Road to Qatar 2022: Francia 1998

Scopri con Football-Magazine l’affascinante storia dei Mondiali di calcio dalla prima edizione del 1930 fino a Qatar 2022.

Francia ’98 fu la campionato mondiale di calcio,si svolse in Francia dal 10 giugno al 12 luglio 1998, venne vinto dalla nazione ospitante, che divenne così la sesta compagine a vincere il torneo in casa, dopo l’Uruguay nel 1930, l’Italia nel 1934, l’Inghilterra nel 1966, la Germania Ovest nel 1974 e l’Argentina nel 1978. L’edizione presentò più novità: l’allargamento a 32 squadre, l’introduzione del golden goal, l’espulsione per il fallo da tergo, la possibilità di effettuare 3 sostituzioni, i pannelli luminosi per indicare i minuti di recupero. L’inno e la canzone ufficiali dell’evento sono stati rispettivamente La Cour des Grands di Youssou N’Dour ed Axelle Red e La copa de la vida di Ricky Martin. Il motto del torneo era È bello un mondo che gioca (Il est beau un monde qui joue). l torneo fu assegnato alla Francia il 2 luglio 1992, durante una riunione del comitato esecutivo della FIFA a Zurigo, dove il paese transalpino ricevette dodici voti di approvazione contro i sette del Marocco, altra candidata ad ospitare la rassegna iridata. Anche la Svizzera aveva avanzato la sua candidatura, ma fu costretta a ritirarla a causa di alcuni requisiti che non soddisfavano la FIFA. Questa decisione fece sì che la Francia fu il terzo Paese ad ospitare per due volte la competizione (la prima nel 1938), dopo Italia (1934 e 1990) e Messico (1970 e 1986). Altra nazione che ritirò la propria candidatura fu l’Inghilterra, che preferì concentrarsi sull’organizzazione degli europei del 1996, poi a lei assegnati. Il 4 giugno 2015, a seguito dell’inchiesta internazionale condotta dall’FBI che ha portato all’arresto di numerosi dirigenti FIFA per corruzione, Chuck Blazer, all’epoca dei fatti membro del comitato esecutivo della federazione, confessò all’FBI e alle autorità svizzere che lui ed altri membri del comitato furono corrotti durante il processo di assegnazione dei mondiali ’98 e di quelli di Sudafrica 2010. I sospetti di corruzione caddero inizialmente sulla commissione francese, visto che il mondiale fu assegnato a loro, mentre in seguito si scoprirà che fu opera della commissione marocchina, dopo la sconfitta nell’assegnazione del torneo.

Nell’ultima edizione ospitata da tale nazione, ovvero il Mondiale del 1938, era stata l’Italia a vincere. Le qualificazioni dell’edizione del 1998 hanno avuto inizio nella primavera del 1996. In Europa, a completarle sono stati introdotti gli spareggi, ai quali hanno partecipato le otto migliori seconde dei nove raggruppamenti; invece, le prime di ogni raggruppamento e la migliore seconda hanno avuto diretto accesso alla fase finale del torneo. Nel gruppo 1 a prevalere è la Danimarca, campione d’Europa nel 1992 ma assente al mondiale statunitense. La Danimarca, grazie allo scontro diretto vinto per 3-1 a Copenaghencontro la Croazia, costringe difatti quest’ultima agli spareggi. Il gruppo 2 vede in competizione l’Italia di Arrigo Sacchi (poi di Cesare Maldini) e l’Inghilterra. All’esordio ufficiale gli azzurri di Maldini espugnano Wembley per la prima volta nelle gare ufficiali, con una l’Inghilterra, giunta prima, si qualifica direttamente ai Mondiali, mentre la Nazionale di Maldini deve attendere gli spareggi. Il gruppo 3, girone privo di squadre di elevato livello, si conclude con la vittoria della Norvegia, mentre la Svizzera esce di scena, lasciando il secondo posto all’Ungheria. Il dominio nel gruppo 4 viene conteso da Austria, Scozia e Svezia. Grazie anche ad Anton Polster, gli austriaci costringono al secondo posto la vecchia Scozia (qualificatasi come migliore seconda, e che in Francia schiererà in porta il quarantenne Leighton) ed eliminano la Svezia, terza ai Mondiali di quattro anni prima. Nel gruppo 5 si afferma la Bulgaria di Hristo Stoičkov, che batte la Russia per 1-0 nello scontro diretto; la Russia, seconda, va agli spareggi. Nel gruppo 6 vince la Spagna. Il bilancio per le furie rosse di Javier Clemente è, alla fine, di otto vittorie e due pareggi, grazie alla struttura portante del gruppo, composta soprattutto da giocatori del Real Madrid campione d’Europa nel 1998. La Jugoslavia, anch’essa molto forte, arriva seconda, mentre rimane fuori dal Mondiale la valida Repubblica Ceca, seconda al Campionato europeo di calcio 1996. Nel gruppo 7 hanno la meglio i Paesi Bassi sul Belgio. Nel decisivo scontro diretto gli uomini di Guus Hiddink riescono a prevalere sui belgi, difatti, con il risultato di 3-1. Nel gruppo 8 domina la Romania, guadagnando 28 punti sui 30 a disposizione per via di un solo pareggio, l’1-1 in casa dell’Irlanda, che raggiunge gli spareggi. Nel gruppo 9 vince la Germania, che si trova a fronteggiare l’Ucraina di Andrij Ševčenko, arrivata poi dietro i tedeschi.

