Serie A: La Juve in rimonta stende il Milan. All’Inter basta Icardi

Il sabato di Serie A regala gol e spettacolo con un inedito, ma succulento poker di anticipi; colpo gobbo al “Meazza” della Juventus di Massimiliano Allegri, che stende il Milan in rimonta: al vantaggio di Alex rispondono Mandzukic e Pogba per un 1-2 che vale il +9 sulla seconda in classifica; nel pomeriggio vittorie esterne anche per l’Inter di Mancini (0-1 al Frosinone) e per il Genoa di Gasperini, corsaro a Reggio Emilia col Sassuolo. Sorride il Chievo: 1-0 al Carpi e zona Europa a 5 punti.

FROSINONE 0-1 INTER (M. Icardi 74’)

Il ricchissimo sabato di Serie A si apre, col primo dei quattro anticipi previsti, allo stadio “Matusa” di Frosinone, dove l’Inter di Roberto Mancini, dopo il tonfo interno della scorsa settimana col Torino, ritrova il sorriso grazie alla 50.a rete in 100 partite disputate in nerazzurro di Mauro Icardi; per la trasferta in terra ciociara l’allenatore jesino rivoluziona ancora una volta il suo undici iniziale: senza Eder, spedito un po’ a sorpresa in panchina, torna titolare in attacco Stevan Jovetic, al fianco di Icardi; in mediana dopo più di un mese, si rivede dal primo minuto il brasiliano Felipe Melo al posto di Medel; con lui ci sono Brozovic al centro, Perisic e Biabiany sulle fasce; dall’altra parte Stellone risponde con un assai propositivo 4-3-3: senza Dionisi squalificato e senza Sammarco, il tecnico frusinate si affida a Ciofani in attacco, supportato da Paganini e Kragl.

Primo tempo piuttosto bloccato e senza grosse occasioni da gol; il più pericoloso tra le fila nerazzurre è Biabiany, autore al 12.o di una bella conclusione acrobatica fuori di poco e di un interessante tiro-cross rasoterra, su cui, al 39.o, Perisic non riesce ad arrivare per un soffio; nel mezzo, quando il cronometro segna il 27.o, si affaccia in avanti anche la formazione di casa, con un gran tiro di Frara a lato non di molto, ma a parte questo succede davvero poco altro. Il match, invece, è decisamente più pimpante nella ripresa; al 51.o i meneghini sfiorano il vantaggio: calcio di punizione di Brozovic, Murillo stacca, il suo colpo di testa termina di pochissimo alto sopra il montante; al 56.o padroni di casa pericolosissimi: calcio franco di Pavlovic, Blanchard di testa centra il palo; sarà solo il primo di addirittura tre legni ai quali i gialloblù ripenseranno a lungo; il secondo si materializza otto minuti più tardi: sciabolata di Kragl, zuccata di Paganini in anticipo su Jesus, Handanovic battuto, ancora una volta sfera sul palo. Il tris sfortunato dei frusinati si completa al 72.o minuto, quando Pavlovic direttamente da calcio di punizione disegna una perfetta traiettoria, che supera l’estremo nerazzurro, ma si stampa sulla traversa. Una delle poche regole non scritte del football parla chiaro, gol sbagliato gol subito, figuriamoci tre; minuto 74: cross di Perisic, colpo di testa di Icardi, Frosinone 0, Inter 1. Nel finale, dopo una grande chance sprecata da Jovetic al termine di un perfetto contropiede interista, le residue speranze gialloblù si spengono all’80’ minuto, quando Blanchard stende l’ex fantasista di Fiorentina e Man City: il francese, già ammonito, si becca il secondo giallo e viene spedito in anticipo sotto la doccia dall’arbitro Tagliavento; l’ultimo sussulto della sfida arriva a tre dal 90.o: diagonale velenoso di Ciofani, Handanovic la tocca appena, quanto basta per spedirla fuori dallo specchio della porta; finisce, così, con il ritorno alla vittoria esterna dell’Inter, che non vinceva lontano dal “Meazza” dalla sfida in trasferta del 6 gennaio al “Castellani” contro l’Empoli; con questi tre punti i nerazzurri salgono a quota 58 in classifica, a -5 dalla Roma terza; il Frosinone rimane, invece, a 27, a una sola lunghezza da Palermo e Carpi.

