Road to Qatar 2022: Russia 2018

Scopri con Football-Magazine l’affascinante storia dei Mondiali di calcio dalla prima edizione del 1930 fino a Qatar 2022.

La ventunesima edizione del campionato mondiale si svolse in Russia essa fù la seconda edizione della Coppa del mondo che si è disputata nell’Europa orientale (la prima era stata in Svezia esattamente 60 anni prima) e, in generale, l’undicesima svoltasi in Europa. Con un costo stimato di oltre 14,2 miliardi di dollari, è stata l’edizione più costosa della Coppa del mondo. È stata inoltre anche la prima coppa del mondo ad utilizzare il sistema VAR (Video Assistant Referee). La nazionale campione in carica, la Germania, è stata eliminata al primo turno, dopo aver perso le partite giocate contro il Messico (1-0) e contro la Corea del Sud (2-0) e aver vinto solo quella contro la Svezia (2-1). Per la quarta volta nelle ultime cinque edizioni, e la terza consecutiva, la squadra detentrice del trofeo non ha superato il girone eliminatorio. Nell’atto conclusivo, svoltosi il 15 luglio allo stadio Lužniki di Mosca, si sono affrontate le nazionali di Francia e Croazia, quest’ultima alla sua prima finale nella competizione. La sfida ha visto i Bleus prevalere per 4-2 e vincere così la Coppa del mondo per la seconda volta, a vent’anni dal primo trionfo. Il terzo posto è stato ottenuto dal Belgio, vincitore della finale per la terza posizione contro l’Inghilterra. La Russia propose, originariamente, un elenco provvisorio di sedici stadi da impiegare per il torneo, situati nelle città di Ekaterinburg,Jaroslavl’KaliningradKazan’KrasnodarMoscaNižnij NovgorodPodol’skRostov sul DonSan PietroburgoSamaraSaranskSoči e Volgograd,le quali, tranne Ekaterinburg, si trovano nella Russia europea. La decisione finale sulle città ospitanti fu annunciata il 29 settembre 2012.

Il numero di città fu ridotto a undici e il numero di stadi a dodici.  La finale del torneo si tenne il 15 luglio 2018 allo stadio Lužniki di Mosca, la capitale russa, come annunciato dalla stessa FIFA. Il torneo metteva a disposizione 32 posti per altrettante compagini nazionali, compresa quella del Paese organizzatore, qualificato di diritto. Le altre 31 squadre che avrebbero avuto accesso alla fase finale del torneo sarebbero state selezionate tramite eliminatorie su base confederale e con due spareggi intercontinentali. Degne di nota furono le partecipazioni di entrambe le esordienti della competizione, ossia Islanda (che conferma l’ottimo momento che viveva il calcio nordico dopo la prima storica qualificazione al campionato d’Europa 2016) e Panama,e i ritorni di Senegal, assente da Corea del Sud-Giappone 2002, Marocco, mancante da Francia 1998, Egitto, assente da Italia 1990, e Perù, assente da Spagna 1982. Vi furono anche alcune grandi nazionali escluse, giacché diverse selezioni blasonate fallirono la qualificazione al Mondiale: mancarono infatti Italia (campione nel 1934, 1938, 1982 e 2006), Paesi Bassi (finalista nel 1974, 1978 e 2010), Cile (detentore della Copa América), Camerun (detentore della Coppa d’Africa), Stati Uniti (detentori della Gold Cup) e Nuova Zelanda (detentrice della Coppa d’Oceania). Dal punto di vista statistico, va segnalato che 20 delle 32 partecipanti erano presenti al Mondiale precedente, quello giocato nel 2014 in Brasile. 

Fase a gironi
Girone A: La Russia debutta al Mondiale di casa vincendo con ampio margine sull’Arabia Saudita (5-0),poi supera nettamente l’Egitto (3-1)e cede in inferiorità numerica (3-0) all’Uruguay, vincitore di tutte le partite del girone. L’Arabia Saudita esce dalla manifestazione superando in rimonta l’Egitto di Salah col punteggio di 2-1:nel corso del match, il portiere quarantacinquenne El-Hadary para il rigore del possibile pareggio, neutralizzando il tiro di Al-Muwallad sul finire del primo tempo. El-Hadary, giocando da titolare nella terza sfida della fase a gironi, diviene il giocatore più anziano ad aver partecipato a un Mondiale.