A sorpresa non si qualifica il Portogallo. Negli spareggi l’Italia affronta la Russia. Nell’andata, a Mosca, esordisce l’allora diciannovenne Gianluigi Buffon, che alla mezz’ora sostituisce Gianluca Pagliuca, già supplente dell’assente Angelo Peruzzi. Christian Vieri segna un gol prezioso per gli italiani. L’1-1 permette agli azzurri, assieme all’1-0 del ritorno a Napoli (gol di Pierluigi Casiraghi), di qualificarsi per il Mondiale. La Jugoslavia travolge l’Ungheria (complessivo 12-1 in due gare), mentre la Croazia mette fine alla speranza dell’Ucraina. I veterani Luis Oliveira e Luc Nilis mandano il Belgio al quinto Mondiale di fila, a spese dell’Irlanda. C’è un’importante novità per il Sud America: le 10 squadre affiliate al CONMEBOL, da questa edizione, si contenderanno i 4 posti disponibili per il mondiale in un unico girone all’italiana, con partite di andata e ritorno ripartite in 2 anni. Con il Brasile già qualificato di diritto, oltre ad Argentina e Colombia sono da registrare i ritorni del Cile e del Paraguay, mentre manca l’Uruguay, settimo e scavalcato anche da Perù ed Ecuador. Per la zona CONCACAF si qualificano gli Stati Uniti, il Messico, e la sorpresa Giamaica. Per la zona asiatica vengono promosse l’Arabia Saudita e la Corea del Sud, cui si aggiunge, dopo lo spareggio con l’Iran deciso ai supplementari, il Giappone, allo storico esordio in un’edizione del Mondiale. Gli iraniani avanzano comunque alla fase di spareggio contro la prima classificata della zona Oceania. Nella zona africana vengono eliminati i campioni continentali dell’Egitto, mentre si qualifica per la prima volta ad un Mondiale il Sudafrica. Torna a disputare un’edizione della rassegna iridata la Tunisia, accompagnata dalle conferme del Marocco, della Nigeria e del Camerun. Nella zona Oceania si distingue ancora una volta l’Australia. Nello spareggio contro l’Iran i socceroos, però, vengono eliminati. Dopo l’1-1 nella gara di andata a Teheran, la partita di ritorno a Melbourne, sul 2-0 per gli australiani fino al 77º minuto, viene chiusa sul 2-2 dall’Iran, che riesce a qualificarsi ai Mondiali dopo vent’anni. Il sorteggio della fase finale si è svolto a Marsiglia il 4 dicembre 1997.