SASSUOLO 0-1 GENOA (Dzemaili 42’); CHIEVO 1-0 CARPI (Pellissier 83’)

In archivio la sfida del “Matusa” l’attenzione si sposta sul “Mapei Stadium” di Reggio Emilia e sul “Marcantonio Bentegodi” di Verona, teatri dei due anticipi con inizio in contemporanea fissato per le ore 18; nella sfida tra i neroverdi di Di Francesco e i biancorossi di Castori prima frazione condizionata dalla forte pioggia, ma tutto sommato godibile; la prima occasione di sbloccare il punteggio ce l’hanno i padroni di casa, al 12.o minuto: Berardi con una magia libera benissimo in area di rigore Defrel, che con una conclusione delle sue infila alle spalle di Perin; il francese, però, sull’invito del talentuoso numero 25 parte da posizione di fuorigioco, gol annullato e tutto da rifare. Al 28.o altra possibilità per i padroni di casa, ci prova con un gran mancino Sansone, Perin, attento, si oppone bene; la formazione del tecnico abruzzese tiene in mano il pallino del gioco, ma al 42.o, a sorpresa, va in svantaggio: Matavz dalla media distanza lascia partire una gran botta col destro che si stampa sul palo, sulla ribattuta sfera all’ex Napoli Dzemaili, che da posizione favorevolissima sentenzia Consigli; all’intervallo, dunque, Sassuolo 0, Genoa 1. Nel secondo tempo a caccia del pari gli emiliani si portano subito in avanti: al 49.o ci prova Duncan dalla distanza, mancino alto sopra la traversa, cinque minuti dopo Magnanelli: Perin stratosferico dopo l’errore in respinta di Munoz; al 56.o calcio di punizione di Sansone: sfera appena alta sopra la traversa. Al 68.o tiro centrale di Berardi, Perin c’è; nel finale il Sassuolo ci prova in tutte le maniere, specie con delle conclusioni dalla medio-lunga distanza, ma i liguri resistono e il risultato non cambia più; al triplice fischio di Gavillucci Gasperini può esultare per tre punti che in trasferta mancavano dalla vittoria a Bergamo contro l’Atalanta di inizio gennaio; per il Sassuolo frenata brusca in chiave europea.

Nel match del “Bentegodi”, invece, dopo una prima metà di gara dominata dalla noia, la partita si accende solo nel secondo tempo, quando a sfiorare per primi il gol del vantaggio sono i ragazzi di Rolando Maran, al 59’ minuto: protagonista assoluto nell’occasione l’estremo difensore del Carpi Belec, che prima respinge prontamente un temibile diagonale di Castro, e poi si supera sul successivo tap-in dell’ex milanista Birsa. Al 67.o ancora gli scaligeri in avanti: sugli sviluppi di un calcio di punizione ancora di Birsa, sponda di Inglese per Meggiorini, che manca l’aggancio da ottima posizione. E così arriviamo all’83.o minuto, quando sulla via che conduce alla salomonica spartizione della posta in palio si abbatte la classe intramontabile di Sergio Pellissier: sugli sviluppi di un corner, Gamberini fa da sponda per l’attaccante aostano, che in girata beffa Belec e porta avanti i suoi, a sette dalla fine Chievo 1, Carpi 0; nel finale con gli ospiti sbilanciati a caccia del pari succede di tutto e di più; all’87.o ripartenza da manuale dei gialloblù, Rigoni davanti a Belec si divora il 2-0; due minuti dopo arriva la grande occasione per il Carpi: mischia di proporzioni epiche in area veronese, Zaccardo gira col sinistro, Bizzarri si traveste da Superman e salva; l’ultima emozione la regala ancora il difensore Campione del Mondo di Germania 2006, con una staffilata dai 25 metri, Bizzarri, ancora una volta impeccabile, alza sopra la traversa. Finisce, dunque, col preziosissimo successo del Chievoverona, che con questa vittoria si porta a 44 punti in graduatoria, a -4 dal Sassuolo; i biancorossi, invece, restano terzultimi, a pari punti (28) col Palermo.