Girone B

Nella partita inaugurale del Gruppo B, l’Iran sconfigge il Marocco al 95′ grazie a un’autorete di testa del centravanti Aziz Bouhaddouz, mentre l’incontro fra la Spagna e il Portogallo campione d’Europa in carica si conclude sul punteggio di 3-3, con il lusitano Cristiano Ronaldo che realizza tre reti e lo spagnolo Diego Costa due. Nella seconda giornata del girone, Portogallo e Spagna vincono di misura rispettivamente contro Marocco e Iran, con le reti di Cristiano Ronaldo e Diego Costa: in particolare, la quarta rete del portoghese elimina la nazionale nordafricana dal torneo. All’ultima giornata, tre nazionali si contendono i due posti che valgono il passaggio alla fase successiva. Da una parte, l’Iran raggiunge l’1-1 contro il Portogallo nei minuti di recupero del secondo tempo, su calcio di rigore con Ansarifard, dopo aver subito la rete di Quaresma, a segno con la sua tipica trivela, e dopo che, all’inizio del secondo tempo, Cristiano Ronaldo aveva fallito un calcio di rigore. Dall’altra parte, la Spagna va sorprendentemente in svantaggio, per due volte, contro il Marocco, e ottiene il primo posto nel girone solo grazie a un gol siglato al 91′, di tacco, da Iago Aspas. Il Portogallo termina la fase a gironi al secondo posto, un punto sopra l’Iran.

Girone C
Nel terzo gruppo la Francia, reduce dalla finale al campionato d’Europa 2016, parte da favorita e rispetta i pronostici, vincendo di misura contro Australia (2-1) e Perù (1-0) e pareggiando a reti bianche con la Danimarca,in una sfida che consente a entrambe le nazionali europee di passare alla fase a eliminazione diretta. Tra i Bleus si fanno notare positivamente Antoine GriezmannKylian Mbappé e Paul Pogba. Gli scandinavi superano di misura il Perù e si fermano sul pari con l’Australia, tenuta in vita dalle reti dagli undici metri di Mile Jedinak. Il Perù, inserito in un girone piuttosto agevole, spreca un possibile vantaggio nel match iniziale con la Danimarca per opera di Cueva, che sbaglia un rigore sul punteggio di 0-0. L’Australia potrebbe coltivare qualche speranza di passare vincendo l’ultimo incontro proprio col Perù e sperando che la Danimarca perda con la capolista del gruppo, tuttavia i Socceroos cedono per due reti a zero contro la selezione sudamericana, finendo all’ultimo posto del raggruppamento.

Girone D
L’Argentinafinalista uscente, parte da favorita in un girone comprendente anche CroaziaNigeria e Islanda, tuttavia, nella partita inaugurale con la nazionale scandinava (esordiente a un campionato del mondo), la Selección stecca e porta a casa un solo punto (1-1). Nella ripresa, il portiere Halldórsson neutralizza il possibile rigore del 2-1 calciato da Lionel Messi: l’islandese, protagonista di diverse prodezze durante la partita, si guadagna il titolo di man of the match dalla FIFA, mentre il campione del Barcellona è fortemente criticato. La Croazia vince 2-0 contro la Nigeria nel segno di Mandžukić, che prima causa l’autorete dell’1-0 e poi si procura il calcio di rigore del raddoppio realizzato da Modrić. Nella seconda giornata, l’Argentina affronta la Croazia dal confronto, la selezione europea esce nettamente vincitrice, imponendosi per 3-0 sugli avversari, nuovamente criticati dalla stampa; in particolare un errore del portiere argentino Caballero  che regala la rete dell’1-0 a Rebić consente ai croati di passare inaspettatamente in vantaggio.  A Volgograd una doppietta di Musa consente alla Nigeria di battere l’Islanda (2-0), tenendo viva la qualificazione per l’Argentina. Potendosi permettere il turnover contro l’Islanda, la Croazia fa riposare i propri titolari, ma vince ugualmente per 2-1 grazie a un gol siglato negli ultimi minuti di gioco. L’Argentina fatica più del dovuto anche con la Nigeria, nonostante Messi sia riuscito a sbloccarsi andando in gol, al 51′ Moses è l’artefice della nuova parità su rigore e i sudamericani restano fuori dal Mondiale fino a quattro minuti dal termine, quando Rojo anticipa il proprio marcatore e con un tiro al volo in area di rigore batte l’estremo difensore avversario. Il CT Sampaoli accede agli ottavi classificandosi come secondo e superando il turno con 4 punti.

