Il tanto atteso mondiale invernale ormai bussa alle porte, ma prima di avvicinarsi ad esso il nostro viaggio che ci condurrà a commentarlo, comincia andando a ritroso nel tempo. Infatti prima che la coppa del Mondo prendesse vita, il solo ed unico trofeo di carattere mondiale, erano le Olimpiadi. Il primo torneo ufficiale al quale parteciparono le Nazionali fu quello del 1908, vi presero parte solo 6 squadre, 4 anni dopo le selezioni partecipanti diventarono 11 . Dopo l’interruzione forzata dovuta alla Prima guerra mondiale, i Giochi olimpici tornarono nel 1920 ad Anversa dove esordì la prima nazionale extraeuropea, l’Egitto, a vincere il torneo di calcio furono i padroni di casa del Belgio, le due successive edizioni videro una massiccia partecipazione (ben 22 nazionali nel 1924 e 17 nel 1928) e l’ingresso di altre nazionali non europee. Nel 1924 fecero il loro esordio Turchia ed Uruguay; nel 1928, fu il turno di Argentina, Cile, Messico e Stati Uniti. Gli uruguayani si imposero in entrambe le edizioni, prima contro la Svizzera e poi contro l’Argentina, con ripetizione della finale. Nel 1927, il Comitato Olimpico Internazionale decise di assegnare a Los Angeles i Giochi della X Olimpiade. Gli organizzatori decisero successivamente di escludere il torneo di calcio a causa dei contrasti che erano in atto con la FIFA, riguardo alla limitazione della partecipazione ai tornei olimpici ai soli dilettanti. La FIFA infatti spingeva affinché il CIO aprisse il torneo ai professionisti vista l’enorme crescita che stava vivendo il calcio professionistico in quegli anni, il CIO tuttavia rifiutò ed escluse il calcio dal programma olimpico sostenendo che negli Stati Uniti era uno sport poco popolare. Questa fu la causa scatenante che convinse la FIFA ad inaugurare nel 1930 un proprio torneo aperto anche ai professionisti: la Coppa del Mondo FIFA.
Cosi l’attenzione dalle Olimpiadi, si sposto tutta sulla prima storica edizione della Coppa del Mondo, che nel 1930 andò in scena nella città di Montevideo in Uruguay dal 13 al 30 luglio. Tredici squadre nazionali sette dal Sudamerica, due dal Nord- America e quattro dall’Europa presero parte al campionato, le squadre furono suddivise in quattro gruppi, dove la vincente si sarebbe qualificata direttamente alle semifinali, per gli incontri ad eliminazione diretta erano previsti i tempi supplementari, ma anche in questo caso non ce ne fu bisogno. Uruguay, Argentina, Brasile e Stati Uniti vennero considerate teste di serie. Il sorteggio si tenne a Montevideo solamente quando tutte le nazionali arrivarono. Le prime due partite – iniziate in contemporanea il 13 luglio alle ore 15:00 – della storia dei mondiali furono Francia-Messico (4-1) e Stati Uniti-Belgio (3-0). Lucien Laurent, per la Francia, fu l’autore della prima rete in assoluto nella storia dei mondiali di calcio. Il Gruppo 1 era l’unico composto da quattro squadre: Argentina, Cile, Francia e Messico. Due giorni dopo la vittoria iniziale contro il Messico, i francesi si trovarono di fronte la favorita del girone: l’Argentina. La partita fu caratterizzata da un episodio controverso, l’arbitro Almeida Rêgo erroneamente fischiò la fine con sei minuti di anticipo, proprio mentre l’attaccante francese Langliller aveva una chiara occasione da rete. Solamente l’invasione di campo e le proteste del pubblico e dei dirigenti francesi convinsero il direttore di gara a far giocare i sei minuti rimanenti. Nella seconda partita dell’Argentina, contro il Messico, fu fischiato il primo calcio di rigore del torneo. In quell’incontro, diretto dal boliviano Ulises Saucedo, vennero concessi ben cinque calci di rigore, tre dei quali controversi, ma solo uno di essi fu trasformato. Guillermo Stábile realizzò una tripletta al suo debutto e l’Argentina vinse 6-3 nonostante l’assenza del capitano Manuel Ferreira, ritornato a Buenos Aires per sostenere un esame di giurisprudenza. Si fece notare anche Zumelzú con una doppietta. La qualificazione fu decisa nell’ultima partita del girone, giocata tra argentini e cileni il 22 luglio. Stábile riconfermò le sue doti da goleador, siglando in apertura due reti. Al 15′ minuto il Cile accorciò le distanze con Subiabre che eluse l’intervento di Monti e sfruttò un errore del portiere Bossio. Nel finale di gara Evaristo batté per la terza volta Cortés, considerato il miglior portiere del torneo. L’Argentina vinse 3-1 e ottenne un posto alle semifinali.
