Liga: Il Real cade a Valencia tra le polemiche, Atletico secondo

Ancelotti perde 1-0. Simeone si impone 3-0 sull’Osasuna e supera i rivali in classifica. Siviglia-Betis finisce 0-0

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Valencia – Madrid, vale a dire tutto e il contrario di tutto. Shakespeare lo anche scritto mettendolo in bocca ad Amleto con il suo “c’è del marcio in Danimarca”. Una partita vinta dal Valencia e persa dal Madrid, dall’arbitro De Burgos Bengoetxea, da Vinicius, dal pubblico del Mestalla, dal calcio spagnolo e dalla sua credibilità, da questa notte scivolata sotto il livello di guardia. Quando il potere non logora chi lo detiene. Una specie di caricatura del fútbol sudamericano anni ’70, quello dei generali dietro le panchine. La formazione di casa ha sentenziato un brutto Madrid, con rete di Diego López al 33’, ma è il contorno a richiamare l’attenzione e a riportare le lancette indietro agli anni bui di un certo tipo di Spagna.

La formazione di Ancelotti si è fatta notare più per le isterie e le provocazioni di Vinicius, rivolte a pubblico e avversari, che per il calcio. Il Mestalla è caduto nelle provocazioni, lasciandosi andare al lancio di oggetti e ad insulti rivolti a Vinicius (“tonto, tonto”), che ha proprio il dono di farsi nemici in ogni stadio in cui mette piede. Per il Madrid trattasi di insulti razzisti, di altro tenore a sentire il Valencia. E per l’arbitro? De Burgos Bengoetxea fa la sua parte in questa inqualificabile vicenda. Nell’atto arbitrale non fa menzione di alcun insulto razzista rivolto al giocatore del Madrid, solo al lancio di oggetti da parte del pubblico. Ancelotti va in sala stampa ed è una furia, denunciando il razzismo del Mestalla verso il suo giocatore. A quel punto, e solo a quel punto, vale a dire dopo le dichiarazioni del tecnico del Madrid, l’arbitro modifica il suo referto. Mezzora dopo la redazione originale.

Adesso sì che il referto menziona insulti a sfondo razzista “di uno spettatore della grada Mario Kempes” ai danni di Vinicius. Mezzora dopo la redazione del referto arbitrale e solo dopo le lamentele di Ancelotti in sala stampa. Da far rizzare i capelli. Ma non è finita qui, perché nel prosieguo della gara il numero 20 del Madrid, in pieno tempo di recupero, è protagonista di una aggressione ad un avversario e finisce anzitempo la gara. Uscendo dal campo, dopo un applauso di scherno rivolto verso l’arbitro, si rivolge al pubblico di casa con inequivocabili gesti della mano che indicavano la retrocessione in Segunda. Nuova provocazione e nuova zuffa, questa volta con alcuni membri della panchina valenciana.

Cade il Madrid (in tutti i sensi) e vince l’Atletico. 3-0 contro l’Osasuna con reti di Carrasco, Saul e Correa. I colchoneros superano dunque il Madrid in classifica, piazzandosi al secondo posto della graduatoria dietro al Barcelona campione di Spagna. Serata di grande attesa e spettacolo a Sevilla con in programma El Gran Derbi tra Sevilla e Betis. Al Sanchez Pizjuan finisce a reti bianche un incontro che i padroni di casa avrebbero meritato di vincere. Il Betis finisce la gara in 10 uomini per l’espulsione di Miranda all’87’. La formazione di Pellegrini si allontana dal 5° posto occupato dal Villareal; il Sevilla, incredibilmente, dopo aver rischiato per tre quarti di stagione la retrocessione, si ritrova ora a due punti di distanza da una clamorosa qualificazione in Conference League. L’Espanyol ottiene una importantissima vittoria a Vallecas per 1-2, e accorcia le distanze dalla salvezza, rimanendo tuttavia ancora penultima. Di Darder e Nico Melamed le reti della vittoria. Di De Tomás la rete dei padroni di cas