Girone E
Nel quinto raggruppamento, la Serbia vince di misura contro la Costa Rica con il punteggio di 1-0 grazie a una rete del difensore Kolarov su calcio di punizione. Nel match successivo, la Svizzera ottiene un pareggio contro il Brasile di NeymarCoutinho sblocca l’incontro al 20′, Zuber riporta in equilibrio la sfida con un colpo di testa. Nella seconda sfida dei Verdeoro, la Costa Rica resiste per novanta minuti, poi cade sotto i colpi di Coutinho e di Neymar, che eliminano la nazionale dalla competizione. A Kaliningrad va in scena una partita sentita tra la Serbia e la Svizzera, quest’ultima selezione composta anche da giocatori di origine kosovara: nei primi minuti, la Serbia firma il vantaggio con un colpo di testa messo a segno da Mitrović, tuttavia gli svizzeri ribaltano il punteggio con il gol di Xhaka da fuori area e il contropiede finalizzato da Shaqiri al 90′. A causa dell’esultanza dei due marcatori, che fa riferimento all’aquila a due teste simbolo della Nazione albanese, la FIFA apre un procedimento contro di loro  e in seguito multa entrambi. Nel terzo e ultimo turno del gruppo, la Svizzera approfitta del successo brasiliano sulla Serbia (0-2) e riesce ad accedere al turno successivo rimediando un 2-2 con la Costa Rica.

Girone F
Le prime quattro partite del girone, vedono successi di misura: il Messico batte a sorpresa 1-0 la Germania campione del mondo in carica, la Svezia regola la Corea del Sud con lo stesso risultato, poi il Messico batte anche la Corea del Sud (2-1) e la Svezia cede 2-1 in rimonta contro i tedeschi, su calcio di punizione di Toni Kroos al minuto 95.  A Kazan‘ la Corea del Sud sconfigge i campioni del mondo in carica nei minuti di recupero: Kim risolve una mischia in area e batte Neuer da distanza ravvicinata, quindi al 96′ lo stesso Neuer perde palla sulla trequarti avversaria e innesca il contropiede sudcoreano, Son s’invola da solo a porta vuota e deposita il 2-0 finale. Con questo punteggio, entrambe le nazionali escono dal Mondiale (prima volta assoluta per la Nationalmannschaft in una fase a gironi). A questo punto manca l’incontro tra la Svezia e il Messico, entrambe già qualificate, finito 3-0 a favore dei primi.

Girone G

Belgio Inghilterra sono le selezioni di maggior livello nel girone G, comprendente anche Tunisia e Panama, altra esordiente a un Mondiale. Belgio e Inghilterra battono Tunisia e Panama spesso con risultati altisonanti e in questi turni si fanno notare per le proprie abilità realizzative gli attaccanti di maggior talento delle rispettive formazioni, da una parte Lukaku, dall’altra Kane. Inoltre, con due successi a testa, Inghilterra e Belgio si assicurano l’accesso agli ottavi di finale. Nell’ultimo turno, la Tunisia supera in rimonta Panama per 2-1; il match clou del raggruppamento tra le due maggiori formazioni è deciso da una rete di Adnan Januzaj.

Girone H
L’ultimo raggruppamento della fase a gironi si rivela uno dei più equilibrati. A contendersi i due posti per gli ottavi ColombiaPoloniaGiappone Senegal. Dopo aver perso il primo match con il Giappone (1-2), la Colombia batte prima la Polonia (0-3) poi il Senegal (0-1) – in particolare si fanno notare il difensore centrale in forza al Barcellona Mina  e il trequartista Quintero. Il Senegal vince 2-1 con la Polonia e pareggia col Giappone, dopo esser passato in vantaggio due volte, uscendo dal torneo assieme alla Polonia che vince solo al terzo tentativo, nella sfida col Giappone (decide Bednarek).Passano alla fase a eliminazione diretta la Colombia a quota 6 punti e il Giappone, che ha avuto ragione del Senegal in virtù dei punti fair play (l’aver preso meno cartellini).

