Copa America 2024: Argentina Campione! Martinez decisivo

All'Hard Rock Stadium di Miami la Colombia cede per 1-0 grazie a un gol decisivo dell'attaccante dell'Inter nel secondo tempo supplementare

Foto Credit: X @CopaAmerica

Quale andata in scena a Miami era per diversi motivi una partita storica, da una parte l’Argentina puntava alla vittoria per mantenere il titolo e conquistare il sedicesimo totale della sua storia, diventando cosi la nazionale con più Coppe America vinte, dall’altro lato la Colombia cercava quel successo che mancava dall’ormai lontano 2001. A ciò si aggiungeva il fatto che per Messi e Di Maria, era l’ultimo passo di tango con la maglia dell’Albiceleste, ma al tempo stesso diventava anche forse l’ultima grande occasione per James Rodriguez di vincere un trofeo con la Colombia, non essendo più giovanissimo. Dunque tanti fattori che intrecciati fra di loro, hanno fatto si che quella andata in scena a Miami fosse una finale storica per certi versi, tale tensione è stata percepita anche dalle tifoserie, tanto che il match comincia, con oltre un’ora di ritardo a causa di problemi di ordine pubblico al di fuori dell’Hard Rock Stadium di Miami.

Diversi tifosi colombiani hanno provato a varcare i cancelli dell’impianto senza biglietto, scavalcando le recinzioni e venendo inseguiti dai poliziotti. Altri hanno provato ad intrufolarsi tramite i sistemi di ventilazione esterni dello stadio, scatenando il panico e creando un parapiglia di tifosi di entrambe le tifoserie, ammassati contro i cancelli. Alcuni di questi sono rimasti feriti, eloquenti le immagine trasmesse dalla tv americana, dove si vedevano sostenitori della Colombia, di sangue dopo essere stati fermati dalle forze dell’ordine con la forza.

Discorso diverso sul campo, dove la scena la prende tutta Lautaro Matrinez, il Toro che aveva un conto aperto con la nazionale dallo scorso Mondiale, per via di una caviglia in disordine, l’ha chiuso definitivamente la scorsa notte a Miami con il gol al 112’ che condanna la Colombia (1-0 d.t.s) ad una sconfitta che ferma la serie positiva a 28 partite, l’ultima proprio contro gli argentini. L’interista segna ancora da subentrato per la terza volta nel torneo, conquistando il titolo di capocannoniere con cinque gol,e dimostrando che anche in partite importanti può fare la differenza, rispondendo cosi alle migliaia di critiche ricevute dopo l’eliminazione della sua Inter contro l’Atelatico Madrid in Champions League.

Il tutto in una serata decisamente amara, per via dei disordini al di fuori dell’Hard Rock Stadium, che hanno portato a risse e caos tra i tifosi, l’Argentina conquista la seconda Coppa America consecutiva, calando il poker di trofei, composto da due titoli continentali, il Mondiale del 2022 e la Finalissima (Ex Coppa Artemio Franchi) vinta contro l’Italia che vale un record assoluto per una sudamericana. Il tutto senza Messi, uscito in lacrime al 66’ per una botta alla caviglia. Parte titolare la coppia composta da, Alvarez e Messi, mentre la Colombia senza il terzino destro Munoz, squalificato e sostituito da Santiago Arias. È proprio lui il più attivo dei Cafeteros, spaventati dopo 30’’ da un destro ravvicinato di Alvarez ma subito pronti a reagire con un palo in girata di Cordoba su invito proprio di Arias al 6’. I ritmi sono altissimi, con i Cafeteros che costringono l’Argentina a chiudersi e giocare di ripartenza. James disegna calcio, Messi fa un lavoro più di raccordo e al 20’ ha sul sinistro la palla del vantaggio, Di Maria lo serve al limite ma la conclusione della pulce viene smorzata goffamente da Alvarez.

La Colombia gioca meglio e con più determinazione, tanto che al 33’ una stoccata da fuori di Lerma, match-winner nella semifinale contro l’Uruguay, fa svegliare il Dibu Martinez che vola e mette in angolo. Stessa situazione al 40’, stoccata di Rios rasoterra, il Dibu blocca. L’Argentina si fa vedere nel recupero di primo tempo con il colpo di testa di Tagliafico, terminato fuori dallo specchio. La ripresa cominciata con mezz’ora di ritardo per via dell’esibizione della famosa cantante colombiana Shakira, in pieno stile Superbowl con giochi di luce e coreografie, il copione non cambia e la Colombia ricomincia come aveva chiuso il primo tempo, mentre l’Albiceleste va a fiammate e ragiona poco con la palla, i Cafeteros dominano nelle palle inattive, tanto che al 54’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Sanchez non inquadra lo specchio da buona posizione.

L’Argentina si affida a Di Maria onnipresente in tutte le zone del campo ed il più pericoloso tra gli argentini, tanto che al 58’ incrocia di sinistro pronta risposta di Vargas. Al 66’ arriva il momento delle lacrime, perché l’Hard Rock Stadium è tutto per Messi, costretto al cambio per un problema alla caviglia. La Pulce esce disperato in lacrime con le mani sul volto, al suo posto Nico Gonzalez, l’esterno della Fiorentina si illude di diventare l’eroe di serata al 76’, quando segna in spaccata ma la rete viene annullata, per fuorigioco di Di Maria al momento dell’assist. L’impatto del giocatore della Fiorentina è devastante, tanto che nel finale ha ben due occasioni, una all’88’ con una torre di testa non sfruttata dai compagni, l’altra nel recupero in una mischia da angolo.

La Colombia per via del forcing profuso e soprattutto del caldo, accusa la stanchezza, discorso diverso per l’Argentina, che si affida soprattutto alla freschezza e verve di Gonzalez, che si divora un’altra occasione calciando di destro debolmente, è il preludio al gol che arriva al 112’, Lo Celso ed il Toro davanti a Vargas è glaciale e con il destro firma il quinto gol del torneo, il terzo da subentrato, che vale il titolo di capocannoniere e soprattutto il sedicesimo totale all’Argentina. La Colombia si riversa in avanti con confusione e cuore, ma alla fine abdica dopo 28 risultati utili consecutivi. L’ultima sconfitta risaliva proprio contro l’Argentina nelle qualificazioni per Qatar 2022, l’Albiceleste, dal canto suo, cala il bis dopo l’edizione del 2021, diventando la nazionale con più Coppa America (16) della storia, staccando cosi l’Uruguay.

Davide Piteo
Davide Piteo

Nato a Foggia un caldo 9 Luglio del 1981, sono cresciuto con la passione per il calcio e ciclismo, amando la Nazionale degli anni 90 particolarmente quella del Mondiale 90 ossia dell Notti Magiche, mondiale che per tanti si aprii con il Giro d'Italia dello stesso anno vinto da Gianni Bugno. Nel corso degli anni la voglia di raccontare mi ha spinto al giornalismo cominciando con il Giornalino della Parrocchia di San Michele e proseguito con tante esperienze locali e Nazionali,fino ad arrivare al mio approdo in Football Magazine nel 2012. Da quel momento in poi sono rimasto legato solo e soltanto a FM dove mi occupo di Ligue 1, ma nel corso degli anni ho seguito anche la MLS, Gold Cup, Europei e Mondiali. Obiettivi? continuare la mia crescita con FM dove occuparmi anche di altri campionati.

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