Road to Qatar 2022: Italia 1934

Scopri con Football-Magazine l’affascinante storia dei Mondiali di calcio dalla prima edizione del 1930 fino a Qatar 2022.

Il campionato mondiale di calcio 1934 o Coppa del mondo Jules Rimet del 1934 fu la seconda, del massimo torneo calcistico organizzato dalla FIFA, organizzato e disputato in Italia dal 27 maggio al 10 giugno 1934 . La situazione sociopolitica nel mondo era in forte fermento, Mao Tse-tung stava compiendo la rivoluzione cinese, in Germania Adolf Hitler proclamava le leggi in difesa della razza ariana, in sud-America Bolivia e Paraguay erano impegnate nella Guerra del Chaco (si contendevano il territorio sui loro confini dove si pensava dovesse esserci un giacimento di petrolio). Negli Stati Uniti morivano Bonnie e Clyde in un agguato organizzato dalla polizia, mentre l’ Italia attraversava un fiorente periodo culturale grazie a personaggi come Carducci e Pirandello,scoprendo passioni per sport come l’automobilismo, grazie alle gesta di Tazio Nuvolari, e soprattutto per il calcio. In questo scenario viene organizzato in Italia il secondo campionato mondiale di calcio, il regime di Benito Mussolini, voleva sfruttare l’evento in modo da dare maggior spessore internazionale all’immagine dell’Italia, creando un maggior senso di coesione nazionalista nel paese. Il regime supportò l’ evento con sgravi fiscali per opere pubbliche, costruzione di nuovi stadi e potenziamento dei trasporti, anche perché, tutti i principali paesi europei presero parte all’evento ad eccezione di quelli britannici, che continuavano a ritenere di avere il diritto di organizzare il torneo in quanto inventori del gioco del calcio. L’8 ottobre del 1932, a Zurigo, la Federazione accolse la richiesta del governo italiano e affidò l’organizzazione del secondo Campionato mondiale di calcio all’Italia.

Mussolini sin dagli inizi del regime aveva promosso lo sport, e in particolare il gioco del calcio, anche a scopi propagandistici e nazionalistici, in un’Italia rurale e caratterizzata ancora dal campanilismo, il calcio era visto come strumento per favorire l’unità nazionale. Le città scelte per ospitare l’evento furono 8: Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste. Oltre ad essere il primo campionato del mondo disputato in Europa, quello del 1934 fu anche il primo torneo in cui si disputarono delle qualificazioni, alle quali prese parte anche il paese ospitante, gli azzurri per staccare il pass che apriva le porte del secondo mondiale della storia, A Milano superarono 4-0 la Grecia. Alla fase finale presero parte 16 nazioni, ben 12 europee, 3 americane e, per la prima volta, un’africana, l’Egitto, già protagonista elle Olimpiadi del 1920. Nessuna squadra extra-europea, comunque, superò gli ottavi di finale, l’Uruguay campione uscente rifiutò di partecipare in risposta a quanto avvenuto nel campionato mondiale di calcio 1930, quando molte delle nazionali europee, tra cui l’Italia, avevano declinato l’invito alla competizione per spese di viaggio e di soggiorno ritenute troppo alte,mentre l’Argentina inviò una rappresentativa minore. Nella prima partita l’Italia, il cui asse portante era costituito da giocatori della Juventus (Combi, Monti, Bertolini, Orsi, Ferrari, Borel II), sconfisse senza problemi gli Stati Uniti per 7-1. Nella seconda gara giocata contro la Spagna, il match si concluse 1-1, al momentaneo vantaggio spagnolo,risposte Ferrari, con una rete facilitata da Meazza (o Schiavio) che ostacolò l’intervento del portiere spagnolo Zamora. In caso di parità dopo i tempi supplementari, era previsto che la partita venisse rigiocata, sicché le due nazionali si incontrarono di nuovo il giorno successivo, con molti giocatori sostituiti per entrambe le squadre a causa di stanchezza e infortuni (l’Italia era rinnovata per quattro giocatori su undici, la Spagna sette).

La partita, descritta dalle cronache del tempo come decisamente dura e violenta, vide la vittoria dell’Italia per 1-0 e le proteste degli spagnoli per una loro rete annullata. Si giunse quindi in semifinale contro l’Austria, la quale proveniva anch’essa da un incontro con l’Ungheria che il Commissario tecnico austriaco Hugo Meisl aveva definito “Una rissa, non una partita di calcio”. La semifinale venne vinta dall’Italia nuovamente per 1-0, grazie a un contestato gol di Guaita. Le opinioni, in proposito, sono discordi, alcuni ritengono che in occasione del gol azzurro Meazza avesse fatto fallo sul portiere austriaco Platzer, altri che fosse stato invece il portiere a gettarsi su Meazza, finendo per restarne travolto. Tuttavia l’assenza di filmati non può fugare i dubbi. C’è anche chi sostiene che le dicerie sui presunti aiuti che avrebbero favorito l’Italia sarebbero frutto di propaganda anti-regime, e che gli azzurri vinsero grazie ai prorpi campioni, certo è il fatto, che l’Italia vinse anche le Olimpiadi del 1936 in Germania e il Mondiale 1938 in Francia (i tornei successivi al Mondiale casalingo 1934). In finale contro la Cecoslovacchia furono poi proprio gli italiani a vincere, dopo che gli avversari si erano portati in vantaggio con Puč a un quarto d’ora dalla fine della partita, arrivò il pareggio di Orsi sei minuti dopo e la vittoria nei tempi supplementari grazie a un gol di Schiavio. Le successive vittorie nelle Olimpiadi del 1936 e nei Mondiali del 1938, confermarono il valore della nazionale azzurra di quegli anni. L’Italia non era partita tra le favorite, e il calcio, almeno in Italia, ancora non aveva raggiunto all’epoca quella popolarità che avrebbe assunto dal dopoguerra in poi, prova ne è il fatto che in finale gran parte del tifo organizzato proveniva dalla Cecoslovacchia. L’incasso totale per l’organizzazione fu di oltre un milione e mezzo di lire. Dopo la vittoria, i giocatori italiani ricevettero come premio-partita 20 000 lire a testa.

Davide Piteo
Davide Piteo

Nato a Foggia un caldo 9 Luglio del 1981, sono cresciuto con la passione per il calcio e ciclismo, amando la Nazionale degli anni 90 particolarmente quella del Mondiale 90 ossia dell Notti Magiche, mondiale che per tanti si aprii con il Giro d'Italia dello stesso anno vinto da Gianni Bugno. Nel corso degli anni la voglia di raccontare mi ha spinto al giornalismo cominciando con il Giornalino della Parrocchia di San Michele e proseguito con tante esperienze locali e Nazionali,fino ad arrivare al mio approdo in Football Magazine nel 2012. Da quel momento in poi sono rimasto legato solo e soltanto a FM dove mi occupo di Ligue 1, ma nel corso degli anni ho seguito anche la MLS, Gold Cup, Europei e Mondiali. Obiettivi? continuare la mia crescita con FM dove occuparmi anche di altri campionati.