È terminata con il risultato di 2-1 la sfida dello Stadio Olimpico tra Lazio e Fiorentina. Ad aprire le marcature è la rete di Ribery nel primo tempo ad aprire le marcature, poi nella ripresa i padroni di casa ribaltano il risultato grazie alle reti di Ciro Immobile su rigore e di Luis Alberto nel finale. Di seguito le pagelle di Lazio-Fiorentina.
Pagelle Lazio:
Strakosha 6: Può poco sul goal di Ribery: la difesa era troppo bassa, e il francese ha fatto un eurogoal. Nel secondo tempo deve subito usare i guantoni su Castrovilli. Dopodichè assiste da spettatore, venendo disturbato in maniera sporadica da Ghezzal e Castrovilli.
Patric 5,5: Partita ordinata, se non fosse per la facilità con cui si fa saltare da Ribery, che poi spedisce alle spalle di Strakosha. Per il resto difende in maniera pulita e in fase di possesso palla cerca sempre la soluzione più semplice e sicura. Con un risultato diverso il suo errore avrebbe avuto molto più peso.
Acerbi 6,5: Quella di Bergamo è stata una giornata no che Acerbi ha già dimenticato. Lo si nota dalla personalità con cui guida la difesa, concedendo a Cutrone solamente il respiro. Nel finale chiude Castrovilli che stava per arrivare al tiro.
Bastos 5,5: Si alza spesso per consentire a Luis Alberto di abbassarsi (tanto) e iniziare a costruire. Qualche errore in fase difensiva, esce ad inizio ripresa per via del cartellino giallo.
Lazzari 7,5: Finalmente è tornato il motorino di un tempo. Diventa l’incubo di Dalbert prima, e di Igor dopo. Salta entrambi con facilità, entra in area con facilità ma spesso non riesce a trovare l’assist. Serve a Immobile un vero e proprio gioiello che viene sprecato malamente.
Parolo 6: Qualche errore lo commette, è insindacabile. Però prova a farsi perdonare con un colpo di testa che Dragowski è bravo a respingere, e ferma un paio di contropiedi pericolosi, ribaltando l’azione.
Luis Alberto 8: Trova subito un taglio stupendo per Milinkovic-Savic in avvio di partita, poi viene costretto ad abbassarsi fino alla difesa per raccogliere il pallone e disegnare gioco. Umilia Milenkovic nascondendogli il pallone, ci prova dalla distanza e non smette mai di creare occasioni, anche nei momenti di difficoltà. Importantissimo il tiro nel finale che batte Dragowski e tiene ancora in vita la Lazio.
Milinkovic-Savic 6: Fa sentire al centrocampo della Fiorentina la sua fisicità, ma nonostante qualcosa di buono riesca a crearlo, non riesce mai a risultare decisivo. Uno come lui dovrebbe fare la differenza, stasera invece, forse per via delle attenzioni che gli vengono rivolte, non riesce a trovare lo spazio necessario.
Jony 4,5: Il suo primo cross arriva dopo ben trenta minuti di dormiveglia; la prima volta che arriva sul fondo siamo invece al 52’. Dal nulla si accende con un tiro da fuori che costringe il portiere avversario a metterci i guantoni, poi torna a poltrire.
Caicedo 7,5: Non segna, ma è come se lo avesse fatto. Nel primo tempo ci prova due volte di testa, ma non centra la porta. Nella ripresa continua ad andare sempre alla ricerca della palla, procurandosi un rigore importante che conduce la Lazio alla vittoria, consentendo ad Immobile di riprendere una partita che stava sfuggendo definitivamente. Peccato che si sia fatto male per la botta ricevuta da Dragowski.
Immobile 5,5: Una partita anonima per gran parte del match: non riesce a trovare spazio ne spalle alla porta, ne quando prova ad inserirsi tra i difensori. Si assume le responsabilità di un rigore pesante e lo realizza, poi però spreca un regalo di Lazzari a due passi dal portiere che con un risultato diverso, avrebbe portato la Lazio a dover rinunciare alla lotta scudetto. Deve ritrovare la lucidità sotto porta.
Radu (45’) 6: Entra al posto di Bastos e aiuta Acerbi a tenere botta. Dalle sue parti ci sono spesso Ghezzal e Vlahovic, ma con esperienza riesce ad imporsi.
Correa (68’) 6: Costretto a entrare in campo per via della botta che Caicedo rimedia nell’occasione del rigore, ma anche lui è ancora acciaccato dopo Bergamo. Si trova nel mezzo dell’occasione che porta al goal Luis Alberto. E guardando all’importanza del goal, va bene anche essere lì.
Marusic (80’) S.V.
Lukaku (80’) S.V.
Pagelle Fiorentina:
Dragowski 5: Corre pochi rischi, risponde bene a Parolo e Jony; non può nulla sul rigore di Immobile, che poco dopo da due passi lo grazia. Non riesce a deviare il tiro vincente di Luis Alberto nel finale.
Ceccherini 6: Toglie dai piedi di Immobile un pallone che molto probabilmente sarebbe finito in porta. Spazza ogni pericolo che arrivi dalle sue parti, senza fronzoli.
Pezzella 6,5: Il capitano ha il compito speciale di limitare un bomber come Ciro Immobile. Ci riesce bene, visto che gli permette di fare ben poco, ma poi il suo osservato speciale riesce a centrare il bersaglio su calcio di rigore. Senza di lui forse ne avrebbe messi due.
Milenkovic 5,5: Un po’ impreciso in qualche chiusura, a tratti si rende più pericoloso in attacco, quando sorprende Strakosha con un bolide da fuori area che termina alto di poco.
Dalbert 5,5: Pericolosissimo il taglio in verticale che serve a Ghezzal, poi ci prova con un tiro da fuori. Deve convivere con Lazzari, che spesso lo costringe agli straordinari, facendosi saltare in più di qualche occasione. A inizio ripresa viene sostituito per via del cartellino giallo.
Castrovilli 7: Atletico, dinamico, pericoloso. Se la Lazio nel primo tempo sbanda (e tanto), lo si deve alla sua presenza costante nel centrocampo fiorentino. In avvio di ripresa Strakosha gli nega un goal che avrebbe sicuramente cambiato la storia del match. Ha l’inserimento sempre in canna.
Badelj 5: Una partita difficile la sua. Nel primo tempo la Fiorentina mette in difficoltà la Lazio, ma Badelj ha solo compiti difensivi. Nel secondo la sua squadra va in difficoltà, e lui inizia a soffrire il momento negativo.
Lirola 6: Nel primo tempo si può concedere il lusso di non difendere, vista l’innocuità di Jony. Affonda spesso, sbattendo su Bastos nel primo tempo e Radu nel secondo. A volte fa anche male, portando Ghezzal al tiro. Nel finale non ne ha più.
Ribery 7: Si rende subito pericoloso con due fiammate che procurano ai suoi due calci di punizione dal limite che sorprendentemente, lascia ai compagni. Il goal però no, decide di tenerselo per se: salta Parolo e Patric come fossero due birilli, evita Acerbi e silura Strakosha. Poi nel secondo tempo si spegne sempre più, minuto dopo minuto.
Ghezzal 6: Non da l’impressione di essere in partita, poi all’improvviso si rende pericoloso in più di qualche occasione. La traversa che gli nega il goal sta ancora gridando vendetta.