Il Mondiale di Francia inizia il 10 giugno 1998. Il luogo scelto per la cerimonia di inaugurazione è un nuovo impianto costruito a Saint-Denis, alla periferia di Parigi: lo Stade de France. Con i suoi 80 000 posti, il campo verrà scelto anche per ospitare la finale per il 1º posto. La gara inaugurale vede scontrarsi il Brasile(detentore del titolo mondiale) e la Scozia. I sudamericani, benché forti di un allenatore come Mário Zagallo (già campione, come calciatore, nel 1958 e nel 1962 e, come commissario tecnico, nel 1970), non si mettono particolarmente in mostra: alla fine del primo tempo, infatti, il risultato è di 1-1, grazie al goal di testa nei primi minuti di César Sampaio e un rigore al 38′ del fantasista scozzese John Collins, tra i migliori. I brasiliani soffrono nella ripresa, ma a 20′ dalla fine, un autogoldi Tom Boyd regala loro i primi 3 punti del Mondiale. In serata, va in scena il secondo incontro della prima giornata: di fronte, Norvegia e Marocco: la partita si conclude con un pari ricco di gol (2-2). Si mette in buona mostra il giocatore africano Mustapha Hadji, autore di una rete. Il 16 giugno, a Bordeaux, Scozia e Norvegia pareggiano 1-1; i norvegesi sbloccano al 46º con Håvard Flo, la Scozia stenta a reagire, ma, al 66º minuto, pareggia con Craig Burley. Il Brasile, intanto, forte del trio Ronaldo (in ombra contro la Scozia), Rivaldo e Bebeto di nuovo nella giusta condizione fisica, a Nantes, batte i marocchini per 3-0, mettendo in cassaforte la qualificazione agli ottavi. I verdeoro si dimostrano superiori ai giocatori nordafricani, che talvolta esagerano con gli interventi sugli avversari, come nel caso di un pericoloso fallo di Said Chiba ai danni del “Fenomeno”. Il 23 giugno va in scena terza e ultima giornata: la situazione è difficile per le due europee. La Norvegia è costretta a battere il Brasile capolista per superare il turno. Anche gli scozzesi con un solo punto all’attivo – sono costretti a centrare l’intera posta per accedere al turno successivo; hanno, però, di fronte l’avversario più imprevedibile, il Marocco. Tuttavia, gli africani battono gli scozzesi per 3-0, estromettendoli dal Mondiale. Anche nella contemporanea gara di Marsiglia, i norvegesi ribaltano il pronostico: i carioca infatti passano in vantaggio con Bebeto al 78º minuto, ma all’83º risponde Tore Andre Flo mentre cinque minuti dopo l’arbitro concede un rigore agli scandinavi, per fallo su Flo, che Rekdal trasforma mandando agli ottavi i norvegesi. L’11 giugno, all’esordio del Gruppo B, l’Italia, vice-campione del mondo in carica, affronta a Bordeaux il Cile. La formazione andina si presenta con la coppia d’attacco Sa-Za(composta da Salas fresco acquisto della Lazio, e l’interista Zamorano). Al 10º gli azzurri, che schierano Roberto Baggio in luogo dell’acciaccato Del Piero, passano in vantaggio: proprio Baggio compie un assist al volo per Vieri e il centravanti ex-Atletico Madrid è lesto a battere il portiere Nelson Tapia: è 1-0. Il Cile però si riorganizza e prende a controllare la gara: alla fine del primo tempo, Salas anticipa Cannavaro su calcio da fermo e mette in rete il pallone dell’1-1.

