Verso Brasile 2014. Chi sarà la vera protagonista? Parte seconda

di Guido M. MINI 

Dopo le qualificazioni ufficiali di Belgio, Germania, Svizzera, Russia, Bosnia, Spagna ed Inghilterra nei gironi europei, analizziamo oggi quello che è successo e ancora dovrà accadere nel resto del Mondo.

Mancano da assegnare undici posti per il Mondiale verdeoro. Quattro usciranno dai play off (andata e ritorno, 15-19 Novembre, ndr) del Vecchio Continente che vedranno in campo tanti top player decisi a non mancare l’appuntamento più importante della loro carriera. Portogallo – Svezia è la più nobile delle sfide con Cristiano Ronaldo contro Zlatan Ibrahimovic, attualmente due dei tre più forti calciatori della Terra. Altra bella gara quella tra Ucraina e Francia con i transalpini favoriti visto il notevole tasso tecnico (Ribery, Pogba, Benzema ecc) presente tra i “galletti”. La cenerentola Islanda proverà a centrare la sua prima storica partecipazione ad un campionato del mondo sfidando la Croazia dei vari Modric, Mandzukic e Kovacic. Infine molto equilibrata le partite tra Grecia e Romania con i primi forti della loro maggiore esperienza e i secondi più desiderosi di ritornare tra le 32 finaliste dopo ben 16 anni di assenza.

SUD AMERICA – L’Argentina, già certa del posto dal 10 Settembre, ha vinto il girone unico CONMEBOL con relativa facilità data l’assenza del Brasile, qualificato di diritto come paese ospitante. L’albiceleste sarà una delle protagoniste della rassegna di giugno e luglio. Tanti, troppi i campioni presenti in rosa per non ipotizzare un approdo sicuro alle semifinali. Dall’extra terrestre Messi ad Higuain passando per Tevez, Aguero, Palacio, Di Maria, Banega, Mascherano e Lamela (senza dimenticare Lavezzi, Pastore e Cambiasso). Da far da contraltare a tanta abbondanza a centrocampo ed attacco c’è il neo della difesa da molti anni anello debole della squadra di Sabella. Mancano i leader, coloro che raccolgano l’eredità di Samuel e Zanetti. Servirà quindi una fase difensiva adeguata e tanta cattiveria agonistica per emulare Maradona e compagni nel 1988. Incompleti di lusso.

I pentacampeoes dopo la vittoria della Confederations Cup aspirano a salire sul tetto del Mondo per la sesta volta. Giocano in casa e l’amaro ricordo del 1950 (vedi più avanti, ndr) fa ancora tremare i cuori brasiliani. Scolari, tecnico esperto e vincente, gode di un parco giocatori di qualità eccelsa in ogni reparto. Dietro, agli ordini di capitan Thiago Silva, agiscono Dani Alves (occhio a Maicon tornato grande a Roma, ndr), David Luiz e Marcelo con Marquinhos e Dante pronti a subentrare. Il centrocampo con Paulinho e Luiz Gustavo (o Hernanes) è ben coperto lasciando liberi di agire sul fronte offensivo i vari Oscar, Hulk, Fred e Neymar. E’ proprio il neo talento del Barcellona il giocatore più atteso in patria, nonostante un avvio di esperienza blaugrana non proprio esaltante. Incredibile ma vero solo panchina per gioielli come Lucas o Diego Costa, trascinatore quest’ultimo del sorprendente Atletico Madrid.  La pressione socio-mediatica sarà la vera avversaria di un gruppo ben affiatato. Favoriti con scongiuri.

Le altre sudamericane qualificate sono Colombia, Cile ed Ecuador. Gli eredi di Valderrama mancavano dal 1998 e si candidano ad essere una delle outsider più agguerrite. Il selezionatore argentino Pekerman attingerà moltissimo dal campionato italiano per schierare di volta in volta il suo undici di partenza. Yepes è il Capitano, Zapata il suo compagno di reparto, i napoletani Zuniga ed Armero i terzini fluidificanti, Guarin e Cuadrado le frecce del centrocampo e Muriel l’attaccante jolly. Il tutto racchiuso in un gioco spumeggiante ultra offensivo dove la fanno da padrone stelle del calibro di Falcao, Jakson Martinez e James Rodriguez. E se poi esplode definitivamente il fantasista ex Pescara Quintero sono dolori per tutti. Los cafeteros all’arrembaggio.

Anche la Roja è pronta a dar battaglia. Vidal e Sanchez, autentici leader della squadra andina, sono attorniati da tanti buoni giocatori come Isla, Carmona, Jimenez, Valdivia, Mati Fernandez e soprattutto Edu Vargas, flop clamoroso nel Napoli dell’anno scorso, rinato però nel Gremio secondo nel Brasilerao. Nulla da perdere.

Sorprendentemente quarto nel girone, l’Ecuador fa della coesione del gruppo la propria forza. La quasi totalità dei nazionali gioca nel paese natio tranne i due più famosi: l’ala destra del Manchester United Antonio Valencia e l’attaccante Felipe Caicedo in forza ai russi della Lokomotiv Mosca. Tutti da scoprire.

SPAREGGI INTERZONA – Parlando delle squadre dell’America Latina non vi siete accorti della mancanza di un team molto famoso e terribilmente competitivo nelle grandi manifestazioni? Si, esatto, proprio l’Uruguay. Il Paese della “garra”, in italiano la grinta, la tenacia, e una selezione per natura combattiva ed orgogliosa come poche al Mondo. Poco più di tre milioni di abitanti ma una fucina inesauribile di diamanti puri. La “Celeste” dall’alto dei suoi due Mondiali vinti (+ 2 titoli olimpici, quando ancora non esisteva neanche la Coppa Rimet, di cui vanno ultra fieri, ndr) e di ben 15 Coppe America (record assoluto, ndr) dovrà vedersela con la Giordania in uno dei due spareggi misti (CONMEBOL vs AFC e CONCACAF vs OFC). L’altro metterà di fronte il Messico e la Nuova Zelanda.

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