Il Genoa ferma il Napoli, la Fiorentina torna al comando. Il Milan torna grande, Lazio ko!

Dopo un sabato, a dir poco, scintillante, la domenica del campionato di Serie A regala pochi gol, solo 11. Quattro, li fa tutti insieme la Fiorentina di Paulo Sousa, che al “Franchi” stende il Frosinone, 4-1; i viola sono ora di nuovo primi in classifica, a quota 24 punti, in coppia con l’Inter di Mancini. Le uniche altre due squadre a prendersi i tre punti quest’oggi sono il Bologna del nuovo allenatore Roberto Donadoni, che supera in casa l’Atalanta con un rotondo 3-0 e il Milan di Sinisa Mihajlovic, che passa all’Olimpico, contro la Lazio, 1-3. Terminano a reti bianche tutte le altre sfide di giornata!

FIORENTINA-FROSINONE 4-1 (24’ REBIC, 29’ G. RODRIGUEZ, 31’ BABACAR, 43’ SUAREZ, 87’ FRARA)
La domenica del massimo campionato italiano si apre allo stadio “Artemio Franchi” di Firenze, dove, alle ore 12:30, sono di scena per il classico anticipo dell’ora di pranzo la lanciatissima Fiorentina e la neopromossa Frosinone. Davanti agli occhi del patron Andrea Della Valle e del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, la Viola confeziona una prestazione al limite della perfezione: bastano i primi 45 minuti ai ragazzi di Paulo Sousa per risolvere la pratica giallo-azzurra; il gol che scongela il punteggio dallo 0-0 arriva già al minuto 24: i padroni di casa attaccano sulla corsia di destra, così la sfera arriva a Rebic, che guarda al centro e prepara il traversone; la traiettoria del cross assume, tuttavia, una connotazione ben diversa da come l’aveva pensata il croato, vira bruscamente verso destra e si trasforma in un’imprendibile parabola su cui Zappino non può nulla; 1-0. Passano appena cinque minuti e la Fiore raddoppia: sugli sviluppi di un calcio piazzato battuto teso in mezzo, s’inserisce Gonzalo Rodriguez, che s’inventa un colpo di tacco al volo di pregevolissima fattura: 2-0. I viola non si fermano e poco dopo la mezz’ora fanno tris: Diakitè stende Mati Fernandez in area; per il direttore di gara non ci sono dubbi, è calcio di rigore; dal dischetto si presenta Kouma Babacar, che realizza, “tottianamente” con uno scavetto, che lascia di stucco l’estremo ciociaro. Prima dell’intervallo arriva pure il quarto gol, che chiude, se mai fossero stati davvero aperti, definitivamente i conti: siamo al 43’ minuto e c’è gloria anche per Mario Suarez, bravo ad approfittare di un pasticcio di Diakitè, che completa la sua giornata da incubo, perdendo una palla suicida sulla trequarti. Nella ripresa la Fiorentina si limita a gestire l’enorme vantaggio; solo a tre minuti dal triplice fischio arriva il gol della bandiera per la truppa di Stellone, firmato da Capitan Frara. Finisce, dunque, 4-1; con questi tre punti i toscani raggiungono nuovamente l’Inter a quota 24 e insieme ai meneghini tornano in testa alla classifica.

