Nella settimana che porta alla grande sfida con gli storici rivali del Tottenham Hotspur, la squadra protagonista della nostra rubrica Grandi Storie, questa volta è l’Arsenal; conosciuti e tifati in tutto il mondo, i Gunners sono tra i club più titolati d’Inghilterra e vantano una delle storie più affascinanti dell’intera Europa calcistica.
di Pierluigi De ASCENTIIS
Non è usuale trovare nel panorama calcistico del vecchio continente, un club che deve la maggior parte del suo successo al suo stadio, come nel caso dell’Arsenal Football Club… Probabilmente, una volta detto che quello stadio è il leggendario Arsenal Stadium, meglio noto come Highbury, la faccenda inizierà a delinearsi un po’ meglio… Fondato nel 1886, l’Arsenal risiede e gioca le sue prime stagioni, nel quartiere di Woolwich, la zona nella quale ha la sua sede la Royal Arsenal, l’officina dove lavora il gruppo di ragazzi che fonda, con l’omonima denominazione, la squadra. Il neonato sodalizio trascorre il primo decennio della sua esistenza nella seconda divisione dell’epoca e, a qualche anno dalla sua nascita, è già sull’orlo del fallimento finanziario: Woolwich, infatti, è all’epoca, un quartiere piuttosto periferico e isolato della città di Londra e la cosa scoraggia i sostenitori dell’Arsenal a recarsi alle partite. Mentre, gli altri club della città crescono e si sviluppano grazie al denaro incassato dai loro tifosi, l’Arsenal incassa solo delusioni sul campo e insufficienti entrate dal botteghino.
La svolta prende piede nel 1910, quando, presidente della società, diventa Henry Norris; è lui, infatti, che ha la brillante idea di spostare la sede del club in una zona più centrale della capitale inglese; sceglie la zona nord, precisamente il quartiere di Highbury, dove sorge l’Arsenal Stadium, lo stadio che ospiterà le gare casalinghe dei Gunners fino al 2006, diventando il perno per i successi che di lì a breve il club riesce a conquistare; dopo il trasferimento nel nuovo impianto, infatti, l’Arsenal centra subito la promozione in First Division; è il 1919 e da quel momento in poi, l’Arsenal giocherà sempre e solo, nella massima serie del calcio inglese. La promozione del ’19, inoltre, rimane celebre nella storia del football d’oltremanica per la strana modalità con cui prende forma: i Gunners, infatti, salgono in First Division, grazie a una falla nel regolamento del campionato di seconda serie, che permette loro di avere la meglio sull’altro club della zona nord della città, il Tottenham Hotspur! Da lì in avanti nasce una rivalità difficile da descrivere, che sicuramente rientra nel novero delle rivalità sportive più sentite nel mondo; il North London Derby si distingue, ancora oggi, per essere una della gare più attese dell’intera stagione del calcio britannico e si accinge nel weekend in arrivo a vivere l’ennesimo capitolo della sua storia ultracentenaria.
Nel frattempo l’Arsenal cresce e nel 1925 ingaggia come manager, il già campione d’Inghilterra, Herbert Chapman; Chapman dà vita ad un’autentica rivoluzione tecnico-tattica e con lui i Gunners conoscono un periodo di grande splendore: si aggiudicano il campionato nel 1931 e nel 1933, la FA Cup nel 1930 e annoverano tra le loro fila autentiche leggende del football made in England, come Cliff Bastin e Alex James. Un nuovo ciclo di vittorie, caratterizza, poi, gli anni immediatamente precedenti la prima Guerra Mondiale: l’Arsenal è tra i club migliori della lega e conquista il titolo in altre tre occasioni, nel ’34, nel ’35 e nel ’38, oltre che un’altra Coppa d’Inghilterra nel 1936. Questi ultimi successi arrivano sotto la gestione di George Allison, l’allenatore che rileva la guida della squadra dopo la morte di Chapman; a lui subentra dopo il confiltto mondiale Tom Whittaker, un’altra figura destinata ad entrare per sempre nella storia del club di Highbury. Con Whittaker, infatti, l’Arsenal riprende esattamente da dove si era fermato, vincendo il titolo nel 1948, poi nel ’53 e la FA Cup nel ’50. Superata questa fase di grande dominio sulla scena nazionale, inizia per il club un lungo periodo di magra che termina alla fine degli anni Sessanta. Nel 1966, infatti, viene incaricato a guidare la squadra, l’ex fisioterapista Bertie Mee; con lui l’Arsenal torna al successo: vince nel 1970 la Coppa delle Fiere, antesignana dell’odierna Europa League e centra, soprattutto, la stagione successiva, il prestigioso Double, portandosi a casa contemporaneamente campionato e coppa nazionale.
