La Lazio passa a Torino, Roma da rimonta. Il Como cala il tris

La Lazio espugna il campo dei granata. Nuno Tavares incontenibile, Guendouzi, Dia e Noslin a segno. Adams sveglia la squadra di Vanoli quando è ormai troppo tardi: persa la vetta. Il giovane Pisilli fa sorridere i giallorossi (prima marcatura in A). La doppietta di Cutrone – in cima alla classifica marcatori in buona compagnia - mette le ali al Como

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TORINO-LAZIO 2-3
8’ Guendouzi (L), 60’ Dia (L), 67’ Adams (T), 90’ Noslin (L), 92’ Coco (T)

Dopo la prematura eliminazione dalla Coppa Italia per mano di un Empoli in grande spolvero, il Torino è costretto ad incassare il primo stop anche in campionato. Vanoli sceglie il 3-5-2 per dare continuità ad un ottimo avvio di Serie A, insistendo sulla coppia offensiva formata da Sanabria (opzione che come vedremo pagherà a caro prezzo per la pessima prestazione del paraguaiano) e Zapata. Padroni di casa che perdono nel riscaldamento il portiere titolare Milinkovic-Savic (al suo posto il vice Paleari) I biancocelesti rispondono con un attacco composto dall’unica punta Castellanos, sorretta dal trio Isaksen, Dia e Zaccagni. L’avvio degli ospiti è spumeggiante, come anche quello di Nuno Tavares, una vera furia sul binario sinistro. All’8’, proprio al termine di una discesa devastante del terzino lusitano, Guendouzi firma la sua prima rete stagionale portando avanti i suoi: per l’ex Arsenal si tratta del quarto assist in altrettante gare (più di ogni altro collega). E’ un Toro scosso e inerme che non riesce a trovare le contromisure necessarie. Solo nel finale di frazione, Ilic prova a scuotere i suoi con una conclusione  ben controllata da Provedel. Nell’intervallo, Vanoli prova a dare maggiore peso offensivo facendo entrare Pedersen per Sosa e Adams per Tameze. Ma è sempre la Lazio a rendersi pericolosa con i tentativi di Castellanos e Romagnoli. Al 60’ Dia beffa Paleari sfruttando l’assist di Isaksen per il raddoppio dei capitolini. L’estremo del Toro compie gli straordinari respingendo il tiro di Guendouzi, lanciato in porta. Adams – decisamente il migliore dei granata – accorcia al 67’. Si arriva così al finale scoppiettante: Noslin, appena entrato, cala il tris al 90’. Due minuti dopo, in pieno recupero, inutile rete di Coco per il 2-3 finale. Il Torino – apparso molto distratto in difesa – perde la vetta della classifica (11 punti). Per i biancocelesti una prova davvero incoraggiante (10): per mister Baroni una prestazione che fa ben sperare per il futuro.

COMO-HELLAS VERONA 3-2
43’ e 72’ Cutrone (C), 53’ Lazovic su rig. (HV), 89’ Belotti (C), 94’ Lambourde (HV)

Il Como approfitta del fattore campo per conquistare la seconda vittoria consecutiva. Finisce 3-2 la sfida del “Sinigaglia”, esattamente come il successo esterno prestigioso di Bergamo (evidentemente non era un caso). La compagine di Cesc Fabregas ha dimostrato – in un primo tempo arrembante – di essere in buona salute. Cutrone sblocca nel finale di primo tempo, ma i padroni di casa avrebbero meritato anche qualcosa di più se non fosse stato per un Montipò in stato di grazia. I veneti si scuotono solo nella ripresa, pareggiando con il rigore trasformato da Lazovic al 53’. Gialloblù che perdono un uomo (espulso Suslov) e padroni di casa che prendono il largo: ancora Cutrone (quarta rete stagionale) per il momentaneo 2-1 (72’). Entra Belotti e il “Gallo” non delude, mettendo lo zampino sulla terza marcatura all’89’ grazie ad un intervento in acrobazia nel pieno dell’area piccola, su sponda aerea di Mazzitelli. Nei minuti di recupero, pericolo per la porta del Como e 3-2 siglato dal 2006 Lambourde su azione di ripartenza. Negli ultimissimi istanti rischio anche di 3-3 con Mosquera, arginato dal ritorno della difesa comasca. Successo meritato per gli uomini di Fabregas: la classifica comincia a farsi interessante per la matricola lombarda. Terza sconfitta di fila per gli scaligeri.

ROMA-VENEZIA 2-1
44’ Pohjanpalo (V), 75’ Cristante (R), 83’ Pisilli (R)

Vittoria in rimonta della Roma all’Olimpico contro il Venezia. Prosegue la missione risalita in campionato per i giallorossi, ma che fatica quest’oggi… Dopo l’Udinese – nel giorno del debutto di Ivan Juric in panchina – battuti questa volta in rimonta anche gli arancioneroverdi dell’ex Di Francesco, raggiunta così quota 9 in classifica. La Roma torna a respirare il ponentino della medio-alta graduatoria che decisamente male non fa. Senza Dybala, oggi però i capitolini hanno sofferto soprattutto nella prima frazione che ha visto meritatamente il vantaggio dei lagunari grazie al gol al 44’ di Pohjanpalo, dopo che il palo (quello vero) l’aveva preso invece Busio con una conclusione di destro. La squadra di Juric ha il possesso palla dalla sua, ma soffre tantissimo le ripartenze di una formazione ben disposta in campo. Così che all’intervallo i capitolini rientrano negli spogliatoi accompagnati dai fischi del pubblico. Nella ripresa il Venezia clamorosamente vicina al gol del raddoppio, poi come spesso accade nel calcio chi sbaglia paga e questa volta la Roma è andata all’incasso: prima con una conclusione di Cristante da fuori (con sfortunata deviazione di Busio) e poi, nel finale, la rete di Pisilli. Il numero 61 – appena entrato sul terreno di gioco – ha girato di testa in rete uno spiovente che ha visto andare a vuoto gli avversari.