Grandi Storie: Il Paris Saint Germain

di Pierluigi DE ASCENTIIS

Nato solo negli anni settanta, il Paris Saint Germain Football Club, nonostante la giovane età, è già uno dei club più vincenti di Francia e uno dei più conosciuti tra quelli europei; il Parco dei Principi, lo stadio dove disputa le sue partite interne, è stato il teatro delle giocate di alcuni dei più grandi calciatori degli anni 90 e fa oggi da cornice alle gesta di un vero e proprio dream team messo in piedi, a suon di milioni, dalla nuova proprietà qatariota.

1970. A Parigi, il calcio è da sempre uno degli sport più seguiti e amati; tuttavia, sono anni che le squadre della Capitale non ottengono risultati degni di nota e questo è per i più inaccettabile; si decide di unire allora in un unico sodalizio il Paris FC e lo Stade Saint Germain che si fondono in un club nuovo di zecca: è la nascita ufficiale del Paris Saint Germain Football Club, meglio conosciuto come PSG.
Il nuovo nato disputa il suo primo campionato in seconda divisione, ottenendo al primo tentativo, la promozione in prima; al termine della stagione però si pone un annoso problema: il consiglio cittadino non ammette che il glorioso Paris FC, fondato nel lontano 1904, sia ora annesso a una compagine che ha la propria sede fuori dal confine municipale. Lo Stade Saint Germain ha infatti la propria base a Saint Germain en Laye, nella prima periferia della città e non può, per il consiglio comunale, in nessun modo, essere legato alla squadra della città.
L’unica soluzione è la scissione che avviene nel maggio del 1972: il Paris FC rimane in massima serie, mentre il PSG deve retrocedere in terza divisione e far ripartire da lì la sua scalata. La rinuncia alla partecipazione al campionato del Quevilly, permette l’anno successivo di salire subito in seconda serie; è il preludio alla promozione in prima divisione, che avviene nel giugno del 1974, dopo aver vinto lo spareggio decisivo col Valenciennes; quello stesso anno il Paris FC retrocede e grazie a questa combinazione di eventi il Paris Saint Germain ottiene il diritto a disputare le sue gare interne al Parc des Princes, il Parco dei Principi, lo stadio che è tutt’ora la sede dei match casalinghi della squadra.
Stabilitosi in prima divisione, categoria che non abbandonerà più, il Paris inizia a riempire la sua bacheca agli inizi degli anni ottanta: nel 1982 arriva il primo trofeo, la Coppa di Francia, la prima di due consecutive e qualche anno più tardi, nel 1986, il club si laurea per la prima volta Campione di Francia.

Una svolta nelle vicende societarie, coincide con l’acquisizione del club da parte dell’emittente televisiva Canal+; i nuovi proprietari decidono di mettere in piedi una squadra che possa finalmente mettere i bastoni tra le ruote all’Olympique di Marsiglia, che al debutto del nuovo decennio, domina in patria e in Europa. Gli acquisti di quegli anni sono faraonici e al Parco arrivano a giocare fenomeni del calibro di George Weah, Leonardo, David Ginola, Bernard Lama, Jay Jay Okocha, Ronaldinho; nasce una rivalità accesa coi provenzali, che ancora oggi è una delle più vive del paese. Gli anni novanta sono ricchi di successi: nel 1994 la squadra vince il campionato e due anni dopo vince anche la Coppa delle Coppe; tra il 1992 e il 1997 il club raggiunge nelle varie competizioni continentali ben 5 finali consecutive. La vincente gestione Canal+ termina con la cessione ad un consorzio composto dalla Colony Capital, da Morgan Stanley e dalla Butler Capital Partners sotto la cui gestione non arrivano troppe soddisfazioni, eccezion fatta per la coppa nazionale vinta nel 2010.

Una nuova era si apre l’anno successivo, quando il club viene acquistato dalla Qatar Investment Authority; inizia da quel momento a materializzarsi un progetto enorme che si pone l’obiettivo di rendere quella parigina, una delle squadre più forti d’Europa, un club in grado di competere dentro e fuori dal campo con le più grandi potenze del calcio mondiale. Tra le prime scelte dei nuovi proprietari, c’è quella di affidare la gestione sportiva a Leonardo e la guida tecnica all’italiano Carlo Ancelotti; il brasiliano, che in passato ha giocato per il PSG, ha carta bianca e facendo man bassa di acquisti nel campionato italiano riesce a mettere in piedi un undici faraonico. Nel giro di due anni arrivano tra gli altri l’attaccante Javier Pastore, il portiere Salvatore Sirigu, le stelle Zlatan Ibrahimovic, Lucas, Edinson Cavani, Marco Verratti e le aspettative non vengono disattese: il Paris vince due campionati di seguito, e s’impone anche in ambito europeo, dove raggiunge per due stagioni di fila i quarti di finale della Champions League. Conquistata una posizione egemonica in patria, oggi il club mira ad entrare definitivamente nell’élite del calcio europeo: il progetto per l’ampliamento del Parco dei Principi è pronto e tutt’una serie di attività di marketing e promozione sono ogni anno portate avanti dalla nuova proprietà, che conquistato l’Olimpo del football non ha nessuna intenzione di abbandonarlo.

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Redazione

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