Si va al riposo in situazione di parità; ma al ritorno in campo è di nuovo Salas, con un nuovo stacco aereo, a siglare il 2-1. A 5′ dalla fine l’arbitro nigerino Lucien Bouchardeau concede un rigore per l’Italia: sul dischetto si presenta Roberto Baggio, autore dell’errore che era costato alla Nazionale italiana il campionato del mondo precedente; stavolta però il “Divin Codino” segna e regala all’Italia il 2-2. L’altra gara, tra Austria e Camerun a Tolosa, termina 1-1. Nei minuti di recupero, Polster replica al vantaggio iniziale del camerunese Njanka Beaka. Il 17 giugno, a Saint-Etienne, l’Austria replica contro il Cile, mettendo a segno un secondo pareggio in extremis, con una rete di Vastic al 90º minuto: per i ragazzi del CT Acosta, aveva sbloccato il match Marcelo Salas al 70º. In serata gli Azzurri affrontarono a Montpellier il Camerun. L’Italia passa in vantaggio al 7º con un colpo di testa di Di Biagio su cross di Baggio, di nuovo preferito a Del Piero, che entrerà nella ripresa (Cesare Maldini, infatti, aveva bocciato la proposta, a lungo caldeggiata in patria, del tandem di fantasisti). Sul finire del primo tempo, Il camerunese Kalla si rende protagonista di un’entrata pericolosa su Di Biagio e viene espulso; nonostante la superiorità numerica, l’Italia continua a soffrire fino al quarto d’ora finale, quando Vieri mette a segno una doppietta. La partita termina Italia – Camerun 3-0. Nel pomeriggio di martedì 23 giugno vanno in scena le ultime due gare: Austria contro Italia e Cile contro Camerun. Nel primo incontro, è ancora Vieri a portare l’Italia in vantaggio, indirizzando di testa in rete un calcio di punizione di Del Piero. Nel finale, il tandem d’attacco Baggio – Inzaghi, subentrato nella ripresa, confeziona il raddoppio al minuto 89: Baggio, servito proprio da Inzaghi segna il suo 9º gol ai Mondiali. Inutile il gol finale austriaco, maturato grazie ad un rigore messo a segno da Herzog: Italia-Austria 2 a 1. Cile-Camerun, invece, termina 1-1: passano il turno gli italiani, primi con 7 punti e il Cile, che pur si ferma a quota 3. Il 12 giugno apre i battenti il Gruppo C: la gara iniziale vede la vittoria della Danimarca per 1-0 sull’Arabia Saudita, con decisivo gol di Marc Rieper al 69º. I padroni di casa esordiscono il 13 giugno a Marsiglia, contro il Sudafrica, vincendo 3-0 con reti di Dugarry, un’autorete di Issa e un’ultima segnatura del giovane Thierry Henry, anche questa propiziata da un errore del sopracitato difensore sudafricano.

Dopo l’1-1 tra danesi e sudafricani, maturato nella seconda giornata, la Francia ottiene la qualificazione con un turno d’anticipo battendo l’Arabia Saudita 4-0, con reti di Trezeguet e Henry. Zidane, colpevole di un fallo di reazione a risultato già fissato, viene espulso dall’arbitro e squalificato per due giornate. Nel terzo turno la Francia già qualificata passa 2-1 con la Danimarca, vincendo il girone a punteggio pieno; grazie, però, al 2-2 tra Sudafrica e Arabia Saudita, anche gli scandinavi riescono ad ottenere un posto agli ottavi. Un incontro a reti bianche tra Paraguay e Bulgaria apre il sipario sul Gruppo D. Nella seconda gara del primo turno, invece, la Nigeria, dopo l’ottima figura di USA ’94, rimonta due volte lo svantaggio iniziale e vince 3-2 contro la Spagna (grazie anche a un autogol del portiere iberico Zubizarreta, dopo non essere riuscito a fermare il tiro di Lawal) in una partita considerata tra le più avvincenti del torneo. Gli africani completano l’opera il 19 giugno, battendo di misura una Bulgaria lontana dai fasti del 1994 e qualificandosi con un turno d’anticipo: il gol è opera di Victor Ikpeba al 27º. Sull’altro campo di giornata, quello di Saint-Étienne, il Paraguay blocca sullo 0-0 gli iberici, complicandone la marcia verso gli ottavi. La Spagna è così costretta a vincere contro la Bulgaria sperando al contempo che il Paraguay non vinca, nel terzo e decisivo turno: ne viene fuori un largo successo (6-1), che però è vanificato dalla vittoria per 3-1 dei sudamericani sulla Nigeria. Eliminate, perciò, le due europee (entrambe protagoniste a USA ’94). Nel Gruppo E, il Messico batte per 3-1 la Corea del Sud, rimasta in 10 per l’espulsione di Ha Seok-Ju. I messicani, sotto di un gol a causa della rete di Ha Seok-Ju al 28º, ribaltano il risultato con Pelaez al 51º e con una doppietta di Hernández, al 74º e all’84º. La partita tra Olanda e Belgio termina 0-0. Il 20 giugno si gioca la seconda giornata: Belgio contro Messico è la prima gara. Finisce 2-2, dopo che i belgi erano passati in doppio vantaggio. L’Olanda di Guus Hiddink, dopo il passo falso iniziale, vince con una cinquina a spese della Corea del Sud, che abbandona ogni speranza di accedere al turno successivo. I gol “arancioni” portarono la firma di Philip Cocu al 37º, Marc Overmars al 41º, Dennis Bergkamp al 67º, Pierre van Hooijdonk al 79º e Ronald de Boer all’83º. Cinque giorni più tardi, l’Olanda prova a ripetersi contro il Messico: è 2-0 dopo venti minuti, con reti di Philip Cocu e Ronald de Boer. Nel finale, però, prima Peláez e poi Luis Hernández mettono a segno i gol della rimonta: è 2-2. Nell’altra sfida, si scontrano Belgio e Corea del Sud: i favoriti si portano subito in vantaggio con Nilis al 7º ma gli asiatici, seppur già eliminati, si impegnano fino alla fine e pareggiano con Yoo Sang-Chul al 75º.

