Road to Brasil: Svizzera

La Nazionale elvetica in Brasile ha un solo ma importante obiettivo: fare bella figura e magari giocare qualche brutto scherzo a qualche “Grande”

Dopo aver raccontato delle grandi ossia: Italia, Spagna, Germania, Inghilterra, il nostro viaggio verso Brasile 2014, prosegue analizzando le “piccole d’Europa”, la prima è la Svizzera. La nazionale elvetica esordì il 12 febbraio 1905 contro la Francia a Parigi, perdendo 1-0. Non partecipante ai primi mondiali di calcio, arrivò nel 1934 ai quarti di finale guidata dal bomber Kielholz, che segnò una doppietta sulla vittoria per 3-2 sui Paesi Bassi e che segnò anche nella sconfitta per 3-2 con la Cecoslovacchia. Stessa sorte quattro anni dopo, quando la Svizzera dovette affrontare la Germania nazista.

Dopo il pareggio di Abegglen al 43′, la partita terminò 1-1 anche ai supplementari: non essendo previsti i rigori, al tempo, il match fu rigiocato e la Svizzera si impose per 4-2 con reti di Walaschek, Bickel e doppietta di Abegglen. Toccò allUngheria regolare la selezione elvetica, vincendo 2-0 ai quarti. Passata la seconda guerra mondiale, nel Mondiale 1950 non superò il primo turno. Capitata in girone col Brasile padrone di casa, la Jugoslavia e Messico, fu battuta dai balcanici che si imposero 3-0.

Nonostante poi la squadra svizzera riuscisse ad impattare 2-2 col Brasile e a vincere 2-1 col Messico, furono i sudamericani a passare il girone. I Mondiali del 1954 furono giocati proprio in Svizzera, perciò la squadra fu qualificata d’ufficio. Nel girone con Inghilterra, Belgio e Italia, perse con i britannici ma s’impose ben due volte sulla formazione azzurra, una in una gara normale (2-1) e un’altra nello spareggio per il passaggio del turno, con un secco 4-1.

Ai quarti di finale però, incontrò la vicina Austria in una partita che diede ragione agli ospiti, finita con un roboante risultato di 7-5. opo la prestazione ai mondiali casalinghi, per la compagine svizzera iniziò il declino. Non qualificatasi nel 1958, si ripresentò nel 1962 e nel 1966, senza mai oltrepassare il primo turno e soprattutto senza mai fare un punto nei gironi.

Dopodiché dal 1970 al 1990 la Svizzera mancò per ben vent’anni ogni tipo di qualificazione iridata. Al di fuori del torneo iridato, la creazione nel 1960 degli Europei non cambiò le prestazioni internazionali della squadra elvetica, che non partecipò mai alle edizioni dei tornei continentali fino agli anni novanta. Dopo i mondiali del 1990, cui la Svizzera non approdò alla fase finale, la formazione elvetica si qualificò, prima volta dopo 28 anni, ad un mondiale (USA ’94) arrivando seconda in un girone di qualificazione assai duro, che comprendeva formazioni titolate quali Italia, Portogallo e Scozia: gli elvetici conquistarono 3 punti su 4 contro l’Italia (pareggio in trasferta per 2-2 dopo essere stati in vantaggio 2-0, e vittoria in casa per 1-0).

Ai Mondiale, la Svizzera finì nel girone con gli Stati Uniti padroni di casa e Colombia e Romania, riuscì a passare il turno da seconda con i seguenti risultati: pareggio con gli Stati Uniti per 1-1 e vittoria contro la Romania per 4-1, per ottenere poi una sconfitta con la Colombia per 2-0. Agli ottavi, la Spagna regolò la formazione alpina con un secco 3-0. Gli europei inglesi di Euro ’96 portarono un’altra qualificazione alla Svizzera: dopo un esordio ottimo con l’Inghilterra, padrona di casa, finito 1-1, la Svizzera perse con Scozia e Paesi Bassi, finendo eliminata al primo turno.

Dal 1996 ci fu un altro periodo di declino durato sei anni: Francia ’98 fu un miraggio per la formazione svizzera, che non riuscì nemmeno ad agguantare gli spareggi. Euro 2000 non fu raggiunta, anche se per poco, dato che nel girone di qualificazione la Svizzera finì a pari punti con la Danimarca, seconda, che però aveva i confronti diretti favorevoli.

Gli anni 2000 vedono il prosieguo del momento di crisi. La Svizzera, non presente agli Europei del 2000, fallisce anche la qualificazione ai Mondiali del 2002. È negli Europei del 2004 che si riaffaccia sul palcoscenico internazionale rilevante. Arrivata prima nel girone di qualificazione sopra Russia e Irlanda, la squadra elvetica si trova in un girone durissimo per il suo potenziale tecnico con Croazia, Francia e Inghilterra.

