Il direttore sportivo della Roma ha tenuto la consueta conferenza stampa di fine mercato, trattando tanti argomenti, dal contratto di José Mourinho al Settlement Agreement, passando per Marcos Leonardo, Renato Sanches, Matic e Lukaku: ecco i principali temi trattati da Pinto.
MOURINHO – “La prima cosa che voglio dire è che sarà impossibile uscire da questa conferenza stampa con la minima sensazione di uno scontro tra me e Mourinho. Questa è la prima cosa. Per cui, come in passato, forse perché non ho troppa esperienza e Claudio (Bisceglia, il traduttore del Club, ndr) è un bravo professore, ma il mio italiano non è ancora perfetto, io voglio prestare molta attenzione in quello che dico nei confronti dell’allenatore, perché non voglio minimamente che possa uscire da questa conferenza stampa l’idea di uno scontro tra noi. Perché parliamo la stessa lingua e tutto quello che pensiamo, ce lo diciamo in faccia. Siamo tutti e due motivati, carichi, per portare avanti i progetti della Roma e quello che è meglio per la squadra. Questa è la prima cosa da dire”.
LUKAKU – “Ci sono delle situazioni che a luglio sono impossibili. Tu le devi monitorare, devi cercare di non parlare con nessuno per creare delle aspettative. E se poi viene il momento giusto, devi provare a sfruttare l’opportunità. Ed è quello che è successo. Non dimenticare che nel caso di Lukaku l’intervento dell’allenatore è stato importante, per il rapporto che hanno avuto. L’intervento del tecnico è importante per tutti i calciatori, ma è ovvio che in questo lo è stato ancora di più. E poi avete visto il coinvolgimento personale dei proprietari: hanno semplificato molto il mio lavoro. Posso dire che si sono messi nella trattativa e hanno un po’ sbloccato le cose che dovevano essere sbloccate. Non mi va di dire quale è stato il momento in cui la trattativa è diventata possibile, ma come per altri giocatori che avevo in testa e per altri che non sono riuscito a prendere, il segreto è sempre lo stesso: devi monitorare la situazione e aspettare il momento giusto, dove nelle tue condizioni devi convincere il giocatore. E poi devi essere veloce: nel caso di Lukaku, abbiamo chiuso in quattro, cinque giorni; con Dybala, cinque giorni. Perché se parli troppo, poi perdi l’opportunità”.
MATIC – “Su Nemanja non voglio dire tante cose. È una situazione che mi dispiace, che non mi aspettavo. Le sue ultime due settimane veramente non me aspettavo. Ma su queste cose sono un po’ diverso da voi: voi prendete sempre il lato negativo, io quello positivo. Perché poco dopo siamo riusciti a prendere Paredes, un campione del mondo, e dobbiamo andare avanti. Non voglio parlarne molto. Credo che anche il mister abbia detto che, se vuole, un giorno Nemanja potrà spiegare. Ma io non voglio perdere energie su queste cose. Succede nel calcio. Andiamo avanti, non merita tante altre parole”.
FRATTESI – “Su Frattesi, è vero, negli ultimi due ho sempre detto che era uno dei calciatori che mi piaceva di più. Ma alla fine, tutti noi siamo liberi di fare le scelte che facciamo. Non ho rimpianti. Voglio bene a tutti questi giocatori, e principalmente a Davide e a Gianluca, perché sono portoghese ma mi sento anche un po’ italiano, e penso che saranno importanti per la nazionale. Però è chiaro che ora giocano per delle squadre che mi auguro che perdano. Ma voglio loro bene, sono due grandi giocatori, e spero che per loro le cose vadano bene. Allo stesso tempo, noi abbiamo incassato dei soldi per quelle trattative”.
RENATO SANCHES – “Voglio finire con una cosa molto chiara. Per non avere dubbi in futuro: per tutto quello che dovesse andare male con Renato Sanches, c’è un responsabile, ed è Tiago Pinto. Io sono ossessionato da questo giocatore. Lo volevo prendere al Benfica e non ci sono riuscito, lo volevo prendere alla Roma e non c’ero riuscito, e adesso ce l’abbiamo fatta. Ha avuto problemi in passato? È vero. Avrà problemi in futuro? Se li avrà, sarà colpa mia”.
I NUOVI ARRIVATI – “Marcos Leonardo è un obiettivo ed è vero che questi calciatori di prospettiva sono nel nostro orizzonte, ma conoscete bene il mondo del calcio, e oggi anche questi giocatori hanno valori importanti. Quando noi abbiamo l’opportunità di prenderli, lo facciamo. Quello che volevo spiegare citando Aouar e Ndicka, è che magari per Ndicka, che ha 23 anni, vai a vedere su Transfermarkt il suo valore, che è – non so – di 25 milioni di euro e che, avendolo preso a zero, sembra che sia lo scarto di qualcuno. Volevo solo spiegare questo”.
CAMPIONATO – “Ripeto quello che ho detto prima: quando perdiamo, perdiamo tutti; quando vinciamo, vinciamo tutti. Nessuno di noi è contento della situazione, ma non c’è motivo per andare nel panico. Stiamo parlando di tre partite. Sono sempre tre partite giocate in un contesto difficile, nel senso che il mercato è aperto, c’è tanta confusione, ci sono tanti problemi. Non siamo contenti, ma siamo tutti consapevoli del nostro valore. Siamo consapevoli che tutti insieme possiamo fare meglio. Io sono assolutamente motivato e carico per tranquillizzare le persone sul fatto che, dopo la sosta FIFA, avremo tutte le condizioni per migliorare. Quello che dico, facendo il paragone con il mercato, è che ogni tanto manca un po’ di equilibrio. So che è difficile chiederlo qua a Roma”.