Il secondo gruppo era formato da Brasile , Bolivia e Jugoslavia. La testa di serie Brasile la cui vittoria nel girone era considerata scontata, perse inaspettatamente la partita inaugurale per 2-1 contro la Jugoslavia, che risultò in seguito vincitrice del girone,mentre la Bolivia perse entrambe le partite. I padroni di casa dell’Uruguay, considerati gli assoluti favoriti per la conquista del titolo davanti ad Argentina e Brasile, formavano con Perù e Romania il Gruppo 3. Nella partita iniziale Romania-Perù ci fu la prima espulsione, quella del peruviano Plácido Galindo al 70º minuto. I rumeni, in dieci dal primo tempo per la rottura di una gamba del difensore Steiner, sfruttarono la ritrovata parità numerica, segnando due gol negli ultimi minuti, imponendosi per 3-1,gara passata alla storia per essere stata quella con il minor pubblico di tutta la storia dei mondiali. I padroni di casa dell’Uruguay vinsero 1-0 il Perù,successivamente la sconfisse facilmente la Romania, con il risultato di 4-0 approdando alle semifinali. Gli Stati Uniti, che annoveravano tra le loro file diversi calciatori britannici emigrati,dominarono il quarto gruppo con due chiare vittorie su Belgio e Paraguay. Nella prima partita sconfissero con l’inatteso risultato di 3-0, il Belgio, il secondo incontro del girone Stati Uniti -Paraguay (3-0), giocato in condizioni di vento proibitive,registrò la prima tripletta del torneo, realizzata da Bert Patenaude. Con gli Stati Uniti già qualificati, la partita finale era inutile. I paraguaiani vinsero per 1-0 contro i belgi. Le quattro vincitrici dei gironi (Argentina, Jugoslavia, Uruguay e Stati Uniti) passarono alle semifinali, le quali terminarono con lo stesso punteggio.
La prima fu giocata il 26 luglio fra Argentina e Stati Uniti allo Stadio del Centenario, fu una partita violenta. Gli americani persero il centrocampista Raphael Tracy, che si ruppe una gamba dopo 10 minuti di gioco. Il primo tempo si chiuse con l’Argentina avanti 1-0 grazie a un gol di Monti realizzato al 20º, nella seconda frazione di gioco gli americani furono sconfitti dai veloci attaccanti dell’albiceleste, il match si concluse con il risultato di 6-1. Anche la seconda semifinale tra Uruguay e Jugoslavia fini con il risultato di 6-1. Il protagonista fu Pedro Cea che si distinse per una tripletta. Queste due semifinali, insieme a Germania-Austria 6-1, rimasero quelle col maggior numero di goal di scarto in questa competizione fino ai Mondiali del 2014, dove la Germania sconfisse per 7-1 il Brasile. Le vittorie di Uruguay ed Argentina nelle semifinali portarono le due formazioni in finale, solo due anni prima le stesse squadre, in occasione della ripetizione della finale delle Olimpiadi del 1928, furono protagoniste di quella che all’epoca fu definita “la più bella partita di calcio di tutti i tempi”, vinta dalla Celeste per 2-1. La finale del mondiale si giocò il 30 luglio allo Stadio del Centenario, sotto una nevicata incredibile, evento rarissimo a Montevideo. L’Uruguay fece un cambio di formazione rispetto alla semifinale, perché Anselmo fu costretto a saltare la partita per un attacco di panico,il compito di sostituire Anselmo fu affidato a Castro. L’Argentina non poteva disporre degli infortunati Zumelzú e Varallo, ma il secondo venne schierato ugualmente dal primo minuto. Le cronache dell’epoca raccontano di una gara che non deluse affatto le attese, disputata a viso aperto da entrambe le contendenti, scese in campo adottando la stessa disposizione tattica: cinque attaccanti ciascuno.
Pablo Dorado per l’Uruguay segnò il primo gol con un rasoterra incrociato dalla destra. La risposta dell’Argentina non si fece attendere e otto minuti dopo erano di nuovo in parità: Carlos Peucelle ricevette la palla da Ferreira, superò il suo marcatore e pareggiò con un tiro potente sul quale non poté nulla il portiere uruguaiano Ballesteros. Poi Stábile, capocannoniere del Mondiale, siglò la sua ottava ed ultima rete, portando in vantaggio gli ospiti con il punteggio provvisorio di 2-1. Nel secondo tempo l’Uruguay prese coraggio e migliorò il proprio gioco, Monti fallì l’occasione del 3-1 per l’Argentina e nell’azione di contropiede, organizzata da numerosi calciatori, l’Uruguay ristabilì nuovamente la situazione di parità con un gol di Pedro Cea. Dieci minuti dopo un gol di Santos Iriarte portò in vantaggio l’Uruguay e in chiusura fu la volta di Castro, che siglò la rete del definitivo 4-2. Langenus fischiò la fine al 90º minuto e l’Uruguay aggiunse il titolo di campione del mondo a quello di campione olimpico. Eroe i quel torneo fu l’argentino Guillermo Stábile, che vinse la classifica marcatori con 8 reti in quattro incontri.