BOLOGNA-ATALANTA 3-0 (52’ GIACCHERINI, 58’ DESTRO, 85’ BRIENZA)
C’era grande attesa al Dall’Ara per il debutto sulla panchina del Bologna, di Roberto Donadoni, chiamato in settimana a prendere il posto dell’esonerato Delio Rossi, a cui cara è costata l’ennesima sconfitta patita quest’anno tra le mura amiche, nel turno infrasettimanale contro l’Inter. Se son rose fioriranno, nel frattempo l’esordio dell’ex tecnico del Parma alla guida dei rossoblù è, semplicemente, da incorniciare: l’Atalanta di Reja deve arrendersi, annichilita da un netto e rotondo 3-0. Il primo tempo, nonostante diverse occasioni create da una parte dell’altra (in particolare dagli ospiti), termina a reti inviolate. Nella ripresa, invece, la sfida s’infiamma e i padroni di casa si scatenano; al 52’ minuto emiliani in vantaggio con l’undicesimo gol in Serie A di Emanuele Giaccherini; clamoroso errore difensivo di Toloi, che toppa malamente un retropassaggio, servendo l’ex centrocampista di Juventus e Sunderland; quest’ultimo, lesto, è bravissimo ad approfittarne, a rientrare sul mancino e a fulminare l’incolpevole Sportiello. A stretto giro di posta si materializza anche il raddoppio felsineo: super azione sulla fascia sinistra di Masina, che al termine della sua galoppata, entra in area e serve Destro; l’attaccante ex Roma calcia dal limite e fa 2-0. Il terzo gol, che chiude la partita, lo firma, con un piccolo capolavoro, il redivivo Franco Brienza, che a cinque dalla fine riceve palla sulla trequarti, avanza e scaglia un missile di sinistro, che s’infila all’incrocio dei pali. Vince, così Donadoni alla prima col suo nuovo club; per l’Atalanta una sconfitta che non rovina un inizio di stagione ben al di sopra di ogni più rosea aspettativa.

CARPI-VERONA 0-0
Sono tre i pareggi nella domenica di A, il più inutile dei quali è, senz’ombra di dubbio, quello del “Braglia di Modena”, tra Carpi ed Hellas Verona. Inutile, perché il punto conquistato oggi pomeriggio, lascia le due squadre entrambe ultime sul fondo della graduatoria (a quota 6), staccate già di quattro lunghezze dalla zona salvezza. Durante i 90 minuti succede poco e niente; nella prima frazione ad andare più vicino al gol è Giampaolo Pazzini, che a tre dall’intervallo stacca bene di testa su cross di Hallfredsson, sfiorando il palo della porta difesa da Benussi. Nella ripresa meglio l’undici di Sannino, che impegna più volte Rafael; al 57’ errore di Marquez, Lasagna calcia a botta sicura, ma l’estremo scaligero si supera e alza in corner. Il numero 1 ospite si ripete qualche minuto più tardi, quando è costretto agli straordinari su un tentativo di testa di Matos. Nel finale ci provano tutt’e due ma lo 0-0 permane; riassumendo in estrema sintesi, un punto ciascuno che non serve a nessuno.

GENOA-NAPOLI 0-0
Finisce a reti bianche anche al “Marassi” tra Genoa e Napoli. Si interrompe così la striscia di cinque vittorie consecutive dei partenopei di Maurizio Sarri, che nonostante le tante occasioni create, non sfondano. Per gli azzurri, nell’arco dei 90 minuti, ci provano praticamente tutti; il primo squillo arriva già al 5’ minuto: mancino velenoso a giro di Callejon, Perin spedisce in calcio d’angolo. Al 27’ è il turno di Mertens, oggi titolare dal primo minuto al posto di Insigne: il belga si libera bene di Munoz e calcia col destro sul secondo palo; fuori di poco. Poco dopo è ancora il 14 ospite a rendersi protagonista: da posizione piuttosto complicata, l’ex PSV conclude in diagonale; Perin in uscita bassa si oppone con efficacia. Nel secondo tempo le occasioni per i campani si moltiplicano; al 54’ traversone di Mertens e conclusione dall’interno dell’area di rigore di Higuain; Ansaldi si immola e salva. Quattro minuti più tardi tentativo in diagonale di Callejon; Perin, battuto, non può fare altro che stare a guardare e sperare in bene; e all’ex Pescara va di lusso: pallone di pochissimo a lato. A caccia del gol del vantaggio Sarri spedisce nella mischia prima, Lorenzo Insigne, poi, Manolo Gabbiadini; nel finale è un assedio degli ospiti, che sfiorano l’1-0 con Hamsik, con lo stesso Insigne e nel recupero con un calcio piazzato dell’ex Samp, ma la porta di Perin è stregata. Per gli azzurri sfuma così l’occasione di proseguire la corsa a braccetto di Fiorentina e Inter: quest’ultime volano in vetta, il Napoli no.