Fase ad eliminazione diretta
Gli ottavi abbinano UruguayPortogalloFranciaArgentinaBrasileMessicoBelgioGiapponeSpagnaRussiaCroaziaDanimarcaSveziaSvizzeraColombiaInghilterra. I primi due ottavi vedono l’esclusione di Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, vincitori degli ultimi 10 Palloni d’oro: una doppietta di Edinson Cavani (infortunato nel corso della partita) consente all’Uruguay di vincere la partita contro il Portogallo per 2-1, mentre l’Argentina cade sotto i colpi del francese Kylian Mbappé, dopo l’ennesima prestazione sottotono del capitano argentino (che comunque ha realizzato 2 assist nel corso della partita).  Il terzo e il quarto ottavo di finale finiscono ai calci di rigore. La Spagna domina la partita con i padroni di casa della Russia – a fine partita la FIFA certifica 1.031 passaggi riusciti – passa in vantaggio con l’autorete di Ignaševič ed è raggiunta nel primo tempo dal rigore di Dzjuba, tuttavia la sfida si protrae oltre i supplementari e dagli undici metri Akinfeev respinge le conclusioni degli spagnoli Koke Aspas. Ai calci di rigore passa il turno la Russia. La Danimarca passa subito avanti contro la Croazia grazie a Mathias Jørgensen che porta rocambolescamente in vantaggio i danesi; la reazione croata è immediata, Mandžukić mette a segno l’1-1 dopo aver sfruttato un rimpallo fortunoso in area di rigore. Il punteggio non cambia più, nonostante la Croazia abbia l’opportunità a 5 minuti al termine dei supplementari con un calcio di rigore, ma Modrić si fa respingere il tentativo dal portiere danese Schmeichel e la partita finisce ai calci di rigore, dove le qualità dei portieri sono esaltate: la spunta la Croazia, Rakitić firma il tiro dagli undici metri che porta la selezione balcanica ai quarti di finale. Il Brasile supera il Messico per 2-0 con le reti di Neymar e di Roberto Firmino, dopo vari tentativi di andare a segno respinti dal numero uno avversario Ochoa. Nei primi minuti del secondo tempo del sesto ottavo di finale, il Belgio si ritrova sotto di due gol contro il Giappone, in una partita che ha sovvertito i pronostici iniziali. Il CT belga Martinez trova i cambi giusti (fuori Mertens e Carrasco, dentro Fellaini e Chadli) e la nazionale belga inizia la rimonta: Vertonghen sigla il 2-1 e Fellaini marca il 2-2 a un quarto d’ora dal termine. All’ultima azione della partita, su contropiede portato avanti da un De Bruyne, fino ad allora in sottotono, il centrocampista serve Meunier, che calcia in mezzo all’area di prima intenzione, trovando il velo di Lukaku e la prontezza di Chadli, che completa l’opera, marcando il gol del definitivo 3-2. La nazionale nipponica viene eliminata dal torneo con onore, essendosi per altro segnalata anche per fair play e civiltà e avendo guadagnato la stima e gli elogi delle istituzioni imperiali.  La Svezia regola di misura la Svizzera e si assicura i quarti di finale con una rete di Forsberg a metà ripresa. Nell’ultimo ottavo di finale, l’Inghilterra affronta la Colombia: Kane porta in vantaggio la selezione europea su calcio di rigore a mezz’ora dal termine e il match pare avviarsi alla naturale conclusione, ma Mina segna la rete dell’1-1 di testa e porta la sfida ai supplementari. La Colombia resiste fino ai tiri di rigore, dove sono fatali gli errori consecutivi di Uribe e Bacca

