi divieti di accesso agli stadi e proceduto a ulteriori perquisizioni. A supporto, anche il Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata (Scico) e il Nucleo Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Milano.

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