Pep Guardiola: Ecco i perché dell’addio al Bayern

L’annuncio dell’addio e la sostituzione con Ancelotti sono ormai un dato di fatto. Ma perché mettere alla porta uno dei più grandi allenatori del mondo, dopo stagioni eccezionali e risultati notevoli?

Pensavo fossi amore e invece era un calesse. Celebre il film di Massimo Troisi, che ben rende la situazione attuale del futuro ex allenatore del Bayern Monaco, Pep Guardiola. Ormai è deciso: a Giugno la panchina sarà di Ancelotti, corteggiato da molti, conquistato solo dal club bavarese. In Italia, dopo aria di fallimenti, sono stati in molti gli allenatori che hanno visto il licenziamento ed altri sono in bilico, su una panchina che potrebbe essere, o meno, di loro proprietà anche nel 2016. Ma Pep Guardiola. Un nome, una garanzia, carisma da vendere, prodezze in campo da parte della squadra di cui si occupa, obiettivi raggiunti e trofei conquistati. Allora la domanda è una sola: perché? Perché Guardiola, alla stregua di un allenatore di provincia, viene allontanato così, con un grazie ed arrivederci (a mai più)? I motivi sembrano albergare in un mercato insoddisfacente, a dire dell’allenatore: un Goetze tenuto ma non desiderato, un Kroos andato a malincuore ed uno Xabi che resta, senza essere richiesto. Inoltre la questione sembra girare intorno ad una causa ben precisa, quella che fa scoppiare guerre, quella che piega anche le anime più corrette e coscienziose: i soldi.

Sì, perché se club come il Psg spendono milioni e milioni per personaggi come Di Maria, il Bayern Monaco vira su obiettivi più raggiungibili e di tutto rispetto, come Douglas Costa e Coman. Guardiola avrebbe voluto una maggiore spesa dal club, che comunque ha sempre fatto un’ottima figura con i suoi acquisti, in tutte le competizioni. Inoltre, l’addio di Kroos che andò al Real fu un duro colpo per Pep, uno dei motivi di scontro con la società più duri ed uno dei motivi di rottura. Poi Neymar, che non arrivò, al suo posto Goetze, poco apprezzato da Pep e con cui l’allenatore non ha mai avuto buoni rapporti. Poi Vidal e la costretta retrocessione in campo di Lahm, che a Guardiola non è mai andata giù. Insomma, Pep è ormai con la testa lontano dalla Germania, forse non sarà una sconfitta ma solo l’inizio di una nuova avventura, magari in un club prestigioso. Si vocifera che il Psg sarebbe interessato, ma l’agente ha smentito. Forse, l’ipotesi più probabile lo vede alla guida del Manchester City, quando l’esperienza Bayern sarà finita.

Per un Guardiola che va, ce n’è uno che viene. No, non c’entra niente con l’allenatore, ma Sergi Guardiola, giocatore che aveva appena firmato con il Barça B, si è visto strappare il contratto dopo 3 ore. Il motivo? Tweets in occasione di un Clasico passato, contro il Barcellona, la Catalogna ed, evidentemente, a favore del club di Cristiano Ronaldo. A nulla sono valse le scuse del giocatore. Bhè, Pep, ci sono sicuramente Guardiola messi peggio. Consolati.

Clara Caiola

Avatar
Redazione

Notizie sport in tempo reale, Calcio, Serie A, Serie B, Premier League, Liga, Bundesliga e molto altro.