di Marco SIMONELLI | da Football Mag, pag. 9-10
Dopo 27 anni di onorato e vincente servizio Galliani sta per essere sostituito all’interno della società da Barbara Berlusconi. Cosa cambierà nel futuro del Milan?
“Ogni maledetta domenica si vince o si perde, resta da vedere se si vince o si perde da uomini”. Recitava così una famosa frase di “AnyGivenSunday”, un film che in queste settimane sembra essere girato nuovamente in casa Milan. Da una parte, nei panni del coach Tony D’Amato, c’è Adriano Galliani, dall’altra, ad interpretare il ruolo della giovane proprietaria della squadra, Barbara Berlusconi. Lui da più di un quarto di secolo è al servizio dei rossoneri come amministratore delegato, lei è la 29enne figlia del presidente, entrata a fare parte del club nel 2011 come membro del CdA.Ora, con il padre Silvio impegnato tra vicende giudiziarie e il rilancio di “Forza Italia”, Barbara ha deciso di iniziare a prendere in mano la situazione compiendo un’opera di rinnovamento all’interno della società.
DA GALLIANI A BARBARA, 27 ANNI DI SUCCESSI – Adriano Galliani entra nel Milan nel lontano 1986, grazie all’amicizia con il presidente Berlusconi nata per motivi extracalcistici. Quando fa il suo ingresso in società è un dirigente sportivo alle prime armi, con la sola esperienza dei due anni al Monza, ma dimostra fin da subito di avere un fiuto eccellente per i grandi colpi. Innanzi tutto ha l’intuizione di portare a Milanello Arrigo Sacchi che, con il suo calcio totale, riporta subito il Milan nell’olimpo del calcio europeo. In quegli anni arrivaronoi tre olandesi che resero immortale quella squadra: Van Basten, Gullit e Rijkaard. Sotto Capello vennero acquistati “il genio” Savicevic, Boban e Weah e i successi continuarono ad arrivare copiosi. Dopo alcuni anni di alti e bassi ècon il ciclo Ancelotti che il Milan riprede quota,grazie ancheagli ingaggi di Nesta, Pirlo, Inzaghi, Seedorf, Kaka e Shevchenko. Il Palmares durante la gestioneBerlusconi-Galliani parla da solo e i 28 trofei conquistati, con 5 Coppe Campioni e ben 8 Campionati italiani, portano il Milan ad essere il club più titolato al mondo. Ma i tempi erano diversi e soprattutto le disponibilità finanziarie, messe a disposizione dal presidente Berlusconi, erano quasi illimitate. Con la diminuzione delle risorse economiche, Galliani ha iniziato una politica di acquisti volta all’ingaggio di calciatoria parametro zero o in rotta con i propri club, riuscendo a portare a Milano grandi giocatori senza spendere cifre folli. È il caso degli acquisti di Ibrahimovice Balotelli, arrivati in rossonero dopo essere scappati da Barcellona e Manchester.
Intanto in società entra Barbara Berlusconi, figlia del presidente e giovane dirigente con una visione del calcio e “dell’azienda Milan”totalmente differente da quella di Galliani. La Berlusconi sale agli onori della cronaca rossonera per la sua relazione con Pato e soprattutto per quell’affare Pato-Tevez bloccato proprio per suo volere. La storia la ricordano tutti, Galliani aveva già venduto il “papero” al Psg per 35mln ed era pronto a reinvestire parte di quei soldi per l’acquisto di Tevez. Una telefonata del presidente, sotto richiesta della figlia, bloccò tutto e il genero rimase alla base al fianco della fidanzata Barbara. Patoverrà poi venduto l’anno successivo al Corinthians per 15mln di euro dopo una stagione anonima, mentre Tevezquest’estate si accasa alla Juventus.Questo è stato il primo passo verso la delegittimazione di Galliani.Nel 1986, quando l’ad rossoneromise per la prima volta piede a Milanello, Barbara Berlusconi aveva appena due anni e Adriano non avrebbe mai pensato che quella bambina potesse un giorno allontanarlo da quel centro sportivo.
COME SARA’ IL FUTURO – Il futuro del Milan inizia a prendere vita il 9 novembre ad Arcore. Berlusconi incontra l’amico Galliani e gli comunica l’intenzione di mettere sua figlia Barbara alla guida del Milan. C’è bisogno di una sterzata decisa verso altre soluzioni, ormai il vecchio modello dirigenziale non è più praticabile in una società che è costretta a lavorare con sempre meno soldi. Lo ha detto chiaramente Barbara Berlusconi prima della partita contro il Barcellona: “al Milan ci vuole una nuova filosofia aziendale”. Parole che lasciano poco all’immaginazione. Lady B imputa a Galliani i pessimi risultati della squadra, le relazioni troppo strette con alcuni procuratori ela scarsa rete di osservatori internazionali, ed è pronta a puntare forte su dirigenti della nuova guardia. Come responsabili dell’area tecnica sembrano imminenti i ritorni in rossonero di Paolo Maldini e Demetrio Albertini, mentre per assumere il ruolo di direttore sportivo i nomi caldi sono quelli di Pradè, Bigon e Paratici. A livello economico-amministrativo, invece, si punta forte su Fenucci e Uva. L’obiettivo principale è quello di rilanciare il Milan tramite l’ingaggio di giovani talenti pronti a esplodere e non più di quei top player tanto cari al “vecchio” amministratore delegato.I cambiamenti riguarderanno anche il tecnico, con Allegri, sempre difeso da Gallianima già in bilicodurante queste ultime settimane, pronto a lasciare la panchina. Infine il discorso stadio. Barbara Berlusconi è pronta ad investire per costruire il nuovo impianto nella zona dell’Expo di Rho, mentre la “vecchia guardia” preferirebbe rimanere a San Siro.
Il futuro dell’ad rossonero si deciderà a breve, dopo la partita di Champions League con l’Ajax. Berlusconi gli ha chiesto di rimanere in società fino al termine di questa stagione (a fine aprile si riunirà l’assemblea dei soci), per accompagnare e aiutare la figlia in questa transizione, ma se la sua volontà èquella di tirarsi fuori subito.“Ho ricevuto un grave danno di reputazione, non ci sto a farmi rosolare a fuoco lento”. Poi ha continuato dichiarando all’Ansa: “Con o senza accordo sulla buonuscita, mi dimetterò per giusta causa fra pochi giorni, forse aspetto la partita di Champions contro l’Ajax”. La fine di un’epoca è dunque arrivata e le inequivocabili parole di Galliani confermano tutto quello che si era detto nelle scorse settimane.Con la fine di questo rapporto il Milan, oltre ad un ottimo dirigente, perde una presenza importante all’interno del calcio.Non a casoGalliani continua a riscuotere i complimenti di tanti colleghi e di persone che hanno avuto a che fare con lui. Se per Ancelotti è il Cristiano Ronaldo dei dirigenti anche Moratti ha speso belle parole nei suoi confronti, augurandogli buona fortuna per il suo futuro. Oltre ai complimenti, dunque, Galliani incasserà anche una buonuscita molto sostanziosa, anche se nelle ultime dichiarazioni l’ad ha spiegato di non esserne troppo interessato. Iltira e molla però è già iniziato e sembra che si possa chiudere ad una cifra compresa tra i 50 e i 70 milioni.
E chissà che alla fine di questo remake il “rottamato” Galliani non faccia come l’Al Pacino di “AnyGivenSunday”, portando con sé nella sua nuova avventura la stella della squadra. Barbara è avvertita…