Tutto aperto, o quasi, nel gruppo C degli Europei under 21. La Repubblica Ceca batte 3-1 l’Italia e appaia così gli azzurri a quota 3 punti. La Germania asfalta la Danimarca, che saluta anzitempo il torneo, salendo in vetta al raggruppamento a quota 6.
Repubblica Ceca – Italia 3 – 1
Clamorosa sconfitta per l’Italia under 21 agli Europei di categoria. Gli azzurrini cadono 3-1 contro la Repubblica Ceca, complicando i piani di qualificazione e facendo un bel passo indietro rispetto all’esordio disputato con la Danimarca. Al contrario, la squadra del commissario tecnico Vitezslav Lavicka si rilancia prepotentemente per aggiudicarsi il passaggio in semifinale, disputando una partita accorta e impostata sulle ripartenze.
Il primo tempo si presenta molto spigoloso e ruvido, con la Cechia, così rinominata da almeno un anno, intenta a fermare le ripartenze dell’Italia con metodi spesso poco ortodossi. Il vantaggio dei “piccoli leoni” arriva allo scoccare del minuto numero 23 della prima frazione di gioco. Brutto svarione difensivo di Rugani, oggi capitano data l’assenza di Benassi, che scivola da solo nell’uno contro uno con Travnik. Il numero 10 boemo è bravo a freddare Donnarumma una volta arrivato a tu per tu col portiere milanista. Il vantaggio ceco arriva come un fulmine a ciel sereno, in un momento di stallo in cui le due selezioni sembravano più risolute a studiarsi piuttosto che a cercare l’affondo fatale.
Il gol dell’1-0 permette a Schick e compagni di poter giocare stretti, non permettendo all’Italia di entrare facilmente nell’area di rigore avversaria. Il primo tentativo di reazione è, infatti, un missile dalla lunga distanza da parte di Bernardeschi, sul quale inizia la serata da protagonista di Zima. Il portiere di proprietà del Genoa, già in luce nel primo match con un rigore neutralizzato ai tedeschi, si oppone più volte ai tanti tentativi delle punte italiane, permettendo ai suoi di terminare la prima metà di gara in vantaggio.
Nella ripresa le energie della Cechia sembrano venir meno, dando la possibilità agli azzurrini di cercare con maggior insistenza il gol del pareggio. Continua però lo show di Zima, che fino al venticinquesimo minuto prosegue la sua personale sfida agli attaccanti di Di Biagio. Il portierone boemo, però, nulla può al succitato minuto numero venticinque. Lo sforzo dell’Italia viene premiato: Cataldi innesca Berardi a tu per tu con il portiere. L’esterno del Sassuolo, accostato più volte alla Roma negli ultimi giorni, fallisce il primo tentativo con il sinistro, ma è poi abile e lesto a ribadire di testa il pallone che riporta in equilibrio le sorti del match.
La rete rimette in carreggiata l’Italia, vogliosa ora più che mai di cercare il raddoppio e portarsi così a punteggio pieno nel rispettivo girone.
La palla del sorpasso capita sui piedi di Andrea Petagna. Il giocatore dell’Atalanta, in gol alla prima giornata, tenta un pallonetto a tu per tu con Zima, calciando alto da buonissima posizione. Nonostante l’occasione fallita malamente niente avrebbe fatto presagire ciò che sarebbe accaduto nemmeno cinque giri di orologio più tardi. Al trentacinquesimo minuto della seconda frazione arriva la doccia gelata per gli azzurri. Il raddoppio ceco arriva più inaspettato del primo sigillo, riportando i boemi in vantaggio e spegnendo le speranze italiane di provare a ribaltare la gara. Stavolta è Havlik a pescare il jolly, trovando il bersaglio vincente battendo Donnarumma con il piede non suo.
