In un Olimpico dal clima infuocato, la Lazio riesce a rimontare lo 0-2 dell’andata, portando la gara ai supplementari, ma si arrende ai calci di rigore. Bodo che scrive la storia per il calcio norvegese che per la prima volta sarà rappresentato in una semifinale europea. Rimpianti enormi per i biancocelesti, che potevano fare di più contro un’avversario decisamente alla portata. Primi dieci minuti della dove la Lazio è sembrata quasi sorpresa dall’atteggiamento aggressivo da parte del Bodo, con i norvegesi che hanno pressato alto fin da subito, e sono stati autori della prima occasione della gara, al 5’ minuto di gioco dopo una bella combinazione sulla sinistra a liberare Saltnes, che ha servito Blomberg al centro, con l’esterno in maglia gialla anticipato da una provvidenziale chiusura di Gila.
Dopo un inizio complicato però, i biancocelesti hanno preso le misure con il passare dei minuti, inziando ad avere sempre di più il pallino del gioco in mano, con la prima occasione di marca laziale al 18’, grazie ad un filtrante che libera Pedro in area, ma il centravanti spagnolo si fa respingere il tiro da Haikin. Tuttavia, è da considerarsi solo il preludio al goal dei padroni di casa, che arriva al 21’: fuga di Isaksen sulla destra, con il danese che serve Castellanos in area piccola dal fondo e il Taty, con una magia di tacco, porta in vantaggio la Lazio, mandando in delirio gli oltre 50mila dell’Olimpico.
Al 24’ ancora biancocelesti pericolosi, sempre sull’asse Isaksen-Castellanos, con l’esterno che prima si invola verso la porta e poi, pressato, non si fida di calciare col destro, scarica al limite per il Taty che però spara alto. Al 43’, batti e ribatti da corner che libera Zaccagni al tiro dal cuore dell’area di rigore, ma è provvidenziale la deviazione di Gundersen in angolo, mentre al 45’ è sempre il capitano della Lazio ad essere pericoloso, stavolta di testa su un cross di Gila, con la la palla che pizzica la traversa e va sul fondo. Sul finale di tempo si rivede invece il Bodo, con Berg che allo scadere dei 2’ di recupero fa partire una punizione sul secondo palo dove però Mandas fa buona guarda e devìa in calcio d’angolo.
Secondo tempo che inizia con la Lazio subito in avanti a pressare alto gli avversari, con gli uomini di Baroni alla ricerca del pertugio giusto per fare male alla squadra ospite, e al 53’ Pedro sembra trovarlo servendo Castellanos al centro, ma è provvidenziale l’anticipo di Bjortuft sull’argentino, col pallone che termina in angolo. Sullo sviluppo del corner, Zaccagni gira di sinistro da dentro l’area, ma il tiro è centrale ed è facile preda di Haikin. Al 61’ però l’occasione grossa ce l’ha il Bodo: con la Lazio scoperta, la squadra norvegese riparte a sinistra con l’ex Milan Hauge che trova Hogh in area, con il numero 9 che calcia a botta sicura ma trova uno strepitoso Mandas che gli nega l’1-1. Da qui, la Lazio reagisce con tre occasioni in 5’: la prima con una volè di Pedro dove Haikin è bravo a deviare in angolo. La seconda con Castellanos, servito dallo spagnolo dopo un errore del Bodo in uscita che da posizione centralissima al limite dell’area, scivola al momento del tiro, non impensierendo il portiere norvegese che para in due tempi, e la terza con Zaccagni che ha un’occasione a tu per tu con lo stesso Haikin da posizione defilata, con il numero 12 che ha ancora una volta la meglio sugli attaccanti della Lazio.
Ultimi venti minuti dove la Lazio è apparsa stanca e confusionaria, oltre che frenetica, ma che comunque al 78’ si fa pericolosa con una bella punizione di Zaccagni che trova ancora una volta la respinta di un grande Haikin. Al 91’ occasione incredibile divorata dal Bodo, che con Helmersen si divora la palla dell’1-1 centrando Mandas con la porta sguarnita, ma è al 93’ che si registra l’emozione più forte del match, con Noslin che sugli sviluppi da corner, spinge in porta una sponda intelligente di Romagnoli, con la partita che viene così mandata ai tempi supplementari. Non prima però di un brivido finale che porta la firma di Hauge, sul quale è provvidenziale la deviazione di Guendouzi sul tiro a botta sicura del norvegese.
Primo tempo supplementare che inizia con lo stesso canovaccio avuto durante tutta la partita: padroni di casa a cercare l’imbucata giusta, e Bodo molto ordinato a difendersi, ma alla prima occasione i biancocelesti colpiscono: grande azione sulla sinistra di Guendouzi che crossa dal fondo dopo una bella percussione in area e cross al bacio per Dia che deve solo spingerla dentro, per il goal che vale il 3-0 della Lazio al minuto numero 100. Bodo che prova a spingere, ma l’occasione per il goal ce l’ha ancora la Lazio da corner, con il colpo di testa di Vecino che sibila vicino al palo proprio allo scadere del primo tempo supplementare, ma la pressione dei norvegesi paga al 109’, grazie ad un colpo di testa di Helmersen che prende in controtempo un incolpevole Mandas e porta il doppio confronto di nuovo in parità. Partita che un po’ per paura, un po’ per la stanchezza delle due squadre, scivola lentamente ai calci di rigore senza particolari sussulti. Dagli 11 metri, decisivi gli errori di Tchouna, Noslin e Castellanos che condannano la Lazio ad abbandonare prematuramente la competizione.
di Gilberto Foggetti