Quarti di finale
I quarti abbinano UruguayFranciaBrasileBelgioRussiaCroaziaSveziaInghilterra. Nel primo quarto di finale, l’Uruguay, privo dell’infortunato Edinson Cavani, perde per 2-0 contro la Francia, a segno con Varane e Griezmann: sulla seconda rete Bleus, è decisivo l’errore di Muslera, che apre ai francesi le porte della semifinale. Il Brasile cade (2-1) contro il Belgio: un’autorete di Fernandinho e un grande gol di De Bruyne spianano la strada ai belgi; è inutile il gol del 2-1 messo a segno di testa da Renato Augusto a quindici minuti dallo scadere. Nel terzo quarto di finale, l’Inghilterra vince agevolmente contro la Svezia (reti di Maguire Alli), e torna in semifinale dopo 28 anni. L’ultimo quarto di finale vede opposte Russia e Croazia. I padroni di casa passano in vantaggio con un pregevole gol di Čeryšev alla mezz’ora, ma la Croazia replica immediatamente con la rete di Kramarić, che finalizza di testa un suggerimento di Mandžukić. Nei supplementari il difensore croato Vida sigla il gol del 2-1, ma al 115′ il difensore russo Mario Fernandes ristabilisce la parità. La Croazia si ritrova nuovamente ai rigori e vince anche questa volta: Rakitić trasforma in gol il quinto tiro e porta i croati a una semifinale di un Mondiale dopo vent’anni di attesa.

Semifinali
Per la quinta volta nella storia del torneo, le semifinaliste sono solo nazionali europee: era già successo nel 1934, nel 1966, nel 1982 e nel 2006. La prima semifinale, giocatasi a San Pietroburgo, vede affrontarsi Francia e Belgio; ai transalpini basta un gol di testa di Umtiti all’inizio del secondo tempo per tornare a giocare la finale del Mondiale, a distanza di dodici anni dall’ultima apparizione. Il giorno seguente, a Mosca, si sfidano Inghilterra e Croazia; dopo cinque minuti di gioco, gli inglesi si portano in vantaggio con un calcio di punizione di Trippier, ma la rete croata siglata da Perišić nel secondo tempo porta l’incontro ai tempi supplementari, dove il gol realizzato da Mandžukić risulterà decisivo per la prima qualificazione dei balcanici ad una finale di un Mondiale.

Finale 3° posto

A San Pietroburgo, Belgio e Inghilterra si contendono la medaglia di bronzo in una riedizione della sfida del gruppo G; a prevalere sono ancora i belgi, che, grazie alle reti realizzate da Meunier e Hazard, si aggiudicano per la prima volta il terzo posto ad un Mondiale, migliorando così la quarta posizione ottenuta in Messico nel 1986.

Finalissima

A MoscaFrancia e Croazia si contendono il trofeo: ad inizio partita è la Croazia a dominare, ma, nonostante ciò, il punteggio si sblocca in favore della Francia con un autogol di Mandžukić al 18′. Dieci minuti dopo, Perišić trova il gol dell’1-1, ma al 38′, grazie all’intervento del VAR, viene concesso un calcio di rigore per un tocco con la mano dello stesso autore del pareggio. Dal dischetto, Griezmann segna il suo quarto gol al Mondiale, riportando in vantaggio i Bleus. Nel secondo tempo la Francia, dopo un avvio in difficoltà, riesce a emergere grazie a due gol in pochi minuti di Pogba e Mbappé; infine, su un clamoroso errore del portiere francese Hugo Lloris, Mandžukić segna la rete del definitivo 4-2. Al fischio finale la Francia può festeggiare il suo secondo titolo mondiale, a vent’anni dal primo trionfo, ottenuto in casa.

Davide Piteo
Davide Piteo

Nato a Foggia un caldo 9 Luglio del 1981, sono cresciuto con la passione per il calcio e ciclismo, amando la Nazionale degli anni 90 particolarmente quella del Mondiale 90 ossia dell Notti Magiche, mondiale che per tanti si aprii con il Giro d'Italia dello stesso anno vinto da Gianni Bugno. Nel corso degli anni la voglia di raccontare mi ha spinto al giornalismo cominciando con il Giornalino della Parrocchia di San Michele e proseguito con tante esperienze locali e Nazionali,fino ad arrivare al mio approdo in Football Magazine nel 2012. Da quel momento in poi sono rimasto legato solo e soltanto a FM dove mi occupo di Ligue 1, ma nel corso degli anni ho seguito anche la MLS, Gold Cup, Europei e Mondiali. Obiettivi? continuare la mia crescita con FM dove occuparmi anche di altri campionati.