Tutto ciò che c’è da sapere sul fair play finanziario

Che cos’è il fair play finanziario? Come funziona? Quali sono i suoi obiettivi e perché la UEFA ritiene che porterà benefici al calcio europeo a livello di club? Ecco tutte le risposte.

Domande e risposte: fair play finanziario

1) Come spieghi il fair play finanziario in poche parole?

Il fair play finanziario si propone di migliorare le condizioni finanziarie generali del calcio europeo.

2) Quando inizia il fair play finanziario?

Il fair play finanziario è già iniziato nel 2011. Da allora, le squadre che si qualificano per le competizioni UEFA devono dimostrare di non avere debiti insoluti verso altri club, giocatori e autorità sociali/fiscali per tutta la stagione. In altre parole, devono dimostrare di aver pagato i conti.

Da questa stagione (2013/14), i club devono anche garantire di non avere perdite, ovvero di non spendere più di quanto guadagnano. La UEFA ha istituito l’Organo di Controllo Finanziario dei Club (CFCB) per verificare le cifre annuali di ogni società tenendo conto degli ultimi due anni. Dalla prossima stagione, si terrà conto degli ultimi tre anni.

Le prime sanzioni per i club che non rispettano il pareggio di bilancio verranno applicate dopo la prima valutazione ad aprile o maggio 2014 e saranno effettive per la stagione 2014/15.

3) Ai club non è più permesso avere perdite?

Per la precisione, i club possono spendere fino a 5 milioni di euro in più di quanto guadagnino ogni anno. Tuttavia, possono superare questa soglia entro un certo limite, se il debito viene coperto totalmente da un contributo/pagamento diretto da parte del proprietario(i) del club o di una parte correlata.

I limiti sono:
• 45 milioni di euro per le stagioni 2013/14 e 2014/15
• 30 milioni di euro per le stagioni 2015/16, 2016/17 e 2017/18

Negli anni successivi, il limite sarà inferiore. L’importo esatto è ancora da stabilire.

Per promuovere gli investimenti negli stadi, nelle infrastrutture per gli allenamenti e nel settore giovanile, tutti questi costi sono esclusi dal calcolo dei bilanci.

4) I club verranno automaticamente esclusi se non rispettano il fair play finanziario? Quali club sono in pericolo?

La UEFA si impegna a garantire la massima riservatezza. Pertanto, non fornisce informazioni su un particolare club prima delle decisioni ufficiali.

Se un club non rispetta le regole, sarà l’Organo di Controllo Finanziario dei Club a decidere le misure e le sanzioni da applicare.

Una violazione delle regole non significa l’esclusione automatica di un club, ma non sussisteranno eccezioni. A seconda di vari fattori (es. il trend del bilancio in pareggio), un club incorre in diversi provvedimenti. Tra questi:
a) avvertimento
b) richiamo
c) multa
d) decurtazione di punti
e) trattenuta degli introiti ricavati da una competizione UEFA
f) divieto di iscrizione di nuovi giocatori alle competizioni UEFA
g) limitazione del numero di giocatori che un club può iscrivere alle competizioni UEFA, compreso un limite finanziario al costo totale aggregato dei benefit per i giocatori registrati nella lista A delle competizioni UEFA per club
h) squalifica dalle competizioni in corso e/o esclusione da future competizioni
i) revoca di un titolo o di un premio

5) Possono i proprietari dei club iniettare liquidità nelle casse dei club a piacimento o attraverso sponsorizzazioni?

Se il proprietario di un club inietta liquidità nelle casse del club scegliendo come sponsor un’azienda a cui è collegato, gli organi competenti UEFA indagheranno e, se necessario, adegueranno i risultati della valutazione di bilancio in base alle entrate per sponsorizzazioni, scegliendo un livello appropriato (‘valore equo’) a seconda dei prezzi di mercato.

6) Chi concede le licenze ai club per partecipare alle competizioni UEFA?

Ogni club che si qualifica per la UEFA Champions League o la UEFA Europa League necessita di una licenza, che viene concessa dalle rispettive federazioni (o in alcuni casi delle leghe calcio). Ciò è stabilito dalle regole sulle licenze dei club e sul fair play finanziario. Poi la UEFA verifica i documenti e le cifre di tutti i club che si sono iscritti a una delle competizioni UEFA.

7) Alcuni club hanno debiti enormi o non li pagano. Possono ancora rispettare il fair play finanziario?

I club devono pagare conti e debiti in modo tempestivo. Pertanto, devono pagare i giocatori o i trasferimenti come stabilito nei contratti; in caso contrario, possono essere sanzionati dagli organi UEFA competenti.

8) È già successo che a un club sia stato negato l’accesso alle competizioni UEFA a causa del fair play finanziario?

Il sistema di licenze per club della UEFA è stato introdotto nella stagione 2003/04. Da allora, 44 club qualificati per meriti sportivi alla UEFA Champions League o alla UEFA Europa League non sono stati ammessi perché non hanno rispettato i criteri di assegnazione delle licenze. Il fair play finanziario è stato introdotto e aggiunto ai criteri di licenza nel 2011. Da allora, diversi club non sono stati ammessi alle competizioni UEFA perché non hanno pagato gli stipendi dei giocatori o i debiti verso altri club per i trasferimenti.

9) Il fair play finanziario è in linea con le leggi europee?

La UEFA dialoga costantemente con la Commissione Europea a proposito di fair play finanziario e ha sempre ricevuto il suo appoggio. Inoltre, esiste una dichiarazione congiunta del presidente UEFA e del Commissario europeo per la concorrenza che ribadisce la coerenza tra le regole e gli obiettivi del fair play finanziario e gli obiettivi politici della Commissione europea nel settore degli aiuti di stato.

10) Il fair play finanziario impedirà ai club più piccoli di superare quelli più grandi in termini finanziari?

Tra la ricchezza dei diversi club e paesi esistono differenze storiche e che prescindono dal fair play finanziario. L’obiettivo del fair play finanziario non è quello di eguagliare tutti i club per dimensioni e ricchezza, ma incoraggiare i club a costruire il proprio successo, piuttosto che continuare a cercare ‘soluzioni rapide’. Le società calcistche necessitano di un ambiente migliore, dove gli investimenti sul futuro sono premiati meglio e vi sia una maggiore credibilità nel lungo periodo.

Favorendo gli investimenti sui giovani e sugli degli stadi, e stabilendo deficit accettabili in milioni di euro e non in percentuali relative, la valutazione dei bilanci ha una struttura meno restrittiva verso le piccole e medie società. Con il tempo, più club piccoli e medi avranno le potenzialità per crescere.

11) Alcuni giocatori non appartengono ai club per i quali giocano ma ad altri investitori o agenti. Questa situazione è ammessa dal fair play finanziario?

Si tratta della cosiddetta proprietà da parte di terzi ed è attualmente consentita dalle regole FIFA. Tuttavia, nell’ambito delle regole del fair play finanziario, i club devono rivelare informazioni sugli accordi per la proprietà da parte di terzi. Inoltre, tutti gli introiti che derivano da tali accordi sono differiti fino alla vendita del giocatore.

La UEFA ha chiesto alla FIFA di vietare questo tipo di pratica in tutto il mondo. Se la FIFA non dovesse adottare rimedi adeguati, la UEFA sarebbe pronta ad applicare le proprie regole per vietare la proprietà da parte di terzi almeno nelle competizioni UEFA.

Fonte: uefa.com

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Redazione

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