Serie A: Addio raccattapalle. Tutte le novità della nuova stagione

Oltre alla riforma dei raccattapalle, la nuova stagione di Serie A sarà caratterizzata da altre importanti novità regolamentari.

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Un ruolo antico del calcio viene messo in soffitta, i giocatori troveranno i palloni sui coni di plastica. Da Savoldi e Citerani alla rabbia di Passarella e Hazard, quando a bordocampo succedeva di tutto. Il campionato italiano utilizzerà la stessa organizzazione inglese: sei palloni posizionati dal lato delle panchine disposti sui coni e altri cinque dall’altro lato a una distanza minima di 2,5 metri dalle linee di bordocampo. Questo è lo schema appositamente pensato per evitare che i raccattapalle “di casa” potessero far perdere tempo alla squadra ospite. Un duro pragmatismo, che colpisce il romanticismo del calcio.

LA NOVITA’

Coni al posto dei raccattapalle. Un pò come avvenuto anche ai supermercati: al posto della cassiera, sono arrivate le casse automatiche. Svolta nella secolare storia pallonara, è il futuro che avanza. Rullo di tamburi, la Lega cambia il regolamento: da quest’anno i raccattapalle non potranno più dare i palloni ai giocatori. Dovranno agire per interposto cono. Troppe perdite di tempo, troppe polemiche, troppi indugi, troppi casi contestati. Troppi interessi in gioco e troppe strategie spicciole: le perdite di tempo spesso diventate elemento strategico nelle fasi più concitate delle partite. Secondo il designatore Rocchi, questa decisione è stata presa per eliminare definitivamente ogni possibilità di ritardo intenzionale nel corso dei match. I giovani a bordo campo non avranno più il compito di consegnare il pallone ai calciatori, ma si limiteranno a recuperarlo e posizionarlo in appositi contenitori situati lungo la linea laterale, vicino ai tabelloni pubblicitari. La responsabilità di riprendere il gioco ricadrà esclusivamente sui giocatori.

IL DISAPPUNTO DI MARCHISIO

Una presa di posizione che non è piaciuta a molti, tra questi anche Claudio Marchisio. L’ex centrocampista ha mostrato tutto il suo disappunto sui social: “Da bambino ero uno di loro, adoravo poter passare la palla ai miei idoli. Spero che questa decisione possa essere rivista“. Poi il principino continua lo sfogo su Instagram: “Leggo sul giornale che: “La Serie A dice addio ai raccattapalle”. La motivazione? Evitare perdite di tempo e pause inutili. Mi permetto di spendere due parole sull’argomento, in quanto orgoglioso membro della categoria. Da bambino ero uno di quelli che chiedeva sempre di poter andare a fare il raccattapalle (con buona pace dei miei genitori che, oltre a seguirmi nelle mie partite, dovevano accompagnarmi al Delle Alpi anche nei giorni in cui la Juventus giocava in casa). Adoravo essere a bordo campo, per vedere da vicino i miei beniamini: Del Piero, Buffon, Davids, Zidane, Ferrara, Montero, solo per citarne alcuni. Sognavo, un giorno, di poter essere anche io lì in mezzo al campo, acclamato dai tifosi. Cercavo di carpire i segreti dei grandi campioni che avevo la fortuna di osservare da quella posizione privilegiata. Mi sentivo, nel mio piccolissimo, uno dei protagonisti del match. Ricordo le gesta di grandi campioni, rigori sbagliati e punizioni magistrali. Ricordo i commenti tra di loro, su come incitare un compagno ad un suo errore, chi marcare e come reagire ad un gol subito o festeggiare al gol vittoria. E cosa più importante, poter passare la palla al proprio IDOLO. Ai ragazzi più giovani che seguiamo in agenzia ho sempre suggerito di chiedere di andare a fare il raccattapalle: per me sono stati ricordi bellissimi e momenti importanti. Spero che questa decisione possa essere rivista, e di poter rivedere presto allo stadio bambini sognanti rincorrere un pallone uscito dal campo”

COME IN INGHILTERRA

La Lega Calcio ha deciso di adottare un modello già collaudato in Premier League, introducendo un sistema di “coni” disposti intorno al campo da gioco per garantire una distribuzione più equa dei palloni. Saranno posizionati sei palloni dal lato delle panchine e altri cinque sull’altro lato, a una distanza minima di 2,5 metri dalle linee di bordo campo. Questo schema è stato studiato appositamente per evitare che i raccattapalle di casa possano rallentare il gioco a discapito della squadra ospite, soprattutto nei minuti di recupero, quando ogni secondo può risultare decisivo. Sebbene questa sia una novità per la stagione regolare di Serie A, non è la prima volta che viene sperimentata in Italia: già nella finale di Coppa Italia tra Juventus e Atalanta, la disposizione è stata applicata con successo.

