Di Leonardo FRANCESCHINI
Stasera, ore 21.00, al “teatro dei sogni” si alzerà il sipario sul derby di Manchester. Negli ultimi due giorni tutto il resto, che non è noia, come cantava il compianto “Califfo”, anche se, rispetto al derby tra United e City, diciamo che non ha fatto drizzare le orecchie ai più tiepidi spettatori della Premier. Tra poche ore dunque, come accennato, i Red Devils di Sir. Alex, vincendo, potranno mettere tra sé e la matematica certezza di conquistare il titolo solamente tre punti. Tanto per creare un certo clima di attesa (come se ce ne fosse bisogno; basterebbe leggere le formazioni !). Nel frattempo, si è giocata il resto della 32° di Premier, ed il campionato racconta di un’accesissima ed avvincente lotta ai posti Champions, che vedrà protagoniste fino in fondo le londinesi Tottenham, Chelsea ed Arsenal. Una questione cittadina, insomma. Facendo registrare uno 0-0 casalingo con il West Ham, va invece definitivamente fuori dai giochi Champions il Liverpool, ormai distante 9 punti dal terzo posto; mentre l’Everton, offrendo una grande prestazione a White Hart Lane (pari per 2-2 con gli Spurs), rimane al sesto posto, a -6 dalla coppia Chelsea-Tottenham collocata in terza posizione e quattro punti dietro l’Arsenal quinto. Si può ancora sognare. Aston Villa e Newcastle, conquistando 3 punti ciascuna, smuovono la bassa classifica, portandosi fuori dalla zona rossa. Il Qpr invece, 1-1 con il Wigan, firma il proprio atto di condanna. Stesso discorso vale per il Reading, con addirittura l’aggravante di un punto.
SPURS STANCHI E RIMONTATI, CHELSEA COL BRIVIDO CONTRO DI CANIO, ROSICKY GUIDA L’ARSENAL. Il titolo del paragrafo mette in fila tre squadre, nell’esatto ordine in cui si susseguono in graduatoria: Tottenham 58, Chelsea 58 (con una partita in meno) ed Arsenal 56. Chi va meglio ultimamente sono i Gunners, finalmente capaci di trovare la quadratura del cerchio, continui nei risultati (roba da non crederci) e con un “gruppetto” di individualismi (singole frecce) nella faretra da leccarsi i baffi. Toh ! Chi esce col West Brom’ ? Il “piccolo Mozart” Tomas Rosicky, che ne fa due, e guida i suoi al sofferto successo esterno per 2-1, complice l’espulsione di Mertesacker al 70’, in occasione della quale è stato assegnato anche un calcio di rigore trasformato da Morrison.
Ma torniamo a Londra, nella capitale, dove a distanza di un’ora sono scese in campo Tottenham e Chelsea, entrambe reduci dal Giovedì di Europa League. Ad attendere gli Spurs di AVB, il probante test che li vedeva opposti all’Everton di Moyes. I padroni di casa in divisa bianca segnano in apertura, dopo nemmeno un minuto, con Adebayor, ed a tre giri d’orologio dal 90’, con Sigurdsson. Nel corso del match, i Toffees non sono stati di certo a guardare, andando a segno con Jagielka e Mirallas. L’esordio di Paolo Di Canio sulla panchina del Sunderland, poteva andare peggio; ma anche meglio, visto come si era messa la gara: dopo un tempo infatti, a Stamford Bridge, il tabellone segnava Chelsea 0, Sunderland 1 (autorete di Azpilicueta). Ma si sa, la dura legge del “chi di autorete ferisce, di autorete perisce”, l’ha spesso vinta, e così è stato, visto che dopo nemmeno due minuti della ripresa Kilgallon, centrale difensivo dei Black Cats, ha sbagliato porta andando a gonfiare la sua rete. Al 55’, un Branislav Ivanovic nell’insolita veste di match-winner ha siglato il punto del definitivo 2-1.
PARTITA NULLA PER IL LIVERPOOL, 2-2 TRA NORWICH E SWANSEA. DEMBA CISSE’ DECIDE AL 93’. Partita nulla per il Liverpool perché, è vero, i Reds chiudono 0-0 con il West Ham United, ma anche e soprattutto per il nulla cosmico in cui è piombata sin dalle prime battute la gara in programma ieri pomeriggio ad Anfield. Anthony Taylor, l’arbitro designato per dirigere l’incontro, è rientrato negli spogliatoi con il taccuino immacolato: non una rete, non un’ammonizione. Nessun evento degno di nota, tutto qui. Degno di nota, eccome, è da definirsi la marcatura di Papiss Demba Cissé, fenomenale per freddezza quando sul cronometro era ormai il 93°: dal tiro sporco di un compagno, sombrero su due difensori avversari all’altezza del dischetto, e colpo al volo, in scivolata, da pochi passi. St. James’s Park in delirio, Newcastle a 36 punti in classifica, e Fulham dispiaciuto per la sconfitta, com’è ovvio che sia, ma non tanto da strapparsi i capelli, vista la posizione di relativa tranquillità che ricopre in classifica (39pt). Tra Canarini e Cigni, rispettivamente Norwich e Swansea, finisce con un pari ricco di gol e colpi di scena: apre le danze il bomber dei gallesi, Michu, al 35’; cinque minuti più tardi Snodgrass rimette i conti in parità per i giallo-verdi. Nella seconda frazione, Turner completa la rimonta al 60’ e fa 2-1. Tempo un quarto d’ora e lo Swansea, che non ha mai smesso di spingere, tutto fuorché intenzionato a mollare anche un solo centimetro, strappa grazie Luke Moore almeno un punto ai Canaries.
ASTON VILLA A VALANGA SULLO STOKE, SUCCESSO PREZIOSO PER IL SOUTHAMPTON, QPR E WIGAN NEL SEGNO DELLA X. Una valanga azzuro-bordeaux si è abbattuta sui malcapitati giocatori dello Stoke City, improvvisamente nella posizione di dover affrontare un avversario finalmente agguerrito ed al 100% delle proprie possibilità. Agbonlahor, Lowton e Benteke per il tris dei Villans; Kightly a segno per l’unica rete dello Stoke. Può gioire anche il Southampton, uscito vincitore per 2-0 (Rodriguez e Lallana) dalla trasferta di Reading. Gioia, o comunque una sensazione affine, dev’essere stato il sentimento provato dai 16.658 accorsi al Loftus Road; almeno fino al 90+4’ minuto, quando Shaun Maloney ha spedito in porta il pallone dell’1-1 che per il Qpr, avanti 1-0 fino a quel momento per la rete di Loic Remy, sa tanto di Championship.