Il 14 giugno, nella gara d’esordio del gruppo F, la Jugoslavia sconfigge un ordinato Iran, matricola del mondiale, per 1-0, con un gol di Mihajlović al 73°. Nel secondo incontro di giornata, la Germania di Berti Vogts campione d’Europa in carica, fa fuori 2-0 gli Stati Uniti: segnano Möller al 9º e Klinsmann al 65º. Nella seconda giornata, le favorite Germania e Jugoslavia si spartiscono equamente la posta: dopo le due reti slave di Predrag Mijatović al 13º e Dragan Stojković al 54º, proprio Mihajlović – ancora al 73º – fa autogol e Bierhoffpareggia definitivamente all’80º. In un match carico di tensioni geopolitiche (i due Stati non avevano infatti relazioni diplomatiche ufficiali da vent’anni), l’Iran conferma l’ottima impressione con un 2-1 a spese degli statunitensi: segnano Estili al 40º, Mehdi Mahdavikia al 79º e Brian McBride all’87º. Nell’ultimo turno, il 25 giugno, tedeschi e jugoslavi, senz’affanni eccessivi, battono le rispettive avversarie di giornata e ottengono la qualificazione agli ottavi. Nel gruppo G, l’Inghilterra (vincitrice del suo girone di qualificazione e tra le favorite del torneo) si trova dinanzi Romania, Tunisia e Colombia. Nella gara d’esordio, i britannici sconfiggono 2-0 gli africani: segnano Shearer e Scholes. Nella seconda gara di giornata, Ilie risolve l’incontro tra Romania e Colombia. Nella seconda giornata, arriva una sorpresa: dopo la vittoria della Colombia sulla Tunisia per 1-0, la Romania batte l’Inghilterra 2-1, con gol partita di Dan Petrescu al 90º, che permette ai romeni di qualificarsi con una giornata d’anticipo. In questa partita inizia a mettersi in luce un giovane calciatore della Nazionale inglese: si tratta di Michael Owen, che sigla il gol per i Tre Leoni, se pur inutile ai fini del risultato. Nell’ultima giornata l’Inghilterra, costretta a vincere, sconfigge la Colombia per 2-0. La Romania controlla il match con la Tunisia e chiude 1-1, cosicché i britannici si accontentano del secondo posto e passano il turno. Il Gruppo H è il girone meno equilibrato. Argentina e Croazia si qualificano per gli ottavi di finale, mentre Giamaica e Giappone si limitano al ruolo di debuttanti. L’Argentina conclude prima a punteggio pieno (solo la Francia era riuscita a fare altrettanto), con 7 gol all’attivo e difesa inviolata: da segnalare l’unica tripletta del torneo, realizzata da Gabriel Batistutacontro i caraibici. La Nazionale croata conferma la buona impressione di Euro ’96 e arriva seconda, con 6 punti. La vittoria dei giamaicani contro il Giappone regala infine il terzo posto nel girone ai Reggae Boys. Apre la fase ad eliminazione la sfida tra Italia e Norvegia. Gli “azzurri” risolvono una gara abbastanza sofferta con un gol al 18º di Christian Vieri, al quinto centro, e grazie alla parata sulla linea di Pagliuca sul colpo di testa di Flo: Italia-Norvegia termina 1-0.