L’EPISODIO STORICO

La novità dei raccattapalle che non potranno più consegnare il pallone ai calciatori mette fine ad uno dei ruoli che ogni bambino appassionato di calcio sogna di poter interpretare anche solo per stare a contatto con i grandi campioni. Un colpo al cuore anche per Domenico Citeroni, racattapalle ascolano divenuto famoso nel 1975 per aver salvato sulla linea di porta un gol praticamente fatto da Beppe Savoldi contro l’Ascoli quando giocava con il Bologna. Un gol che alla fine costò al bomber la vittoria della classifica capocannonieri.

Domenico è la fine di un’era?“Stanno cambiando tutto e il calcio piace sempre meno. Quel calcio di un tempo che sta sparendo a colpi di Var, di tocchi con la mano in area, di pestoni involontari che diventano espulsion, di esultanze strozzate. La notizia che da quest’anno in Serie A non ci saranno più i raccattapalle mi ha veramente amareggiato. O meglio continueranno a essere presenti a bordocampo ma si occuperanno di raccogliere i palloni e non di rilanciarli in campo. Saranno direttamente i giocatori stessi a recuperare la palla da alcuni contenitori a forma di cono disseminati intorno al campo”.

-Amareggiato perché si mette nei panni dei ragazzi di oggi? “Certo. È un pezzo della storia di questo sport che se ne va. Infranti i sogni di molti piccoli calciatori che sognavano così un contatto con il campione della squadra del cuore e che magari sarebbero diventati proprio loro i giocatori professionisti del futuro”.

-Comprende il motivo di questa scelta?“Dicono che vogliono cercare di ridurre al minimo pause inutili e spreco di tempo strategiche. Quelle che quando vinci magicamente i palloni spariscono. Ma io non sono d’accordo”.

-Dice che ad una squadra più debole occorreva lasciare un po’ tutti gli escamotage per fermare una più forte? “Io sono nato con l’Ascoli di Costantino Rozzi e per battere Juve, Inter, Roma, Milan dovevi lottare con le unghie e con i denti. La disposizione dei ’coni’ intorno al campo da gioco sarà con sei palloni posizionati dal lato delle panchine disposti sui coni e altri 5 palloni dall’altro lato a una distanza minima di 2,5 metri dalle linee di bordocampo. Il tutto per evitare che i raccattapalle ’di casa’ possano far perdere tempo alla squadra ospite. Ma vogliamo mettere il fascino di un raccattapalle che al volo restituisce il pallone ad un calciatore per velocizzare la rimessa? Una poesia”.

Lei ebbe un episodio anche con il portiere della Juve Dino Zoff? “Ricordo che Zoff si lamentava molto quando i palloni che uscivano glieli ributtavo dentro con dei calcioni alti e storti, così lui doveva rincorrerli e si perdeva tempo. Un pari con la Juve a quei tempi era oro. Ma, a un certo punto, mi guardò negli occhi e con la sua flemma mi disse: ’Benedetto figliolo, il pallone devi darmelo in mano…’.

LE NUOVE REGOLE: LA SERIE A CAMBIA VOLTO

Oltre alla riforma dei raccattapalle, la nuova stagione di Serie A sarà caratterizzata da altre importanti novità regolamentari. Gli arbitri hanno annunciato una linea di tolleranza zero verso il gioco violento e comportamenti razzisti, con un aumento atteso di cartellini gialli e rossi. Solo i capitani delle squadre avranno il diritto di parlare con l’arbitro, e qualsiasi altro intervento potrebbe portare a sanzioni disciplinari. Anche i giudici di gara vedranno modifiche nel loro ruolo: l’assistente del direttore di gara sarà presente in campo durante tutto l’allenamento e, al momento dell’ingresso delle squadre, sarà affiancato dal quarto ufficiale. Infine, un’altra tradizione sarà messa da parte: i bambini non accompagneranno più i giocatori sul campo indossando le maglie delle squadre.

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Nello Paolo Pignalosa

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