Copa America 2024: La Colombia vola in finale, Uruguay sconfitto 1-0

Un gol di Jefferson Lerma (assist di James Rodriguez) manda la Colombia in finale contro l'Argentina

La tanto attesa finale della Coppa America 2024 che andrà in scena in Florida nella città di Miami, nella splendida cornice dell’Hard Rock Stadium, sarà una questione tra l’Argentina detentrice del titolo e la Colombia che dopo ben 23 anni ritrova la finale, l’ultima volta che i cafeteros raggiunsero l’ultimo atto della massimo torneo continentale è datato 2001, anno in cui la Colombia in finale ebbe la meglio sul Messico imponendosi per 1-0. All’epoca proprio come nell’attuale edizione, i cafeteros disputarono un torneo di altissimo livello, tanto da chiudere al primo posto nel Girone A, con la bellezza di 9 punti,due in più rispetto all’attuale edizione, mettendosi alle spalle: Cile , Ecuador e Venezuela, stessa cosa fatta nell’edizione in fase di svolgimento dove la selezione colombiana, ha saputo mettersi alle spalle: Brasile, Costa Rica e Paraguay. All’epoca nella fase ad eliminazione diretta i cafeteros eliminarono in successione: Perù, Honduras ed in finale il Messico,nell’attuale edizione la Colombia ha prima avuto nettamente ragione di Panama, liquidato con un rotondo 5-0, e la scorsa notte dell’Uruguay, superato per 1-0. Bielsa vara il suo 3-3-1-3 con Bentancur trequartista, Nandez è squalificato, nella Colombia, James è l’anello di congiunzione tra centrocampo e attacco, con Luis Diaz e Arias ai suoi fianchi, Cordoba punta. Primo tempo di spettacolo puro,con i Cafeteros che producono gioco, più aggressivi e con una migliore copertura del campo, l’Uruguay non ci sta e reagisce tanto che tra il 17’ ed il 27’ Darwin Nunez per ben tre volte si divora il possibile vantaggio, prima con un sinistro a fil di palo, poi si ripete con il destro, però chiudendo troppo l’angolo di tiro, ed in fine sempre di destro, con il pallone però che decolla verso la curva.

La Colombia non ci sta e reagisce, tanto che il match sale di tono ed al 39’ i Cafeteros trovano il vantaggio, grazie ad un colpo di testa di Lerma, bravo nello sfruttare il cross da calcio d’angolo di James, sempre più uomo assist del torneo con ben 6 messi referto. Complice però anche una dormita colossale della difesa di Bielsa, ed un’uscita a metà di Rochet. La Colombia vola sulle ali dell’entusiasmo tanto da sfiorare il possibile raddoppio un minuto più tardi con Rios, ma la conclusione del centrocampista del Palmeiras è troppo centrale. Ma nonostante il vantaggio e quindi la totale inutilità del gesto, Munoz (come già fatto da Weah contro Panama, solo che in quel caso fu un pugno), si lascia senza motivo trasportare dall’enfasi del match, rifilando una gomitata in pieno stomaco ad Ugarte, venendo cosi espulso. Nella ripresa nel disperato tentativo di recuperare il match ed il pass per la finale, Bielsa decide di mandare in campo la bellezza di 4 attaccanti, ma fino al 60’ in campo si assiste ad un mix di falli e perdite di tempo, che al tempo stesso mettono in mostra la totale assenza d’idee della Celeste, che al 71’ però potrebbe recuperare il match, ma i sogni di gloria si infrangono sul palo colpito dal sempre verde Luis Suarez. La Colombia, dal canto suo, gestisce palla e risultato, rendendosi pericolosa con le ripartenze,che consentono ai cafeteros di sfiorare il possibile 2-0 con Uribe, che al 94’ scheggia la traversa, arrivando cosi al triplice fischio che promuove la Colombia in finale dopo ben 23 anni. Ma al termine del match succede di tutto, tanto che alle spalle della panchina uruguayana scoppia un’autentica rissa, complice un gruppo di tifosi colombiani che arrivano allo scontro con un gruppo di tifosi avversari. Scoppia il caos ed una decina di giocatori dell’Uruguay, salgono tra la folla, tanto che in un video si vede chiaramente Núñez colpire un tifoso colombiano.

Da capire ora come procederà la CONMEBOL e soprattutto la FIFA, che potrebbe infliggere al giocatore una squalifica anche abbastanza lunga, nonostante sia salito sugli spalti al fine di difendere i propri famigliari, presenti nel gruppetto di tifosi, assaliti dai “sostenitori” colombiani. Intanto mentre Miami si prepara ad ospitare la finalissima tra Argentina e Colombia, la federazione statunitense ha cominciato a muoversi, in vista della Gold Cup del prossimo anno e soprattutto dei Mondiali che gli USA ospiteranno nel 2026, prendendo la decisione di esonerare Gregg Berhalter. Sulle spalle dell’ormai ex C.T. pesano le sconfitte rimediate nella fase a gironi contro Panama ed Uruguay, che hanno di fatto decretato l’eliminazione degli Yanks, ma soprattutto la totale assenza d’idee tattiche e caratteriali. Visto ciò e la mal digerita eliminazione già dalla fase a gironi,la Federazione statunitense ha provveduto con l’esonero del tecnico, cominciando di fatto la ricerca di un nuovo tecnico, che possa “massimizzare il nostro potenziale durante la preparazione al Mondiale 2026”, sottolinea il direttore sportivo Matt Crocker, nel comunicato stampa. Lunga la lista dei papabili candidati secondo i media Usa, lista nella quale spuntano nomi pesanti come:Jürgen Klopp, Thierry Henry, Patrick Vieira e Marcelo Bielsa, oltre a Jesse Marsch, Hugo Pérez, Pellegrino Matarazzo, David Wagner, Steve Cherundolo, Jim Curtain, Massimiliano Allegri e Mauricio Pochettino. Dunque in attesa di capire chi prenderà in mano le redini della panchina statunitense, tra pochi giorni, invece capiremo chi sarà la vincitrice dalla Coppa America 2024, finale che si preannuncia arroventata e vietata ai deboli di cuore.

Davide Piteo
Davide Piteo

Nato a Foggia un caldo 9 Luglio del 1981, sono cresciuto con la passione per il calcio e ciclismo, amando la Nazionale degli anni 90 particolarmente quella del Mondiale 90 ossia dell Notti Magiche, mondiale che per tanti si aprii con il Giro d'Italia dello stesso anno vinto da Gianni Bugno. Nel corso degli anni la voglia di raccontare mi ha spinto al giornalismo cominciando con il Giornalino della Parrocchia di San Michele e proseguito con tante esperienze locali e Nazionali,fino ad arrivare al mio approdo in Football Magazine nel 2012. Da quel momento in poi sono rimasto legato solo e soltanto a FM dove mi occupo di Ligue 1, ma nel corso degli anni ho seguito anche la MLS, Gold Cup, Europei e Mondiali. Obiettivi? continuare la mia crescita con FM dove occuparmi anche di altri campionati.