Liga: Morata porta il Real al comando, Barca di misura, ko Atletico

Si chiude la nona giornata di Liga, che registra la prima caduta dell’Atletico di Simeone. A difendere la propria imbattibilità restano solo Villarreal e Real Madrid, ora solitario al comando. Prandelli sfiora l’impresa contro il Barcellona, che solo nel recupero porta a casa i tre punti. Ma la vera sorpresa è Sampaoli che sta portando il suo Siviglia là dove nessuno avrebbe immaginato.

LA PARTITA DEL VENERDÌ. Il weekend spagnolo gioca d’anticipo il venerdì sera con Osasuna-Betis, squadre separate da due soli punti, e ancorate nella zona più rossa della classifica. Rosso come il cartellino che Rivière rimedia all’88’, reo di aver rifilato un calcione a Brasavac che gli stava impedendo il contropiede: padroni di casa in 10 per gli ultimi minuti di gioco, nei quali il Betis colpisce con Felipe Gutierrez direttamente su punizione, regalando la vittoria ai suoi. Nel 2-1 finale c’è anche la firma dell’ex viola Joaquin, al quale aveva temporaneamente risposto Roberto Torres.
LE PARTITE DEL SABATO. Un 3-3 di turche memorie apre il sabato nell’incontro fra Espanyol ed Eibar: il primo tempo ha i colori rossoblù dei baschi, con le reti di Enrich e Garcia, inframezzate dall’autorete di Reyes. Onore alla formazione di casa che fa dell’ultima mezz’ora di gioco la sua remuntada, da 0-3 a 3-3. Per i ringraziamenti rivolgersi a Pérez, Piatti e Léo Baptistão.

Mestalla teatro di mille emozioni fra Valencia e Barcellona: la apre Messi e la chiude Messi, su rigore allo scadere. In mezzo i vani gol valenciani dell’ex Munir e di Rodrigo, oltre a quello della fresca Scarpa d’Oro Luis Suárez. Ma non è tutto: il ginocchio di Iniesta fa crac (e continuerà a farlo per due mesi); l’arbitro Alberto Undiano sbaglia da una parte e dall’altra, a suon di cartellini, gol convalidati e rigori non concessi; per non farsi mancare nulla, poi, una bottiglietta indirizzata dagli spalti ai blaugrana in festa innesca una mini-rissa nel finale. Partivano a pari punti Real Sociedad e Alavés, ma il colpo di testa di Xabi Prieto nel primo tempo sommato alle reti sottomisura di Willian José e Vela nel secondo, spingono i padroni di casa alle soglie dell’Europa.
Un incolore 0-0 fra Granada, ancora a secco di vittorie, e Sporting Gijón, chiude infine il sabato sera.

LE PARTITE DELLA DOMENICA. Il sentitissimo Derbi Galego ha la faccia del Celta Vigo, che accantona il pesante ko della scorsa giornata con il Villarreal per prendere a (quattro) sberle il Deportivo La Coruña. Capitan Mallo apre le danze, interrotte dal pari di Albentosa, e terminate nel secondo tempo con la formula 2-Iago Aspas (il primo su rigore) + Orellana.
Piove sull’Atlético Madrid, e non solo sul campo. E nemmeno per la prima espulsione in carriera di Koke. Simeone riesce a perdere partita e vetta della classifica in un colpo solo. Nel Siviglia dei trequartisti è il mediano N’Zonzi a mettere la freccia e a sigillare il sorpasso. Sorpasso che significa primato, seppur solo per qualche ora, fino alla vittoria serale del Real.

C’è molta Italia nel 2-1 del Villarreal contro il Las Palmas. Quando segna Kevin Prince Boateng, fa le cose per bene: in acrobazia, servito da un tacco volante di Tana. Insomma, una delizia. Pareggia nella ripresa Sansone, che si procura un contestato rigore e lo trasforma. Ma è Bakambu, ben servito in aria da Soriano, a far esplodere il Madrigal in pieno recupero. La vittoria, infatti, proietta i sottomarini gialli al terzo posto in classifica.
Esagera il Málaga contro il malcapitato Leganés, segnando due gol per tempo: rigore (dubbio) siglato da Jony e gol di Castro nel primo, concetto ribadito da Ramírez e Camacho nel secondo, per il 4-0 finale.

Il Real Madrid approfitta del passo falso dei cugini dell’Atletico e si guadagna la vetta solitaria della Liga. Nella partita-no di un Ronaldo a caccia di gol, ci pensa Morata a spegnere le candeline del suo 24esimo compleanno e i sogni di gloria dell’Athletic Bilbao. I baschi, che con Merino avevano pareggiato la rete iniziale di Benzema, reggono fino all’83’, quando l’ex Juve, in campo da appena otto minuti, si regala la gioia più grande.

Carlo Pignataro

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Redazione

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