La squadra non fa brutta figura, pareggiando con la Croazia, ma deve arrendersi 3-1 e 3-0 con le altre due. La Svizzera ritrova Francia e Irlanda anche nelle qualificazioni per i Mondiali del 2006: dopo un girone assai combattuto, comandato quasi sempre dall’Irlanda che poi paradossalmente fallirà la qualificazione, la Svizzera vince l’ultima gara decisiva 2-0 a Basilea e accede ai play-off, dove incontra la Turchia.

Vinta 2-0 la partita di andata in casa a Berna, la partita di ritorno diventa un incubo: la squadra perde 4-2 ma accede ai Mondiali in virtù dei gol segnati fuori casa; a fine gara scoppia però una gigantesca rissa in campo, con i giocatori turchi che prendono di mira gli svizzeri e cominciano a picchiarli, fra le reazioni di alcuni giocatori ospiti e la paura e lo sbigottimento di altri.

Il sorteggio ai Mondiali 2006 inserisce la squadra con Francia, Togo e Corea del Sud. Nella prima partita pareggia 0-0 con i francesi, mentre nella seconda sconfigge il Togo per 2-0 (vedi sezione più in basso). Il terzo incontro, contro la Corea del Sud, termina con il risultato di 2-0 in favore degli elvetici: la squadra vince il girone e approda quindi per la quinta volta nella sua storia agli ottavi di finale di un Mondiale. Contro l’Ucraina, dopo aver concluso i tempi regolamentari ed i supplementari sullo 0-0, viene sconfitta ai tiri di rigore con il risultato di 3-0, stabilendo un singolare record, quello di essere stata eliminata in una fase finale di un Mondiale senza subire gol (390′).

Presente alla fase finale degli Europei del 2008 d’ufficio insieme all’Austria (nazioni co-ospitanti), è uscita al primo turno, piazzandosi all’ultimo posto del Girone A, comprendente anche Portogallo, Turchia e Rep. Ceca, con un bilancio di due sconfitte e una vittoria (nell’ultima gara, contro i portoghesi già qualificati). Al termine dei campionati europei la squadra cambia guida tecnica. A Köbi Kuhn, in carica dal 2001, subentra Ottmar Hitzfeld. Nelle qualificazioni ai Mondiali 2010la Svizzera è inserita in un girone con Grecia, Israele, Moldavia, Lettonia e Lussemburgo.

Dopo un pareggio in terra israeliana, suscita clamore l’incredibile sconfitta per 1-2 in casa ad opera del Lussemburgo, partita che rimarrà nella storia del calcio del piccolo granducato. Ciononostante i rossocrociati vincono il girone e volano in Sudafrica. La prima partita del girone, disputatasi contro la Spagna Campione d’Europa, termina con uno storica vittoria per 1-0, con gol di Gelson Fernandes.

La Svizzera non aveva mai battuto la Spagna nei gironi di qualificazione. Al 24º del secondo tempo del secondo incontro mondiale contro il Cile la nazionale elvetica batte il record di inviolabilità della porta ai Mondiali precedentemente detenuto dall’Italia (550 minuti).

Otto minuti più tardi Mark González segna la rete del vantaggio cileno, fissando il nuovo record elvetico a 558 minuti. La sconfitta con il Cile obbliga gli elvetici alla vittoria contro l’Honduras, ma la partita termina a reti bianche.

La Svizzera viene così eliminata al primo turno, ma con l’onore di aver battuto i campioni del mondo iberici. Nel 2011 annunciano il ritiro alcune pedine importanti della nazionale, tra cui spiccano Alexander Frei, Marco Streller e Stéphane Grichting. In parte anche a causa di queste illustri partenze, la nazionale rossocrociata non si qualifica agli Europei del 2012, finendo terza nel girone di qualificazione dietro all’Inghilterra e alla sorpresa Montenegro, in un girone comprendente anche Bulgaria e Galles.

Dopo questa delusione la Svizzera riesce comunque subito a rifarsi, centrando la qualificazione ai Mondiali 2014 (la terza consecutiva), in parte anche grazie a un gruppo abbordabile, composto da Norvegia, Slovenia, Islanda, Albania e Cipro, vinto molto agevolmente dalla compagine rossocrociata. A febbraio 2014 la Svizzera raggiunge la 6ª posizione del Ranking FIFA, la posizione più alta degli ultimi 19 anni.

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Redazione

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