In serata, nel derby sudamericano tra Brasile e Cile, i verdeoro dilagano 4-1 con doppiette di Ronaldo e César Sampaio e la rete della bandiera cilena con il solito Salas. Il 28 giugno, nel pomeriggio, la Francia affronta a Lens il Paraguay che, galvanizzato dalle prestazioni precedenti che erano costate la qualificazione alla Spagna, costringe anche i “Bleus” ai tempi supplementari. Al 113º Laurent Blanc mette a segno il primo golden gol della storia dei mondiali di calcio, che qualifica i padroni di casa ai quarti. In serata acuto della Danimarca, che supera per 4-1 la Nigeria, fermatasi per la seconda edizione di fila agli ottavi. Terzo giorno di gare: la Germania supera il Messico con molte difficoltà, dopo che i messicani erano passati in vantaggio con un Hernandez in gran forma, ad inizio ripresa. Sullo 0-1, peraltro, Arellano aveva sprecato la palla del raddoppio tirando sul palo; decisive risulteranno invece le reti di Klinsmann e Bierhoff per la vittoria finale. Nell’altro incontro di giornata, tra Olanda e Jugoslavia, è Edgar Davids ad estromettere la compagine balcanica dal torneo, con un gol allo scadere. Nelle ultime due gare degli ottavi, giocate il 30 giugno, Croazia e Romania disputano un incontro in sostanziale equilibrio. A spuntarla sono però gli adriatici, che vincono 1-0 grazie al rigore trasformato da Davor Šuker al 45º ed iniziando a candidarsi come rivelazione del torneo. In quello che si preannuncia l’incontro più interessante degli ottavi, Argentina e Inghilterra si affrontano 12 anni dopo il gol di mano di Maradona a Messico ’86 e 16 anni dopo la guerra delle Falkland. Nelle fasi iniziali però è il nervosismo a dominare in campo: dopo sei minuti infatti gli albicelesti ottengono un rigore che Batistuta realizza portando in vantaggio la propria Nazionale. Al 10º minuto però il favore viene ricambiato da Shearer che pareggia i conti anch’egli dal dischetto. Al 16º minuto Owen realizza quello che sarà considerato il più bel gol del torneo; sullo scadere del primo tempo però l’Argentina concretizza uno schema su punizione con Zanetti che riporta il punteggio in parità. Nella ripresa Beckham viene espulso per un fallo su Simeone e l’Inghilterra è costretta a difendersi. Dopo il 2-2 dei 120 minuti di gioco, ed evitato il golden gol, le due squadre vanno ai rigori: vince l’Argentina, grazie al decisivo errore di David Batty. I quarti di finale cominciano il 3 luglio: è l’Italia ad aprire, contro i padroni di casa della Francia. Cesare Maldini non rischia, lasciando così Roberto Baggio in panchina e predisponendo una marcatura ferrea per il rientrante Zinédine Zidane: Gianluca Pessotto viene incaricato di marcare a uomo il temibile giocatore francese. Più volte il portiere Pagliuca deve salvare la porta azzurra dai tentativi degli avversari; poi è Christian Vieri a mancare il gol con la testa. Baggio sostituisce Alessandro Del Piero al 67º e, nei supplementari, sfiora il golden gol. Al 120º Pagliuca salva nuovamente il risultato su un tiro di Djorkaeff. Si va ai rigori. Nonostante sia la Francia a sbagliare per prima, gli errori decisivi sono quelli di Albertini e Di Biagio, che colpisce la traversa: dopo 12 anni, la Francia, si qualifica per le semifinali della Coppa del mondo, mentre l’Italia viene eliminata ai rigori per la terza edizione consecutiva.[13] In serata, il Brasile elimina 3-2 la Danimarca. Al 2º minuto i danesi si portano in vantaggio con Martin Jørgensen; pareggia Bebeto, poi Ronaldo serve l’assist per il gol di Rivaldo (2-1). Nella ripresa, un errore di Roberto Carlos consente a Brian Laudrup di pareggiare, ma Rivaldo trova la definitiva rete del 3-2.