Superata un’ulteriore fase di flessione tra la metà degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta (di questo periodo va comunque ricordata la vittoria della FA Cup del 1979 contro il Manchester United, gara passata alla storia per il gol decisivo segnato all’ultimo secondo da Sunderland dopo un’incredibile rimonta dei Red Devils negli ultimi cinque minuti), i Cannonieri tornano alla ribalta delle cronache grazie alle vittorie ottenute sotto la guida di George Graham; ex giocatore dell’Arsenal, Graham guida il club alla vittoria della Coppa di Lega nel 1987, alla vittoria in campionato nel 1991, al double FA Cup-League Cup nel ’93, al successo in Coppa delle Coppe nel 1994. Tuttavia, il trionfo che più di tutti resta scolpito nella mente dei tifosi (e di tutti gli appassionati di calcio) è quello in campionato nel 1989: quell’anno l’Arsenal è impegnato per tutta la stagione in un acceso duello per la vittoria del titolo con il Liverpool. Il calendario, per un clamoroso scherzo del destino, ha riservato la sfida tra le due squadre per l’ultima giornata: ad Anfield, in un clima infuocato, i Gunners, devono, per portarsi a casa il successo finale, vincere con 2 goal di scarto e ci riescono realizzando la rete decisiva all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero del secondo tempo! Segna Michael Thomas e grazie alla sua rete (decisiva nel computo della differenza reti tra le due compagini) l’Arsenal vince quel campionato destinato a rimanere nel mito grazie anche al film Fever Pitch, must cinematografico per gli amanti del calcio.
Si arriva così all’Era Wenger, che ad Highbury comincia nell’estate del 1996. Accolto con palese scetticismo dall’ambiente, il manager francese risulta invece decisivo per le vittorie che il club ottiene tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo; con Wenger, infatti, l’Arsenal vince due double di coppe nazionali nel ’98 e nel 2002; poi la FA Cup nel 2003 e nel 2005, infine il titolo di Campione d’Inghilterra nella stagione 2003/2004; anche questa è un’annata storica per la squadra che vince quel campionato senza perdere nemmeno una gara. Prima di alzare al cielo un nuovo trofeo l’Arsenal deve attendere il maggio del 2014, quando dopo una serie di stagioni assai altalenanti, condite da diverse sconfitte in finale (compresa una di Champions League, persa a Parigi contro il Barcellona), vince di nuovo la FA Cup a spese dell’Hull City, a seguito di una strepitosa rimonta conclusasi nei tempi supplementari, da 0-2 a 3-2.
Fin dalla sua fondazione i colori sociali del club sono il rosso per la maglia e il bianco per i pantaloncini. Anche lo stemma ha subito nel corso degli anni poche modifiche; con diverse declinazioni il logo ha sempre recato su di sè l’immagine di un cannone da cui deriva il soprannome storico legato alla società, Gunners. Dal 2006 il club gioca le sue gare casalinghe in un nuovo modernissimo impianto, l’Emirates Stadium, che ha preso il posto del mitico Arsenal Stadium. Fare un elenco dei giocatori più importanti della storia della società, risulta oggettivamente parecchio difficile: Tony Adams, David Seaman, Thierry Henry, Robert Pires, Denis Bergkamp, Patrick Vieira… potremmo star qui ore e sicuramente dimenticheremmo ahinoi qualche pezzo da novanta della storia del calcio mondiale! Di sicuro però già solo questa constatazione basta per dare un riferimento indicativo di quanto grande sia la storia dell’Arsenal Football Club di Londra.
PALMARÈS
Campionato Inglese: 13
FA Cup: 11
Coppa di Lega: 2
Charity/Community Shield: 13
Coppa delle Coppe: 1
Coppa delle Fiere: 1