Il secondo vantaggio boemo non viene assorbito da Rugani e compagni, che capitolano la terza volta solamente quattro minuti dopo. Sassata da distanza siderale di Luftner che trova impreparato Donnarumma e gol del 3-1 servito. Il numero 6 ceco chiude così i giochi, non lasciando possibilità all’Italia di cercare un pareggio prezioso nei minuti finali di gara.
Azzurri ora chiamati alla vittoria obbligatoria nell’ultima gara in programma sabato prossimo contro la Germania.
Germania – Danimarca 3-0
Nessuna sorpresa da Cracovia, dove la Germania liquida la Danimarca con un secco 3-0 e si porta in vetta al gruppo C degli Europei under 21. I tedeschi si sono dimostrati ancora una volta un’infallibile macchina da gol e un’insuperabile muraglia in fase difensiva. I ragazzi di Kuntz salgono a quota 6 in graduatoria, diventando la selezione più accreditata a guadagnare l’accesso in semifinale passando per il gradino più alto del podio. Sorte diversa quella della Danimarca, chiamata a gettare la spugna nonostante manchino ancora 90 minuti al termine del raggruppamento. Gli uomini di Frederiksen restano fermi al palo con zero punti, salutando anzitempo la loro avventura in Polonia. Nel primo tempo è la Germania a creare numerose occasioni per passare in vantaggio. In venti minuti i tedeschi sfiorano la rete in ben tre circostanze differenti, soprattutto quando Gnabry serve a Max Meyer la ghiotta occasione spedita alle stelle da quest’ultimo. Nonostante le innumerevoli chance teutoniche, è Pollersbeck ad operare l’intervento più difficile della prima metà di gara. L’estremo difensore della Germania si rende assoluto protagonista alla mezz’ora, quando vola alla sua sinistra per sventare in calcio d’angolo un mancino più che velenoso di Hjulsager.
La ripresa comincia subito in maniera scoppiettante, con la Germania nuovamente riversata nella trequarti danese alla ricerca del gol del vantaggio. Gol che arriva puntuale all’ottavo minuto, quando Selke sfodera un destro a giro sul quale Hojbjerg non può assolutamente nulla. Per Davie Selke, autore del rigore sbagliato all’esordio contro la Repubblica Ceca, si tratta del centro numero 8 con la nazionale under 21, la rete che rompe l’equilibrio e che mette in discesa la gara per i suoi. Il vantaggio tedesco però, non demoralizza i ragazzi di Frederiksen, risoluti adesso a cercare il pareggio che possa dare ancora un senso al loro cammino europeo. Il più pericoloso per i danesi è Zohore, che mette in risalto le buone doti di Pollersbeck fra i pali. Il raddoppio arriva poco prima della mezz’ora. Stavolta ad entrare nel taccuino dei marcatori è Kempf, bravo a sfruttare appieno un pallone spiovente direttamente da calcio d’angolo. Per il giocatore di proprietà del Friburgo si tratta della prima marcatura personale in nazionale, grazie alla quale la Germania può controllare in assoluta scioltezza i restanti 15 minuti di gara. Ma i tedeschi non si accontentano e, anzi, continuano a macinare gioco e occasioni da rete. I ragazzi “terribili” di Kuntz si rivelano una vera e propria fabbrica da gol, trovando il terzo centro a dieci minuti dal triplice fischio finale. A trovare gloria stavolta è il giovanissimo Amiri, classe 1996 e in forza all’Hoffenheim. Il trequartista si improvvisa slalomista in mezzo alle maglie rosse danesi, prima di scaricare alle spalle del portiere la sfera del definitivo 3-0. La Germania si presenta all’ultima gara contro l’Italia con tutti i favori del pronostico. Sei punti in cascina, cinque gol realizzati e zero subiti. Questo è il biglietto da visita con cui Kuntz e la sua banda si apprestano a sfidare gli azzurri alla ricerca dei tre punti obbligatori per sperare di passare in semifinale.
Massimiliano Sciarra