Euro 2024: Inizia l’Europeo, le favorite e le possibili delusioni

Francia favorita, ma occhio alla Germania padrona di casa e alle mine vaganti

PARIS, FRANCE - JUNE 19: Kylian Mbappe of France celebrates after scoring the team's first goal from a penalty kick during the UEFA EURO 2024 qualifying round group B match between France and Greece at Stade de France on June 19, 2023 in Paris, France. (Photo by Aurelien Meunier - UEFA/UEFA via Getty Images)

Saranno le luci dello sfavillante Allianz Arena di Monaco di Baviera a battezzare l’ Euro2024 tedesco, con i padroni di casa opposti alla Scozia nella gara inaugurale. Almeno sulla carta, una sfida che si preannuncia piuttosto agevole per la nazionale allenata da Julian Nagelsmann, che si presenta all’Europeo casalingo come una delle potenziali favorite per la vittoria finale. Nonostante qualche difficoltà in attacco, dove – con tutto il rispetto per il finalista di Champions Füllkrug – forse manca un vero bomber, i tedeschi puntano su un centrocampo potenzialmente da sogno, nel quale è all’ultimo ballo Toni Kroos e dove giganteggiano Gundogan, Musiala, Wirtz, Havertz.

Scandagliando le 24 rose dell’Euro, tuttavia, non può non saltare all’occhio l’immenso quantitativo di talento di cui è munita la Francia, forse la vera grande favorita della competizione. Theo Hernandez, Pavard, Mendy, Camavinga, Tchouameni, Griezmann, Thuram e naturalmente il nuovo adepto della Casa Bianca Mbappé, ma la vera forza dei Bleus sta nel poter lasciare in panchina gente come Saliba, Rabiot, Giroud, Coman, Barcola e via discorrendo. Praticamente nessun altro può disporre di tanta ricchezza. E il girone (con Olanda, Polonia e Austria) non spaventa di certo.

Nemmeno l’Inghilterra di Gareth Southgate, l’eterna promessa sposa in attesa di marito, ancora a secco di Europei in bacheca e tuttavia brulicante di qualità, specie dal centrocampo in su. Pazienza se sono rimasti a casa Grealish e Rashford: Kane è sempre lì, Bellingham pure, Foden anche, Mainoo e Gallagher si affacciano alla finestra. A non convincere del tutto è la retroguardia, un po’ lenta, il portiere Pickford, non sempre irreprensibile, e forse proprio Southgate. Tra le migliori 16 del continente, comunque, anche le truppe d’Albione ci arriveranno quasi di certo, a meno di un suicidio contro la non irrestistibile concorrenza rappresentata da Serbia, Danimarca e Slovenia.

Dietro le tre “in prima fila”, il reparto delle mine vaganti. La Spagna e l’Italia, illustri rappresentanti della categoria delle forti ma non troppo, si ritrovano a battagliare nello stesso girone assieme all’emergente Albania e alla sempre pericolosa Croazia. Il ct De La Fuente punta sugli enfant terribles (Pedri, Lamine Yamal, Ferran Torres) e sulla sempre necessaria spruzzata di esperienza (Rodri, Morata, Carvajal, Jesus Navas). L’Italia del nuovo corso spallettiano punta sul blocco interista e scommette sull’apparente maturazione di Scamacca in un attacco povero di qualità. Il Portogallo si prepara, verosimilmente, a dire addio al suo totem Cristiano Ronaldo, e quale modo migliore che sollevare la coppa a Berlino? Difficile, ma Bruno Fernandes, Rafa Leao, Diogo Jota e lo stesso CR7 rimesso a lucido possono aprire le porte della felicità.

Certo, i lusitani saranno un’outsider. Così come l’Olanda di Koeman, un allenatore ormai indecifrabile così come qualche convocazione (o mancata convocazione, leggi alla voce Zirkzee, poi convocato in extremis solo a causa dell’infortunio di Brobbey). Gli Orange dovrebbero passare il girone, ma al di là del raggruppamento non v’è certezza. Da seguire Gravenberch, Xavi Simons e, per l’appunto, il bolognese Zirkzee.

Alle spalle delle outsider si colloca un Belgio ormai sfiorito, che sembra aver sprecato l’opportunità di cavare il massimo dall’epoca migliore. Naturalmente, non si può ignorare il genio di De Bruyne e c’è grande curiosità per De Ketelaere, rivitalizzato dall’Atalanta. Occhio anche a Trossard. “Decadente” anche la Croazia, più dimessa rispetto a precedenti edizioni.

Tra le altre compagini, merita attenzione la sempre solida Danimarca, così come la Repubblica Ceca che vanta un’ottima tradizione agli Europei e che può contare su ottimi elementi come Soucek e Schick. C’è curiosità per la Georgia trainata da Kvaratskhelia, inserita però in un girone non semplice con turchi, cechi e portoghesi. Mai sottovalutare anche la Svizzera, mentre si attendono sorprese dal gruppone che comprende Romania, Serbia, Scozia, Ungheria, Polonia, Austria, Ucraina, Slovenia, Slovacchia e Albania.

LA GRIGLIA DI PARTENZA DI EURO 2024:

1. Francia
2. Germania
3. Inghilterra
4. Portogallo
5. Spagna
6. Italia
7. Olanda
8. Belgio
9. Croazia
10. Danimarca
11. Svizzera
12. Repubblica Ceca
13. Turchia
14. Austria
15. Serbia
16. Ungheria
17. Scozia
18. Ucraina
19. Georgia
20. Polonia
21. Albania
22. Romania
23. Slovacchia
24. Slovenia