MILAN 1-2 JUVENTUS (Alex 18’, Mandzukic 27’, Pogba 65’)

Non era un “Clasico”, né un derby di Manchester, ma il Milan-Juventus di questa sera ha davvero poco da invidiare alle grandi sfide del calcio internazionale; davanti a un “Meazza” pieno in ogni ordine di posti, che prima del fischio d’inizio tributa un commovente omaggio alla leggenda rossonera Cesare Maldini, Milan e Juventus si affrontano a viso aperto dal primo all’ultimo minuto regalando all’intero movimento calcistico italiano una soirée di gran gala. Per la sfida ai bianconeri quadri-Campioni d’Italia, Sinisa Mihajlovic si affida all’ormai collaudato 4-4-2 con Balotelli titolare in attacco al fianco dell’inamovibile Bacca; dall’altra parte senza Dybala, ancora indisponibile, Allegri risponde con Mandzukic e Morata punte nel 3-5-2, che prevede in linea mediana il rientro dall’inizio di Kwadwo Asamoah, titolare al posto dello squalificato Khedira.

Partita vibrante fin dall’inizio, coi rossoneri predominanti nel primo quarto d’ora; la prima emozione, dopo 8 minuti, è figlia di un traversone dalla fascia destra di Ignazio Abate, che dopo aver preso, indipendentemente dalle volontà del terzino rossonero, una traiettoria inaspettata, termina la sua corsa sul palo; al 14.o altra grossa chance per i padroni di casa: calcio di punizione dai 25 metri, gran conclusione di Mario Balotelli, strepitosa respinta di Gigi Buffon, ancora una volta semplicemente straordinario. Al 18.o il momento favorevole dei meneghini si concretizza: sugli sviluppi di un calcio d’angolo la difesa piemontese si dimentica di Alex, che solo all’interno dell’area di rigore insacca di testa alle spalle dell’estremo difensore juventino, Milan 1, Juventus 0. La reazione zebrata al gol incassato è feroce; al 22.o scambio rapido Morata-Lichtsteiner, lo svizzero la tocca quanto basta per indirizzare verso la porta rossonera, Donnarumma si salva sul suo palo; tre minuti dopo gran botta mancina di Marchisio, sfera alta di pochissimo sopra la traversa dopo la deviazione del porteranno milanista; al 27.o la pressione dei ragazzi di Allegri produce il gol del pareggio: su rilancio lungo di Buffon, Morata apparecchia benissimo per Mandzukic, che glaciale davanti a Donnarumma non sbaglia, 1-1. Prima dell’intervallo l’ultimo squillo è firmato ancora una volta da Stephan Lichtsteiner: diagonale rasoterra velenosissimo largo di un niente.

Nella ripresa, come nel primo tempo, inizia meglio la formazione di Mihajlovic; al 51.o rete annullata ai rossoneri: su tiro di Bacca respinto da Buffon, Balotelli infila alle spalle del portiere della Nazionale, ma con una mano, gioco fermo, gol annullato, giallo per il 45; al 53.o ancora Balotelli protagonista con una bella conclusione dalla distanza, mancino alto di poco sopra il montante. Come nella prima frazione all’inizio positivo dei lombardi corrisponde la reazione, veemente, della Juventus; al 60.o palo di Pogba: calcio di punizione per i bianconeri dai 30 metri, sventola del transalpino che, a Donnarumma battuto, incoccia sul palo e termina fuori; a caccia del gol che completerebbe la rimonta, Madama alza il baricentro e al 65.o trova il match-point: calcio d’angolo dalla sinistra, palla controllata in area da Pogba, che vince un contrasto con Abate e col destro sentenzia Donnarumma, Milan 1, Juve 2.

Nel finale Mihajlovic prova il tutto per tutto: 4-2-4, entrano Adriano e Boateng; i rossoneri, però, sono stanchi, ma sopratutto questa Juve è davvero difficile da scalfire; i bianconeri, così, innestano il pilota automatico e conducono in porto la 21.a vittoria nelle ultime 22 partite disputate in massima serie (più il pareggio di Bologna), 24.a in campionato quest’anno. Con questo successo Madama sale a quota 76 punti in classifica, almeno per una notte a +9 sulla seconda; al Milan restano i complimenti per una partita giocata, per lunghi tratti, alla pari con il carro armato bianconero.

Pierluigi de Ascentiis

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