Il 4 luglio l’Olanda sfida l’Argentina. Al 12º Kluivert porta in vantaggio gli Orange, ma al 17º Claudio López riequilibra il risultato sull’1-1. Nel secondo tempo Batistuta colpisce il palo e tra il 76º e l’87º vengono espulsi Numan e il “Burrito” Ortega. All’89º Bergkamp riesce a realizzare il gol che qualifica l’Olanda ed elimina i sudamericani. Alle ore 21 dello stesso giorno, la Croazia affronta la Germania: per i croati questa è un’occasione di rivincita sui tedeschi dopo la sconfitta nel Campionato europeo 1996 e infatti la sfruttano: vincono per 3-0, vendicando l’eliminazione di due anni prima. I tedeschi, dal 40º in dieci per l’espulsione di Wörns, subiscono tre gol da Jarni, Vlaović e Šuker (già in goal nel 1996). La Croazia, così, raggiunge la semifinale al suo esordio al mondiale. Il 7 luglio Brasile e Olanda si fronteggiarono a Marsiglia, nella prima semifinale. Ad un primo tempo tattico risponde una seconda frazione di gioco più vivace: dopo il gol di Ronaldo al 46º Kluivert, di testa, riequilibra il risultato all’87º. Non bastano i supplementari a dare un vincitore alla gara e si va alla lotteria dei rigori. Dal dischetto, i brasiliani non sbagliano, mentre Taffarel si rivela decisivo su Phillip Cocu e Ronald de Boer: il Brasile torna a giocarsi la vittoria finale, dopo quattro anni dalla “quarta stella”. L’8 luglio la Francia si trova dinanzi alla sorprendente Croazia: sono proprio gli ospiti a passare con Šuker, al 47º, che sorprende la difesa transalpina e sblocca il risultato. Immediata la reazione dei francesi che, due minuti più tardi, sfruttano un errore di Boban e portano in rete Thuram. Il centrale del Parma torna a segnare poco più tardi, con un tiro da fuori area: è il gol che regala la finale alla sua Nazionale. I transalpini, infatti, pur in affanno nel finale per il forcing slavo e l’espulsione di Blanc, riescono a non perdere le redini della partita e a qualificarsi per la finale. La finale per il 3º e 4º posto giocata l’11 luglio è vinta dalla Croazia, che raggiunge uno storico terzo posto battendo 2-1 l’Olanda: i gol sono di Prosinečki, Zenden e Šuker, che si laurea capocannoniere con 6 gol. Il 12 luglio, poche ore prima della finale, Ronaldo accusa un malore mentre si trova nella sua stanza d’albergo: il suo compagno di stanza Roberto Carlos, allarmato, chiama i soccorsi e il Fenomeno viene trasportato in un ospedale vicino per accertamenti. Nell’occasione i medici pensano che il calciatore sia in preda ad una crisi epilettica e gli prescrivono dei farmaci: in realtà, come svelerà in un’intervista del 2012 il cardiologo Bruno Carù, Ronaldo soffrì nell’occasione di un problema cardiaco e i farmaci a lui somministratigli rischiarono di ucciderlo. Ronaldo scende in campo lo stesso e in uno Stade de France tutto esaurito la Francia domina, segnando due gol quasi identici con Zidane: calcio d’angolo, colpo di testa del fantasista, palla in rete. La Francia rimane in 10 per l’espulsione di Desailly a metà ripresa, ma controlla la partita e al 90º un contropiede di Emmanuel Petit porta al gol del 3-0 che chiude la partita. Per i francesi è il primo titolo e, due giorni dopo, la Nazionale verrà fatta sfilare agli Champs-Elysées, in occasione della festa nazionale.

Davide Piteo

Davide Piteo
Davide Piteo

Nato a Foggia un caldo 9 Luglio del 1981, sono cresciuto con la passione per il calcio e ciclismo, amando la Nazionale degli anni 90 particolarmente quella del Mondiale 90 ossia dell Notti Magiche, mondiale che per tanti si aprii con il Giro d'Italia dello stesso anno vinto da Gianni Bugno. Nel corso degli anni la voglia di raccontare mi ha spinto al giornalismo cominciando con il Giornalino della Parrocchia di San Michele e proseguito con tante esperienze locali e Nazionali,fino ad arrivare al mio approdo in Football Magazine nel 2012. Da quel momento in poi sono rimasto legato solo e soltanto a FM dove mi occupo di Ligue 1, ma nel corso degli anni ho seguito anche la MLS, Gold Cup, Europei e Mondiali. Obiettivi? continuare la mia crescita con FM dove occuparmi anche di altri campionati.