Serie A: Inter alle stelle! Il Bologna rimonta l’Udinese

Dopo il titolo della seconda stella, neanche la voglia d’Europa del Toro ferma i neo Campioni d’Italia: l’espulsione di Tameze rovina i piani dei granata, doppietta di Calhanoglu. Parata nerazzurra lungo le principali vie di Milano. In chiave Champions, Saelemaekers salva un Bologna in inferiorità numerica. Palo di Davis nel finale

INTER-TORINO 2-0
56’ e 60’ su rig. Calhanoglu

Che la festa abbia inizio! Fresca di titolo – il 20esimo della sua storia – l’Inter di Simone Inzaghi (il vero artefice di una stagione memorabile) liquida anche la pratica Torino grazie alla doppietta di uno dei principali protagonisti della stagione: Hakan Calhanoglu. Un successo che fa da splendida cornice al giorno in cui è stata fissata la grande festa del club nerazzurro. Lunch match destinato ad entrare nella storia della Serie A: per la prima volta una partita di campionato viene diretta da una terna arbitrale tutta al femminile: Maria Sole Ferrieri Caputi viene affiancata dalle assistenti Francesca Di Monte e Tiziana Trasciatti. Davanti ad un “Meazza” stracolmo in ogni ordine di posti, il tecnico piacentino lascia la passerella ai titolarissimi, ad eccezion fatta per gli acciaccati Acerbi (pubalgia) e Dimarco (affaticamento al polpaccio): al loro posto De Vrij e Carlos Augusto. Nella formazione piemontese di partenza c’è da segnalare il rientro di Lovato in difesa. Accoglienza emozionante per i nerazzurri all’ingresso in campo: gli avversari gli dedicano il “corridoio d’onore”. Poi iniziano le “ostilità”. Prima frazione senza grossi sussulti ma con un Toro abbastanza intraprendente, soprattutto sulla corsia di destra dove la coppia Bellanova-Vlasic mette sotto pressione la retroguardia interista. Zapata si rende per due volte minaccioso in area di rigore. Sull’altro fronte, Milinkovic-Savic controlla agevolmente i tentativi di Lautaro e Thuram. Si va all’intervallo sullo 0-0. Ad inizio ripresa, ecco l’episodio che cambia il volto del match: Mkhitaryan si invola disturbato verso la porta granata e viene steso da Tameze. Il fallo da ultimo uomo costringe la Ferrieri-Caputi ad estrarre il rosso (dopo un consulto al Var). Trascorrono pochi minuti e Calhanoglu apre le danze: al 56’ il turco trafigge di sinistro Milinkovic. Quattro minuti dopo, Thuram viene messo giù in area da Lovato e l’arbitra livornese assegna il tiro dagli undici metri: Calhanoglu è una sentenza (16esimo penalty di fila trasformato, un primato in Serie A). La partita, praticamente, termina qua. Al triplice fischio, esplode la festa. Il successo conquistato consente alla truppa di Inzaghi di proseguire la caccia ad un altro record, quello di punti nel massimo campionato: l’obiettivo ora è quello di superare i 97 punti raggiunti da Roberto Mancini nella stagione 2006-2007. Per il Toro un deciso passo indietro in prospettiva europea. Alle 16 da San Siro partono i due pullman scoperti che scorrono per le vie di Milano in direzione Duomo.        

BOLOGNA-UDINESE 1-1
46’ Payero (U), 78’ Saelemaekers (B)

Il sorriso amaro di Fabio Cannavaro – tecnico dell’Udinese – a fine gara, la dice lunga sull’occasione mancata dai friulani di compiere uno scatto importante nella lotta salvezza. Un errore di valutazione del portiere bianconero Okoye sulla punizione calciata da Saelemaekers al 78’, costano i tre punti alla compagine ospite. Un pareggio che va benissimo al Bologna, ridotto in dieci al 64’ per l’espulsione di Beukema e sotto di una rete dal 46’, per continuare la sua corsa europea. Un pareggio che, invece, sta stretto ad una squadra in grande difficoltà, soprattutto in virtù del palo centrato da Davis nel finale di gara. L’Udinese rimane pericolosamente sola al terzultimo posto. I friulani la sbloccano nel recupero della prima frazione con Payero. Felsinei che accusano il colpo. Nel momento di maggior nervosismo dei padroni di casa, Thiago Motta tenta la carta Orsolini. Poco dopo, Beukema riceve il secondo giallo lasciando i suoi in dieci. Nonostante l’inferiorità, tuttavia, al 78’ Saelemaekers beffa Okoye con una punizione di semplice lettura. Il palo di Davis in pieno recupero appare una punizione forse troppo severa per una squadra comunque volenterosa. Il neo tecnico Cannavaro è costretto a rinviare la sua prima affermazione sulla panchina bianconera.

Emanuele Tocchi