UDINESE-SASSUOLO 0-0
Nessun gol nemmeno al “Friuli” tra Udinese e Sassuolo; pochissime emozioni tra bianconeri e neroverdi, sia nella prima che nella seconda frazione di gara; l’unico sussulto è il palo di Floro Flores, al 13’ minuto del primo tempo: Berardi si incunea bene tra le linee e viene abbattuto al limite dell’area; l’arbitro concede il vantaggio e la sfera arriva, allora, all’attaccante napoletano, che fa partire una bella conclusione in diagonale: palo esterno e palla sul fondo. Per le zebre l’unico a provarci per davvero è Totò Di Natale, che si sbatte parecchio la davanti, ma non incide più di tanto. Al fine della fiera, dunque, le due squadre si spartiscono salomonicamente la posta in palio: un punto, che permette all’Udinese di agganciare Chievo e Genoa a quota 12 punti, al Sassuolo di continuare a veleggiare nelle zone nobilissime della classifica: Di Francesco ora è quinto, a -5 dal primo posto.

LAZIO-MILAN 1-3 (25’ BERTOLACCI, 51’ MEXES, 79’ BACCA, 84’ KISHNA)
Grande prova, nel posticipo serale delle 20:45, del Milan di Sinisa Mihajlovic, che rifila un pesantissimo 1-3 a domicilio alla Lazio di Stefano Pioli. Per l’occasione il tecnico capitolino sceglie il terzetto Candreva-Savic-Felipe Anderson alle spalle del tedesco Miro Klose; dall’altra parte, Diavolo col 4-3-3; in attacco riposa Luiz Adriano, ai lati di Bacca ci sono Cerci e Bonaventura. Dopo un avvio di gara piuttosto bloccato ed equilibrato, gli ospiti passano in vantaggio, grazie alla prima rete in maglia rossonera di Bertolacci: sulla respinta corta di Marchetti su conclusione mancina tagliata di Cerci, l’ex Roma arriva per primo sulla sfera e insacca senza troppi problemi da distanza ravvicinata. La partita del giovane centrocampista rossonero dura, complessivamente, appena 33 minuti: nel tentativo di servire un compagno con un colpo di tacco, infatti, l’autore dello 0-1 accusa un fastidio muscolare, che lo costringe a chiedere il cambio. La trasferta romana, dal punto di vista degli infortuni, è piuttosto funesta per i meneghini, che al 51’ sono costretti ad operare una seconda sostituzione: si fa male Alex, al suo posto Mexes. Ironia della sorte, al primo pallone toccato, il francese è subito decisivo: su un calcio di punizione dalla trequarti di Bonaventura, il platinato difensore transalpino svetta indisturbato al centro dell’area, anticipa Marchetti e fa 0-2. La reazione della Lazio non arriva e a dieci dal termine gli ospiti la chiudono definitivamente: il gol che cala il sipario sul successo rossonero lo firma Carlos Bacca: grande verticalizzazione di Bonaventura per l’ex centravanti del Siviglia, che supera in velocità Marchetti e insacca a porta vuota. All’84 arriva il punto della consolazione per la squadra di Pioli, che accorcia le distanze con Kishna; quella del giovane prodotto della academy dell’Ajax è una rete, tuttavia, utile sono agli amanti dei numeri: il Milan espugna l’Olimpico e si rilancia in classifica a -5 dalla vetta; per i biancocelesti, al contrario, si interrompe la striscia perfetta casalinga in questa stagione: dopo 5 vittorie di fila è tempo di incassare il primo KO tra le mura amiche.

PIERLUIGI DE ASCENTIIS

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